La carica delle 111
di Le mamme del Chiese

Sono tante le “mamme del Chiese” che, riprese carta e penna, in una lettera aperta dicono la loro sui lavori portati avanti in sede di “tavolo tecnico” in merito alla depurazione dei reflui nell’impluvio del Garda


«Una palese messa in scena da parte di chi volutamente e pervicacemente continua a rimanere sordo alle ragioni dei territori afferenti il fiume Chiese, imponendo una soluzione sbagliata e dannosa per il Chiese e inefficace per la depurazione del lago di Garda» così viene definito il “tavolo tecnico depurazione del Garda” dalle “mamme del Chiese”, che scrivono:

Signori Amministratori,

scriviamo in rappresentanza delle mamme del Chiese, che già inviarono due scritti all’On. Gelmini per rappresentare le proprie preoccupazioni in merito al maxi progetto di collettamento dei reflui del Garda sul fiume Chiese.

Il 1° giugno 2020 si è svolto in videoconferenza il tavolo tecnico indetto dal Ministero, a seguito delle pressanti sollecitazioni del territorio, condotto dal funzionario incaricato per l’ambiente e la tutela del territorio e del mare Direzione generale per la sicurezza del suolo e dell’acqua d.ssa Maddalena Mattei Gentili, avente per oggetto la valutazione dei possibili impatti ambientali sui corpi idrici recettori delle nuove opere di collettamento e depurazione del Lago di Garda. 

Apprendiamo dai giornali e dai resoconti sul territorio che quest’ ultimo si è svolto frettolosamente e concluso in un iter di sole due ore e mezza, con la gentile concessione (avvenuta solo per pressante richiesta dei sindaci) di ulteriori dieci giorni per inoltrare in forma scritta istanze o osservazioni al progetto e concludere il tutto entro tre settimane.

Con grandissima delusione e rammarico apprendiamo che non si è voluto effettivamente entrare nel merito delle reali e devastanti problematiche che affliggono il fiume Chiese e delle gravissime conseguenze di questo scellerato progetto! Che non serve a depurare il lago di Garda, bensì a spostarne i reflui in un altro bacino!

In sostanza è emerso chiaramente che nella quasi totalità degli Enti c’è una ferma volontà a proseguire l’iter sulla base del progetto depositato. Un oltraggio al buon senso, al territorio e ai suoi abitanti che chiedono unicamente una visione lungimirante e risolutoria della questione.

E’ avvilente invece percepire in modo così palese che Enti deputati alla tutela dell’ambiente, alla salute e al benessere degli abitanti, come chiaramente ben specificato nei loro Statuti, perseguano con arroganza e prepotenza interessi che vanno in tutt’altra direzione, abbandonando a se stesso un territorio fragile e bisognoso di attenzioni e cure.

Conoscevamo da tempo le criticità del fiume che attraversa e irriga il nostro territorio, ma la nostra attenzione si è trasformata in grande preoccupazione con l’avvento della grave epidemia di polmonite da legionella avvenuta nel settembre del 2018 che ha coinvolto ben 7 comuni nella bassa pianura padana, colpendo più di 900 persone e causandone la morte di altre 10.

Ben note sono la scarsità della portata del fiume Chiese, in alcuni tratti per la maggior parte dell’anno in secca, l’inquinamento dovuto a sversamenti di fluidi organici e chimici, liquami e scarichi abusivi in genere, ben documentati dai mezzi di comunicazione.
Spesso vi sono morie di pesci. Per non parlare poi dell’inquinamento causato dai guasti o malfunzionamenti dei depuratori già esistenti e dallo sfruttamento idroelettrico.
Noi crediamo fermamente che non servano grandi esperti tecnici per confermare l’evidenza della situazione! Non servono ulteriori corpose e minuziose istanze o qualsivoglia cavilli tecnici o burocratici per controbattere quanto è già più che evidente!!!!!

Come detto e ripetuto in più occasioni, questo progetto così come è nato, dove i reflui vengono pompati in alto, devastando strade e territori per chilometri e colline per poi sfociare in un bacino idrico naturale che non ha evidentemente la portata adeguata per sostenere un tale carico e che dovrebbe assolutamente essere preservato in quanto risorsa naturale utilizzata per irrigare le nostre coltivazioni e consentirci di alimentarci con cibi sani e naturali, anziché di prodotti spazzatura continuamente modificati dalla mano scellerata dell’uomo assetato solo di guadagno!

Anche per chi afferma che il Chiese ne trarrà vantaggio, perché si potrà con questo progetto, arricchirlo dell’acqua mancante, quanto mai necessaria per l’agricoltura, rispondiamo che anche qui non serve una preparazione tecnica per capire che si devono utilizzare tecniche d’irrigazione mirate al minimo spreco di una preziosa risorsa naturale che inizia sempre più a scarseggiare!! E che ogni comparto produttivo ha il dovere di preservare e tutelare il bene comune necessario a tutta l’umanità! Gli viene donato e non ne è il proprietario esclusivo!! 

Il Lago di Garda ha diritto anch’esso di essere preservato e tutelato, ma con un progetto serio che risolva veramente l’annoso problema dei numerosi scarichi a lago con una soluzione vantaggiosa e sostenibile per il lago stesso, dove vengano utilizzate le migliori tecnologie disponibili.
Spostare i reflui da un bacino idrico ad un altro non è certamente la scelta economica e sostenibile migliore, bensì un’assurdità non priva di conseguenze.

Riteniamo oggi, alla luce soprattutto della pesantissima epidemia di Covid 19 che ha colpito pesantemente tutto il nostro paese, ma maggiormente il nostro industrializzato territorio lombardo, prioritario su qualsiasi interesse economico un’assoluta tutela della salute del territorio e di conseguenza quella di ogni individuo!

Questo può avvenire solamente attraverso scelte oculate e lungimiranti
!!!! Veramente condivise e approfondite delle singole problematiche di ogni territorio, ma in una visione sempre globale! Con il coraggio di fare passi indietro e rivedere le situazioni ove necessario!

La politica ipocrita dei grandi proclami, portatrice solo dei propri interessi personali e la mala amministrazione portata avanti da coloro che perseguono tutt’altro che il bene comune, potrà sempre prevaricare sugli interessi della gente comune! (alla quale beffa del destino, è stata pure tolta la possibilità di scendere in piazza a manifestare di questi tempi!).

Il conto alla fine si presenta sempre!
Fiume = Vita, preserviamolo seriamente e concretamente per i nostri figli.

10/06/2020
In rappresentanza delle mamme del Chiese
Roberta Caldera e Piera Casalini

Sottoscrivono e condividono il documento 111 mamme del Chiese

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