ComeSto, da Bolzano alla Sicilia
di u.val.

Ci sono tre “app” per il monitoraggio da casa dei sintomi dei pazienti “covid”. Una sola è completamente gratuita e senza scadenza ed è made in Rotary Club Valsabbia


Si chiama “ComeSto”, è una app, ne abbiamo già scritto qui e qui.

Nei giorni scorsi, nell’ambito di questa esperienza che è frutto di un “service” dei Rotary della Valle Sabbia, nella sede della Comunità montana scelta per fare il punto sull’iniziativa, il presidente del Rotary Vallesabbia Centenario Giovanni Raccagni, ha consegnato al dottor Emiliano Guerra 5 saturimetri e 50 mascherine.
Sono gli strumenti che permetteranno al medico di continuare nel migliore dei modi ad utilizzare “ComeSto” con i suoi pazienti.

Per l’occasione Michele Maltese, ingegnere biomeccanico e socio Rotary che nell’impresa ha coinvolto la sua “APPocrate”, impresa innovativa che applica le nuove tecnologie al mondo della salute e del benessere, ha descritto il funzionamento della piattaforma che è stata inserita dal Ministro dell’innovazione fra quelle che si occupano di “solidarietà digitale”.
Ce ne sono tre simili nell’elenco ministeriale: ComeSto è l’unica completamente gratuita e senza scadenza.

ComeSto viene messa a disposizione dei medici e tocca a loro inserire i pazienti che intendono monitorare, due volte al giorno, senza bisogno di visitarli fisicamente.
Per i medici - e si parla di medicina di comunità, quella che alla luce dell’andamento dell’epidemia di Covid si vorrebbe potenziare - si tratta di un enorme risparmio di tempo.

Ai pazienti permette di vivere la malattia con molta più tranquillità e sicurezza
, perché costantemente monitorati.
Alla bisogna, in caso vengano segnalati parametri vitali preoccupanti, è sufficiente pigiare un tasto sul telefonino per far partire una videochiamata.
ComeSto, pur essendo ancora nella sua fase sperimentale, per alcuni medici è già operativa come strumento fondamentale nell’azione di controllo e monitoraggio dei pazienti.

Partita da Brescia, anzi dalla Valle Sabbia, coinvolge medici bresciani, ma anche di Milano, Pavia, Torino, Belluno, a Bolzano dove la vorrebbero bilingue, persino a Catania e a Trapani. A diffonderla la rete dei Rotary Club. Ma anche il passa parola dei medici stessi che si stanno accorgendo di quanto possa essere utile.

«E’ certamente un modo intelligente di sfruttare la tecnologia – ha affermato il presidente comunitario Giovanmaria Flocchini -. Nel rivedere il modello di sanità pubblica, che dovrà necessariamente favorire il rapporto medico-paziente sul territorio, questa app sarà certamente uno strumento interessante, che comunque dovrà essere affiancato da altri strumenti, buoni per quei cittadini che faticano ad utilizzare i linguaggi informatici».

«E’ importante avere il sostegno della comunità. Allevia la sofferenza che continuiamo a provare quando ci muore qualcuno fra le mani» ha detto il dottor Guerra, nel ringraziare per l’attenzione riservata al lavoro dei medici.


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