Tavolo tecnico: occasione persa, ma per chi?
di Redazione

In merito al Tavolo tecnico “a latere” della Cabina di regia per la depurazione dei Comuni gardesani, dicono la loro il Comitato Referendario Acqua Pubblica Brescia, Comitato Visano Respira, Acqua ed Aria pulite, Legambiente Brescia Est e Comitato Ambiente Futuro Lombardia


Lunedì 1 giugno si è svolto, in videoconferenza, il tavolo tecnico “a latere” promosso dal Ministero dell’Ambiente riguardante le tematiche ambientali sul progetto del mega collettore del Garda che vede interessato il fiume Chiese, come recettore dei reflui fognari dei comuni bresciani del lago di Garda. La presenza delle associazioni e dei comitati ambientalisti che da anni portano avanti la battaglia opponendosi a quest’opera contro natura e contro ogni ragionevolezza tecnica, economica e gestionale è stata garantita, è necessario sottolinearlo, solo ed esclusivamente grazie all’intervento del Ministero.

Ringraziamo il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa dell’opportunità offertaci ma non possiamo che esprimere estrema delusione per le modalità di svolgimento del tavolo tecnico, per la parte che ci ha coinvolto, 15 minuti di dichiarazione che troviamo assolutamente inadeguato all’importanza dell’argomento e largamente insufficiente per esprimere quanto avevamo da illustrare. A ciò si aggiunga la mancata partecipazione al dibattito che si è svolto, sia prima che dopo il nostro intervento, in quanto ci è stato “spento il microfono”, ovvero ci è stato chiesto di chiudere il collegamento alla videoconferenza

Noi abbiamo sempre creduto di poter partecipare ad un dibattito tecnico, un confronto franco e aperto su questioni oggettive, ed invece l’intervento che ci è stato permesso si è risolto in una “dichiarazione” di soli 15 minuti, all’interno dei lavori del tavolo, che è stata decontestualizzata dallo svolgimento stesso, con l’impossibilità di replicare, nel merito, agli interventi successivi né tanto meno di integrare la nostra esposizione. Tanto valeva richiedere un intervento registrato in anticipo in cui avremmo potuto focalizzarci sui pochi fondamentali passaggi, senza la sorpresa dell'ultima ora!

Riassumere in 15 minuti una battaglia che ci coinvolge da anni su un progetto milionario su cui avremmo avuto bisogno di ore per affermare cosa non funziona in questo progetto, sarebbe stato impossibile anche per ogni campione di ermetismo! Un peccato non aver potuto esprimere ciò che ci eravamo prefissati, grazie alla disponibilità del Ministro Costa, e confidavamo fosse l'inizio di un reale e leale confronto sul merito oggettivo e che riguardasse gli aspetti ambientali del progetto.

Gli stessi aspetti per i quali il Ministro Costa aveva voluto il tavolo stesso. Avremmo voluto parlare di tutta una serie di oggettive questioni tecniche che il progetto non risolve e che di seguito illustriamo, ma non ci è stato permesso: certo non sarebbe stata comunque esaustiva anche una videoconferenza di 8 ore ma 15 minuti sono decisamente insufficienti. Perciò non possiamo che denunciare questo atteggiamento, ma non ci arrenderemo ad esso, continuando per la nostra strada contraria a questo folle progetto!

"Prendiamo atto che la Regione Lombardia per mezzo del suo rappresentante ha finalmente gettato la maschera confermando quanto dichiarato dalla Dott. sa Iacone nella cabina di regia del 27 febbraio e cioè che la Regione Lombardia è assolutamente FAVOREVOLE A QUESTO PROGETTO!
Questo passaggio, mai esplicitato prima, avrà un forte peso politico e contribuisce a chiarire che il fronte dei politici, favorevoli al progetto allarga il suo orizzonte comprendendo chiaramente l’amministrazione Regionale.

Sottolineiamo la assoluta mancanza di rispetto per gli attori istituzionali presenti al tavolo dimostrata dal rappresentante della regione Veneto e, con rammarico ma non è una novità , anche dall’atteggiamento del rappresentante di E.G.ATO Brescia Dr. Zemello che, dotato di poteri vaticinanti, anticipava l’esame della documentazione ancora da depositare e, dando per scontato l’esito positivo del tavolo, enunciava i successivi passaggi di approvazione, confermando ancora una volta la sua predisposizione a prevaricare i ruoli istituzionali.

Non commentiamo la deriva politica assunta dal tavolo a seguito di alcune prese di posizione riportate anche dai giornali che quindi noi non vogliamo riprendere, ad ognuno le proprie scelte e responsabilità! Ci teniamo a precisare che i tecnici nominati dai Sindaci, come richiesto dal comunicato del Ministro, sono di loro competenza esclusiva, non concordata e non condivisa con chi firma questo documento, facendo mancare almeno nella forma quella “rappresentanza del territorio” richiesta dal Ministro e rappresentano una scelta diversa da quella fatta in occasione della prima videoconferenza, poi annullata, del 9 marzo.

Noi ci teniamo a ringraziare l'Ing. Stefano Guarisco e tutti quei tecnici che, GRATUITAMENTE danno e hanno dato un contributo importantissimo per la conoscenza del progetto attuale, come del precedente, e di tutte le sfaccettature, variabili e criticità, che sono di contorno e che solo chi opera da anni con passione e per il bene comune può avere.

Grazie alla sua preparazione in materia ambientale ed alla sua disponibilità a studiare i documenti progettuali, le nostre realtà hanno deciso di nominarlo e sostenere la sua candidatura in seno al tavolo tecnico. Riportiamo di seguito il riassunto delle dichiarazioni del nostro rappresentante alla videoconferenza:

Evidenziamo, come osservazione condivisa anche dal Commissario Straordinario alla Depurazione Prof. Rolle, che il Masterplan del Progetto è ad oggi sconosciuto o, se presente, secretato!

Ci preme sottolineare l’importanza del Masterplan, documento di indirizzo strategico che sviluppa un'ipotesi ed una visione complessiva pluridecennale sulla programmazione di un territorio come quello del lago di Garda con ben 3 regioni a dividersi amministrativamente le competenze per individuare i soggetti interessati, le possibili fonti di finanziamento, gli strumenti e le azioni necessari alla sua attuazione per la tutela del lago di Garda, la cui importanza economica ed ambientale non crediamo sfugga a nessuno.

Il Masterplan, “la visione d’insieme” della tutela del lago di Garda deve essere uno strumento condiviso e approvato dai soggetti interessati, siano essi pubblici e /o privati, da attuarsi mediante una o più intese ed è caratterizzato da processi partecipativi che sanciscono la validità del suo contenuto ai fini economici e sociali per i cittadini dei territori interessati dal progetto di programmazione territoriale. In merito alla depurazione dei comuni delle sponde del lago di Garda il Masterplan dei prossimi 50 anni chi l’ha visto?

Comitato Referendario Acqua Pubblica Brescia; Comitato Visano Respira - Acqua ed Aria pulite; Legambiente Brescia Est ; Comitato Ambiente Futuro Lombardia
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