Sul lago il Covid sta lasciando il segno
di Ubaldo Vallini

Non mancano le proposte per un turismo consapevole sul lago d'Idro e in Valle Sabbia. Mancano però un bel po' di turisti



Con la novità dell’info-point aperto sette giorni su sette nella Caserma Zanardelli, che è la struttura principe per l’accoglienza all’interno della Rocca d’Anfo, la Valle Sabbia intera e soprattutto il lago d’Idro si sono preparati a gestire al meglio quello che – si sapeva – si sarebbe presentato come un anno difficile.

Stessa ubicazione anche per la sede dell’Agenzia territoriale per il Turismo, emanazione della Comunità montana: «Una scelta felice – ci dice Francesca Goffi che ne organizza l’attività -, per intercettare i turisti di passaggio, nostrani e anche no, che si dimostrano sempre attratti dall’antica fortificazione.
Questo ci permette di proporre “pacchetti” interessanti, che fanno leva sulle potenzialità del lago e del resto della valle, dove non mancano le occasioni per fare sport, per vivere a contatto con la natura o per apprezzare i prodotti locali, anche in tempo di distanziamento causa covid».

La Valle Sabbia, insomma, per come sono organizzate le strutture ricettive, si presenta come meta ideale anche per chi desidera soggiornare senza il rischio di dover fare i conti con la ressa propria di altre località.

Ma come han risposto i turisti, arrivano oppure no?
«Stiamo assistendo ad una concentrazione di turisti nostrani nel fine settimana, anche più che negli ani scorsi, mentre coi numeri dei turisti stranieri, che sono poi quelli che di solito si fermano più giorni, ancora non ci siamo».

Per dare i “numeri” è ancora presto.
E allora abbiamo ascoltato l’esperienza ed il “sentore” degli operatori locali: «E’ stato un disastro fino alla prima settimana di luglio, quando abbiamo temuto di restare con le mani in mano tutto l’anno – ci dicono da un campeggio -. Poi invece la situazione si è sbloccata e hanno cominciato ad arrivare anche i primi stranieri».

Quali? «Tedeschi, olandesi, belgi, in numero minore al solito, ma ci sono. Non abbiamo ancora visto però nessun austriaco».
E per il proseguo della stagione? «Per come si son messe le cose considererei un successo riuscire a fare il 50% di quello che abbiamo fatto lo scorso anno».

0403Eridio.jpg