Non è andato tutto bene
di red.

Dal PD della Valle Sabbia, una presa di posizione, in merito ai "moti" nagazionisti registrati nei giorni scorsi al Senato, che si contrappongono ai dati sulla pandemia registrati in Regione Lombardia



16.802 morti.
Agli irrispettosi negazionisti che si sono ritrovati a cianciare lla scorsa settimana in Senato, su questa “presunta pandemia”, andrebbero comunicati i numeri del COVID di oggi in Lombardia.

A partire da febbraio oltre sedicimila morti e quasi centomila contagi accertati; in alcuni territori della nostra Regione, ogni famiglia e ogni comunità hanno subito almeno una perdita.
Le immagini delle bare di Bergamo portate via dall’esercito, lasceranno un segno nelle nostre menti e nella nostra storia, ma la sofferenza di tanti anziani, consumati in solitudine dal virus nelle nostre Case di Riposo, è invece rimasta, almeno in parte, nascosta.

Importante è ora essere vigili, non lasciarci prendere da un’eccessiva leggerezza, non dimenticare ciò che è stato e ciò che, senza le dovute precauzioni, potrebbe tornare.
Per questo è incomprensibile la reazione contrariata e stupefatta di certi esponenti politici e pubblici, dinanzi alla proposta del Governo, di prorogare lo stato di emergenza nazionale.

Siamo così superficiali da dimenticare in qualche mese ciò che è stato?
Non ci rendiamo conto di cosa sta tuttora accadendo attorno a noi?
Importante è non ripetere gli stessi sbagli , gli stessi errori.

No, in Lombardia non è andato tutto bene
.
Com’è possibile che la sanità lombarda, tra le più qualificate in termini di capacità e di eccellenza di professionisti quali medici, infermieri, strutture ed ospedali a livello nazionale e più, non sia riuscita a reggere l’impatto di questa pandemia?

Evidentemente il problema non è stato nella competenza dei numerosi professionisti del nostro territorio, ma le ragioni, e con esse le responsabilità politiche e amministrative, sono, almeno in parte, riconducibili all’attuale organizzazione del sistema di servizio sanitario regionale.

Tra le principali criticità, l’accentramento della sanità a discapito di quella territoriale, la mancanza di dispositivi di protezione individuale, i pochi tamponi in rapporto ai contagiati e le tragiche scelte sulle RSA, rappresentano probabilmente gli aspetti più controversi.

Questo è un momento essenziale
per tentare di cambiare ciò che non ha funzionato, infatti, a metà del mese di agosto, il modello attuale, figlio di 25 anni di governo regionale, essendo sperimentale, scadrà. La Regione dovrà aprire quindi la discussione cercando di comprendere cosa realmente non ha funzionato, per non ripetere gli stessi errori.

Sul lato economico
, c’è da complimentarsi con le tantissime imprese lombarde e valsabbine, che negli scorsi mesi hanno dimostrato, a loro spese, responsabilità e presa di coscienza sulla situazione emergenziale.

Ora importante è ripartire.
La ripresa economica lombarda, sarebbe dovuta essere un ripensamento pianificato di bilancio, capace di indirizzare il territorio in un concreto rilancio; si è rivelata invece una semplice distribuzione di risorse, troppo spesso Legata alle affinità politiche tra enti locali beneficiari e Regione. Per questo, anche il celebrato Piano Marshall regionale, lascia numerose perplessità.

Anche l’Unione Europea, alla fine, dopo non semplici trattative, ha deciso per la prima volta nella sua storia di emettere debito comune, per finanziare, in pochi mesi, un trasferimento di risorse dai paesi più ricchi a quelli più in difficoltà.

Notevole, forse una dimostrazione dell’esistenza non solo di un’Unione economica e tecnocratica, ma di una possibile Casa Comune, luogo di solidarietà e sostegno collegiale.
Notevole, soprattutto per un’Europa la cui morte imminente viene annunciata un giorno sì e l’altro pure.

Partito Democratico di Valle Sabbia

20150227-lettere.jpg