Nel 2011 accadde
di red.

Così ci scrive il WWF da Brescia: «Era il 30 novembre del 2011 quando due Guardie Giurate Venatorie WWF Italia nel corso di un servizio di vigilanza si trovarono di fronte ad uno scenario incredibile...»


Era il 30 novenbre del 2011 quando due Guardie Giurate Venatorie WWF Italia nel corso di un servizio di vigilanza si trovarono di fronte ad uno scenario incredibile.

Così fu descritto nella denuncia di Notizia di Reato ex art.331 cpp  inviata alla Procura della Repubblica di Brescia:
«Il letto del torrente Vergomasco era completamente ricoperto da una sorta di patina melmosa di colore bianco latte per uno spessore variabile di alcuni centimetri.
Tale patina ricopriva interamente l’alveo del Rio per circa 500 metri fino alla confluenza con il Fiume Vrenda che a sua volta è affluente del fiume Chiese.
Risalendo il Rio Vergomasco si poteva raggiungere un’area circondata da una recinzione a rete che racchiudeva un fabbricato e quella che apparentemente sembrava una discarica di inerti. A lato del fabbricato si poteva chiaramente vedere attraverso la rete la presenza di una tubazione da cui fuoriusciva  dell’acqua. 
Dallo stesso punto si formava la patina melmosa bianca che poi continuava nell’alveo del torrente Vergomasco che ne appariva completamente ricoperto, tanto da presentarsi apparentemente biologicamente morto”.

Apprediamo che nei giorni scorsi l’intera area
interessata dallo stoccaggio di scorie siderurgiche è stata posta sotto sequestro e confidiamo che l’eccellente lavoro posto in essere dai Carabinieri Forestali possa interrompere i comportamenti delittuosi - veri e propri crimini di natura - che hanno devastato il territorio, distrutto un ambiente prezioso e azzerato ogni forma di vita che dipende dalle acque, dentro e fuori; senza contare i danni per la salute umana, considerata la durata e l’entità dell’inquinamento.

Il sequestro ha avuto un largo eco anche grazie alle dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa: siamo davvero lieti che finalmente questo ecocidio sia stato fermato, e ci auguriamo che questi habitat possano venire risanati e rinascere, ma ci dispiace che ci siano voluti quasi 10 anni dalla nostra prima segnalazione.

La fiducia è che una nuova sensibilità di tutti alzi la soglia dell’attenzione
verso i reati ambientali, troppo a lungo considerati “bagattellari” quando invece sono davvero crimini contro l’umanità, disastri ambientali, che finalmente sono puniti adeguatamente con sanzioni che colpiscono anche le società che traggono profitto a danno della salute e dell’ambiente.

Il WWF, che già nel 2011 aveva manifestato tale volontà, si costituirà parte civile nel procedimento a carico dei responsabili di questo scempio.

Milano, 31 maggio 2020

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Grazie al WWF e al lavoro che da sempre svolge di tutela dell'ambiente e degli ecosistemi.
Va detto però che le tre discariche oggetto del sequestro avvenuto nei giorni scorsi riguardano l'impluvio del torrente Carfio.

In merito al Vergomasco, invece, a noi risulta che in questi anni, in merito al percolato oggetto di denuncia da parte del WWF nel 2011, sia stato installato un impianto di recupero e di trattamento.

Ubaldo Vallini

.nelle foto: il torrente Vergomasco così come lo hanno trovato le Guardie del WWF nel 2011

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