Anche l'Anc Valsabbina in prima linea
di Icaro Pasini

Il 5 giugno è l’anniversario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Impossibile la tradizionale manifestazione pubblica. Ospitiamo quindi doppiamente volentieri questa lettera, che ripercorre l’impegno in queste difficili settimane profuso dalla sezione Valsabbina dell'Anc



Oggi 05 giugno ricorre il 206esimo anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri.
Ogni anno questo momento di solenne ricordo ha visto la partecipazione accorata alle manifestazioni organizzate dalla sez. valsabbina dell’ANC di Militari d’Arma, Militari in congedo, Famigliari, Sostenitori e Autorità a ogni livello istituzionale.
Oggi ci troviamo costretti a un tono diverso e a una assenza giustificata che ci intristisce.

Una “Lettera al Direttore” non può assolutamente sostituire lo stringersi fisicamente alla Bandiera, ai Vessilli d’Arma, al nostro Popolo e al Popolo tutto. Ma a ciò siamo costretti dalle circostanze note.

Dal 23 Febbraio scorso,
data delle prime ordinanze di chiusura, le nostre vite sono state sconvolte dall’arrivo anche in Italia, a Brescia, in Vallesabbia e nella nostra quotidianità di un nuovo e micidiale virus, l’ormai tristemente noto Covid-19.
Il reale rischio del contagio ha rapidamente cambiato le abitudini di vita rivoluzionando il nostro sistema di relazioni tra parenti, amici, conoscenti.

Per i successivi mesi siamo stati costretti a rimanere a casa, a custodire le nostre famiglie, a riorganizzare gli spazi e i rapporti, a ridurre le nostre uscite all’essenziale.
Abbiamo assistito alla tragica emergenza sanitaria ed ospedaliera, quotidianamente noi stessi sentivamo allarmati le sirene delle ambulanze sfrecciare per le strade della valle.

Ogni sera assistevamo alla triste conta dei contagiati e purtroppo dei morti, vittime a noi vicine e care.
In queste settimane tuttavia è successo quel qualcosa di straordinario che ha fatto tutti stringere in un commovente abbraccio di Popolo.

I Romani credevano in una divinità astratta, Pietas, che rappresentava l’insieme dei doveri che l’uomo ha verso i suoi simili.
Col tempo la pietas ha assunto più fortemente significati connotati al dolore per l’imponderabile.

Pur nella riservatezza, nel far proprio e partecipato ogni significato antico e nuovo della pietas, si sono manifestati quasi dal nulla innumerevoli e spontanei gesti di solidarietà, sensibilità e vicinanza ai bisognosi. Persone e associazioni di volontariato si sono adoperate con ogni mezzo a loro disposizione per alleviare la sofferenza nella pandemia.

Anche la Sezione Valsabbina dell’Associazione Nazionale Carabinieri ha fatto la sua parte.
Sento oggi doveroso puntualizzare come è stata affrontata l’emergenza, quale sia stato l’impegno di Donne e Uomini d’Arma a tutti gli effetti durante questo periodo.

Nel solco della sua tradizione di disponibilità al volontariato sul territorio la nostra Sezione ha messo in campo le sue forze: oltre 40 volontari, donne e uomini, iscritti al “Gruppo di Fatto” dell’Associazione.
Su richiesta del Comando Generale e Regionale dell’Arma, molti di noi si sono impegnati in servizi sensibili e contingenti l’emergenza.

Il più impegnativo di questi servizi
, quello che ha richiesto soprattutto all’inizio una saldezza morale e la predisposizione vocazionale alla pietas, è stata l’assistenza a stremati pazienti, a febbrilmente impegnati medici, infermieri e operatori della protezione civile presso il CHECK POINT COVID 19 allestito in tutta fretta al pronto soccorso degli Spedali Civili di Brescia.

E’ un volontariato speciale quello assunto e speso a rischio della propria salute e incolumità, rischio affrontato anche nell’assenza di notizie certe sulla trasmissione del contagio.
Volontari dispiegati sulla prima linea del pronto soccorso per coprire turni di 24 ore insieme ad altre Associazioni Carabinieri della Provincia.

Questo servizio
ha reso tutti molto consapevoli della gravità dell’emergenza sanitaria e dei rischi connessi, è stata qui che è emersa la pietas, la dedizione, il sacrificio, la disponibilità del volontario che fa propri i valori dall’Arma in servizio.
Grazie al senso di responsabilità dei soci Volontari, il coordinatore del nostro Gruppo non ha trovato ostacoli nell’organizzare i turni richiesti ai volontari che prontamente si sono alternati nel servizio.

Come Presidente sono consapevole
che questo tipo di adesione all’azione volontaria ha generato nei collaboratori e nelle loro famiglie preoccupazioni, per la evidente esposizione al rischio.
Il ringraziamento va quindi esteso anche ai famigliari dei volontari, hanno così condiviso quel “sottile” dolore di madri, mogli, mariti, figli quando vedono i Carabinieri uscire per far servizio di pattuglia avendo sottotraccia la preoccupazione di non veder rientrare a casa i loro cari, con noi avendo sottopelle il timore del contagio da esposizione “volontaria”.

Per questo sono particolarmente grato alla prudenza usata da tutti nell’approccio e anche alla fortezza morale dimostrata.
Il coraggio di questi uomini e donne, la loro azione gratuita volta al bene comune, a prezzo della propria incolumità, chiude il cerchio dei valori per i quali tutti noi ci identifichiamo e apparteniamo all’Arma dei Carabinieri.

Eppure, a fronte di questo impegno nella “lontana” Brescia, che non ci ha data immediata visibilità in Valsabbia, d’altronde non è l’esibizione che muove il Volontario, diversi sono stati anche i servizi di prossimità territoriale che siamo riusciti a svolgere.

Abbiamo assolto, stiamo tuttora assolvendo
, compiti straordinari su richiesta di molti Comuni della Valsabbia.
Stiamo fornendo assistenza nella distribuzione alle famiglie di mascherine messe a disposizione dai Comuni, stiamo collaborando al trasporto di medicinali o beni prima necessità urgenti alla popolazione, partecipiamo accompagnando a visite mediche bambini e adulti con parenti affetti da infezione e impossibilitati a accompagnarli, si notano pettorine d’Arma ai mercati comunali per garantire una possibile normalità nel rispetto delle regole e delle cautele sociali, identiche pettorine sono all’ingresso delle Chiese per consentire ai credenti di assistere alle funzioni religiose in sicurezza.

Non solo L’Arma in servizio dunque in prima linea, ma anche i Carabinieri in congedo.
Quest’anno in valle non ci saranno le tradizionali manifestazioni culturali e sportive alle quali l’ANC Valsabbina ha sempre dato il proprio contributo, ma l’associazione, nello spirito di solidarietà che la contraddistingue, è e sarà sempre a disposizione  delle istituzioni per l’aiuto che si rendesse necessario fino ad un auspicato ritorno alla normalità.

Viva l’Italia, ora più che mai.
Viva l’Arma dei Carabinieri, sempre.

Il Presidente
Car. Aus. Icaro Pasini
A nome del Direttivo ANC Valsabbina
 
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