Tre comuni coinvolti nell'indagine sierologica nazionale
di Cesare Fumana

Ci sono anche tre comuni valsabbini fra quelli selezionati per individuare il campione di cittadini da sottoporre al test per l’indagine sierologica nazionale firmata ministero della Salute e Istat, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana. Ma ci sono già alcuni intoppi



Ha preso il via lunedì la vasta indagine epidemiologica sull’infezione da virus Covid-19 su scala nazionale attraverso test sierologici su un campione di 150mila persone distribuite in duemila comuni italiani.

L'indagine è firmata ministero della Salute e Istat,
in collaborazione con la Croce Rossa Italiana che con i suoi volontari arriverà alle persone scelte per la campionatura. L'adesione è volontaria e i test sono gratuiti.

“L’obiettivo dell’indagine è capire quante persone hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus, anche in assenza di sintomi. Attraverso l’indagine si otterranno informazioni necessarie per stimare le dimensioni e l’estensione dell’infezione nella popolazione e descriverne la frequenza in relazione ad alcuni fattori quali il sesso, l’età, la regione di appartenenza, l’attività economica”, spiega l’Istat.

Fra i 2.015 comuni italiani coinvolti, 326 sono quelli lombardi e 48 quelli bresciani. Fra questi anche tre comuni valsabbini dove saranno individuate le persone da analizzare: Gavardo, Roè Volciano e Vobarno.
 
Le persone selezionate saranno contattate dai volontari della Croce Rossa. Verrà loro sottoposto un breve test (dati anagrafici e 16 domande). Poi si prenderà un appuntamento per il test sierologo (metodo Abbott) in un centro prelievo, ma dovranno essere previsti anche prelievi domiciliari.

Alcuni intoppi
Questa semplice procedura sta già riscontrando, però, alcuni intoppi: in molti, ricevendo la chiamata dal numero che inizia con “065510...” non rispondono perché pensano a truffe o chiamate, essendo su base volontaria alcuni non hanno aderito.

Ma ci è stato segnalato anche un intoppo che si è verificato proprio questa mattina all’Ospedale di Gavardo, dove un signore di Vobarno si è presentato con il figlio selezionato per il prelievo, ma al Centro prelievi non ne sapevano nulla. Riportiamo a parte la sua testimonianza.
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