Anche un affresco del Quattrocento in San Martino
di val.

La parrocchiale di Sabbio di Sopra si può ragionevolmente indicare come la chiesa valsabbina delle sorprese...



Dopo l’eccezionale scoperta di un polittico risalente alla prima metà del ‘400 avvenuta nel 2015, infatti, ecco che nei giorni scorsi la sistemazione di alcuni intonaci ha riportato alla luce un affresco suo contemporaneo raffigurante la crocifissione.

«Si tratta di un’opera di fattura pregevolissima, non sappiamo al momento chi possa essere stato l’autore, ma possiamo ben vedere come era stata abbellita la chiesa in origine.
Le due scoperte insieme ritengo possano aiutare gli studiosi a ridefinire la storia dell’arte valligiana» è l’opinione del restauratore Leonardo Gatti che, diretto dall’architetto Michele Brugnoni ed in costante collegamento con l’Ufficio Beni Culturali della curia, si è occupato anche di restaurare il polittico e la soasa che accoglie la pala dedicata a San Martino.

Proprio il restauro di questa tela cinquecentesca, iniziato nel 2015 ad opera dello studio Seccamani, ha dato il “la” ai vari ritrovamenti.
E’ stato sfilando la pala dal suo alloggiamento, infatti, che è venuto alla luce il polittico di fattura tardo gotica, come in provincia di Brescia ce n’è solo altri due: nella Pieve di Santa Maria “ad undas” di Idro ed in quella devota a Santa Maria “in carpino” a Carpenedolo.

Una nuova “gemma artistica” come ebbe modo di definirla lo storico valsabbino Alfredo Bonomi, che insieme ad Andrea Crescini e Michela Valotti, sta cercando di inserire i ritrovamenti nel contesto storico ed artistico della Valle Sabbia.

Gli anni successivi sono trascorsi nei restauri ad opera del Gatti e nel tentativo di capire come potesse essere possibile dare il giusto rilievo al ritrovamento senza stravolgere l’assetto artistico e scenico del presbiterio.

La scelta alla fine è stata quella di
spostare in avanti altare, pala e soasa, per ricavare uno spazio retrostante e dare modo alle persone, a piccoli gruppi, di ammirare il polittico che nel frattempo è tornato agli antichi splendori.

Ed è stato proprio nei lavori di rifinitura delle scorse settimane, grattando via la malta ammalorata del fondale per posizionare una più acconcia calce traspirante, che è emerso anche l’affresco.

«Ritrovamenti fantastici dal punto di vista artistico, ma anche religioso
– ha detto il parroco don Dino Martinelli -, perché ci raccontano quanto sia stata forte la devozione dei fedeli nelle varie epoche».

Peccato che nell’affresco manchino le teste, andate irrimediabilmente distrutte nel rifacimento della struttura originaria.
Alcune delle operazioni di restauro in San Martino sono state sostenute economicamente dai bandi della Fondazione Comunità Bresciana, altre grazie a donazioni raccolte fra le famiglie di Sabbio Sopra.
E non è ancora finita.


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