Il dribblomane
di Luca Rota

Per i prossimi numeri, avevo voglia di proporre qualcosa di nuovo, quindi a partire da oggi le figurine appariranno per ruolo, schierate così come lo sarebbero in campo, ma in ordine sparso, dalla porta alle tre linee che seguono (difensiva, mediana e attacco)


Si parte con “la fantasia al comando”, per parlare di chi ha ricoperto quel ruolo, così delicato e difficile, metà centrocampista e metà attaccante, spesso troppo attaccante per i centrocampisti o troppo centrocampista per gli attaccanti.

Piedi buoni, visione di gioco eccelsa, il regista della squadra ai tempi del gioco all’italiana, prima che questa figura venisse arretrata davanti alla difesa, o la classica mezzapunta del calcio moderno.

Molte di queste qualità rispecchiano ciò che è stato Pietro Maiellaro, fenomeno di provincia e non solo, uomo d’estro, dai colpi importanti, un misto di velocità, tecnica, fantasia e giocate da urlo.
Vederlo agire in campo è stata cosa sublime, ammirandolo puntare la porta palla al piede, partendo dalla metà campo, con quel tocco di palla che lo rendeva simile ai campioni sudamericani.

Memorabili alcuni suoi gol, come la rete da cineteca contro il Bologna, o quando bagnò l’esordio in viola a San Siro contro il Milan di Sacchi.
Dopo l’amato Bari ancora tanta provincia, dagli esordi a fine carriera, dove continuò a dribblare e segnare gol bellissimi agli avversari più disparati (memorabile questo gol con la maglia del Cosenza).

Una carriera che lo ha visto quasi sempre nel Meridione, con le maglie di Avellino, Palermo, Cosenza e Benevento, con due parentesi a Nord tra Varese e Venezia, e sul finire una breve avventura in Messico, con la maglia del glorioso Tigres.

Pietro Maiellaro ha offerto giocate di alto livello, infiammando tifoserie tra le più calorose con colpi da vero fuoriclasse.
Un brasiliano pugliese, un pugliese brasiliano, o magari più semplicemente, Pietro Maiellaro, numero dieci, fantasista e dribblomane di professione.
Fate voi.

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