Lavori nuovi, vecchi vizi
di red.

Alex Marini: «Quanto accaduto nel Comune di Pieve di Bono-Prezzo è un esempio lampante di tutto quello che non funziona in Trentino a livello di appalti».


«C’è un edificio pubblico che attende da anni di vedere la luce. Il bando viene vinto da una ditta che a sua volta subappalta parte delle lavorazioni a un'altra ditta la quale fa lavorare in distaccamento un’ulteriore impresa composta da lavoratori che però lamentano di non venire pagati e per l’esasperazione salgono sul tetto dell’edificio a protestare.
Il tutto a fronte di un ente pubblico che ha versato regolarmente gli stati di avanzamento lavori al subappaltatore».

Così il consigliere della Pat Alex Marini
(M5S) nel descrivere le ore di tensione vissute nella giornata di ieri nella vicina Valle del Chiese, a Pieve di Bono, dove alcuni lavoratori sono saliti tetto del cantiere arrivando addirittura a minacciare di buttarsi di sotto.

«In un ginepraio simile non stupisce affatto che si verifichino problemi. Questo avviene oggi quando ancora ci sono controlli che permettono di far emergere e risolvere le criticità - ha aggiunto Marini -. Domandiamoci cosa potrà accadere domani se per velocizzare le pratiche verranno rimossi tutti gli istituti di verifica e garanzia che permettono di evitare almeno gli abusi peggiori, come da più parti si chiede a gran voce di poter fare».

«Lo scorso ottobre avevo ottenuto l'approvazione di un ordine del giorno per attuare finalmente il regolamento a verifica della correttezza delle retribuzioni delle imprese che operano negli appalti pubblici - conclude Alex Marini -. Con dispiacere sono costretto a constatare che nonostante questo permangono ancora numerose zone d'ombra sulle quali è assolutamente necessario intervenire con tutti gli strumenti possibili.
Chi lavora onestamente ha il diritto di venir pagato altrettanto onestamente».

Per la cronaca, il cantiere è quello del Centro di aggregazione giovanile di Pieve di Bono e sul posto sono intervenuti anche vigili del fuoco, forze dell'ordine e sindaco.

Per fortuna nel primo pomeriggio gli operai sono scesi volontariamente dal tetto, convinti dai loro delegati sindacali, dopo di che si è aperto un confronto con i datori di lavoro.
Non sono mancate forti tensioni.

.foto presa da "Il Dolomiti".


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