Lulù
di Luca Rota

Sempre anni Novanta, sempre in serie A, sempre tra i tabellini delle squadre in procinto di scendere in campo la domenica pomeriggio.


La figurina odierna per il filone dei “90s”, è un oriundo brasiliano naturalizzato belga presentatosi all’appuntamento col massimo campionato italiano con un look da rockstar anni Ottanta, e con tanta voglia di far sognare un’isola intera.

Abbandonato giovanissimo
il Brasile per far rotta su Bruxelles e segnare per l’Anderlecht, presa la cittadinanza belga inizia anche a vestire anche la casacca dei “diavoli rossi”. L’amore della sua vita però arriverà ad inizio anni Novanta, quando il Cagliari lo porta al Sant’Elia e gli affida le chiavi dell’attacco.

Luis Airton Oliveira diventa per tifosi, giornalisti, speaker radiofonici e televisivi, Lulù, guidando l’attacco dei rossoblù isolani, indifferentemente da seconda punta o trequartista.

Movenze da pantera, finta aria sorniona subito sostituita da repentini scatti in profondità, giocate eleganti e tanti gol che mantengono il Cagliari in alto per diverse stagioni.

L’approdo a Firenze farà piangere la Sardegna tutta, ma non deluderà nonostante la grande abbondanza dell’attacco viola, dove riuscirà a giocare con costanza al fianco di Batistuta, segnando e facendo segnare.

Quando farà ritorno in Sardegna, già trentenne (età all’epoca considerata di “confine” per la fine della carriera per un calciatore) non riuscirà ad evitare la retrocessione degli amati colori, poi passerà anonimamente da Bologna per finire su quel ramo del lago descritto da Manzoni nei suoi Promessi Sposi, dove trentatré saranno le sue primavere e ventitré le reti che lo consolideranno re dei marcatori della Cadetteria, portando i lariani in A.

Da lì in poi, complice anche l’età, saranno solo comparsate, da Foggia in C1 a Venezia in B, poi Lucchese (sempre in C1), per una escalation che lo condurrà a retrocedere di una categoria all’anno, fino ad arrivare in Eccellenza, a quarant’anni, nelle fila del Derthona, suo paese adottivo.

Se si è avuto modo di ammirare il calcio degli anni Novanta italiano, difficilmente ci si potrà dimenticare di Luis Airton Oliveira, in arte Lulù, seconda punta, trequartista, goleador o uomo assist, fate voi, comunque un grande.

Brasiliano con passaporto belga, sardo d’adozione e d’anima.

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