Non c'è due senza tre
di val.

Un terzo ponte, provvisorio, posizionato fra quello vecchio e quello nuovo. E’ l’ipotesi per uscire dall’empasse del passaggio fra regioni a Ponte Caffaro



Un trittico per poter sistemare al meglio la rotonda quadrata.
A volte le soluzioni assomigliano molto a delle barzellette.

La posa in opera di un ponte provvisorio tipo Bailey, infatti, da collocare nello spazio tra il ponte storico e il nuovo ponte in via di ultimazione, potrebbe essere la soluzione giusta per limitare i disagi per il tempo necessario ad adeguare il ponte di recente costruzione e consentire il passaggio del traffico anche pesante in direzione di Trento.

Sarebbe questa l’ipotesi a cui sta lavorando il gruppo di lavoro istituito dalla Provincia Autonoma di Trento per trovare una soluzione rapida alle problematiche conseguenti all'introduzione della limitazione di portata sul ponte in località “Ponte Caffaro” lungo la SS 237.

Completata la posa in opera di un ponte provvisorio, questa è l’idea, sarà possibile mettere fuori servizio il ponte storico per la sua ristrutturazione – ricostruzione, secondo uno specifico progetto da condividere con le Sovrintendenze, con l'obiettivo di realizzare una rotatoria funzionale costituita dal ponte storico e dal ponte nuovo, debitamente raccordati.
A quel punto sarà possibile rimuovere il ponte Bailey, che rimarrà di proprietà della Provincia anche per interventi straordinari o di protezione civile, ed effettuare gli ultimi lavori di completamento e ripristino.

Il ponte in località Caffaro lungo la SS 237 segna il confine fra la Provincia autonoma di Trento e la Provincia di Brescia.
Il ponte, la cui gestione è a cura della Provincia di Brescia, è una struttura reticolare con vincolo storico; presenta peraltro significativi ammaloramenti strutturali che hanno comportato per il gestore l’imposizione di limitazioni al traffico superiore alle 40 tonnellate.

Il comune di Bagolino in questi anni ha costruito un nuovo ponte parallelo all’esistente. Purtroppo la struttura è stata realizzata con geometrie tali da non consentire il transito nei due sensi di marcia soprattutto ai mezzi pesanti.
Su iniziativa del Dipartimento Infrastrutture e Trasporti, in considerazione dei problemi causati al traffico pesante dalla limitazione introdotta, nel corso degli ultimi mesi sono stati organizzati molteplici contatti tra le amministrazioni interessate e la Provincia autonoma di Trento per concordare interventi risolutivi.

«Quando la realtà supera la fantasia, peccato che i milioni di euro sperperati siano nostri» è il commento di Alex Marini, M5S, consigliere provinciale trentino che non manca di segnalare riguardo al ponte ogni novità.


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