Mafia al nord, condannato anche un villanovese
di red.

L'uomo avrebbe partecipato all'atto intimidatorio che diede origine all'indagine riguardante estorsioni e minacce con l'aggravante del metodo mafioso



Maltrattamenti, estorsioni e minacce commessi con l'aggravante del metodo mafioso tra Brescia e Bergamo.

È quanto emerso da un'inchiesta che ha individuato come promotore e capo dell'associazione appartenente alla 'ndrangheta Carmelo Caminiti, condannato a 12 anni, e l'intera sua famiglia.

Tra i dodici finiti a processo davanti al gup anche M.C. di Villanuova sul Clisi, al momento ai domiciliari, condannato a quattro anni per aver partecipato con il calabrese trapiantato a Villanuova Giovanni Condò all'atto intimidatorio che ha dato origine all'indagine.

Parliamo di quanto accaduto il 6 dicembre 2015,
data dell'incendio di 14 autoarticolati parcheggiati presso la sede della loro azienda di appartenenza a Seriate, un atto che scatenò poi una serie di estorsioni tra Brescia, Bergamo e Reggio Calabria.
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