Consorzio Medio Chiese contrario al depuratore
di Federica Ciampone

Sollecitati dal sindaco di Montichiari Marco Togni, i responsabili del Consorzio hanno affermato di non aver mai condiviso il progetto, ma di aver solo fornito i dati idrogeologici richiesti. Acque Bresciane: “Un equivoco lessicale”



Un passaggio dello studio aggiornato al 2019 del professor Bertanza dell'Università di Brescia relativo alla realizzazione del nuovo depuratore del Garda specifica che, durante la stagione estiva, i reflui depurati non verrebbero scaricati nel Chiese ma convogliati nella rete esistente di canali irrigui per essere recuperati in agricoltura.

A pagina 98 dello studio si legge che "La fattibilità di questa soluzione è stata condivisa con il Consorzio del Chiese". Un'affermazione che ha suscitato l'indignazione del sindaco di Montichiari Marco Togni, che ha prontamente chiesto ai responsabili del Consorzio se davvero per loro si trattasse di una soluzione così sostenibile da spingerli a condividere il progetto.

Dal Consorzio hanno fatto sapere di non aver mai condiviso nulla, né con l'Università di Brescia né con Acque Bresciane, ma di essersi limitati a fornire i dati idrogeologici e solo fino al 2015.

Dal canto suo, Acque Bresciane ha replicato che si tratterebbe di un equivoco a livello lessicale, e che il termine “condividere” significherebbe semplicemente aver reso il Consorzio partecipe del progetto.

A dare adito a preoccupazioni è anche l'inattualità dei dati su cui lo studio si basa. Perchè, come ribadito da Togni, non richiedere i dati almeno aggiornati al 2018 prima di prendere una decisione così importante per il futuro del fiume Chiese e del lago di Garda?
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