Ciao «gabi» Luciano
di Gianpaolo Capelli

Se n'è andato all'improvviso, dopo aver accusato un malore, Luciano Fusi, contadino di Baitoni. Si stava rimettendo da un grave incidente stradale. Il ricordo di un amico



“Gabi' è il soprannome degli abitanti di Baitoni, per l'attività preminente svolta nel secolo scorso, quella di contadini. Credo che titolo migliore non si possa attribuire a Luciano Fusi: “Contadino”.

La sua improvvisa scomparsa, domenica 9 agosto, ha destato sorpresa e cordoglio, Luciano si stava rimettendo bene da un grave incidente stradale.

Era in località Casali, sopra Bondone, quando si è sentito improvvisamente male.
Accorsi subito gli amici, presenti numerosi sulla località montana in occasione della festività.
Il tempestivo intervento dei pompieri locali, e dell'elicottero arrivato in pochi minuti da Trento,  non sono stati sufficienti a salvare Luciano.

Luciano nasce a Baitoni nel 1946. I genitori Cimarolli Maria “Dolcini”e Fusi Costante, figura storica del mondo contadino e caseario locale, per alcuni decenni del 1900.
Il fratello Giovanni muore ancora giovane.

Papà Costante era un uomo sbrigativo, non aveva studiato, ma i suoi saperi erano pratici e utili.

Luciano è il primo battezzato nell'erigenda chiesa Madonna del Rosario di Baitoni, fino ad allora il paese ne era sprovvisto. Chiesa e cimitero erano in comune con Bondone.

Dopo gli studi elementari, Luciano, raggiunge il cugino Zuccatti Mansueto e i compaesani Zanini Pietro e Ferrari Rino ad Albissola Superiore, per frequentare le professionali.
Un proverbio dice “impara l'arte e mettila da parte”. Il mestiere del calzolaio, Luciano l'ha lasciato da parte per tutta la vita.

Il lavoro di papà Costante lo appassiona. Eccolo ancora giovane a dare una mano al papà nello sfalcio dei numerosi terreni agricoli. Il fieno allora era un alimento molto prezioso per le mucche nella stalla. Raccolta di frutti vari nelle stagioni di maturazione. Cura e manutenzione dei fienili in montagna, ai Casali, all'Alpo.

Particolare cura per quello della “Scaia” a metà strada tra Bondone e Baitoni., molto comodo per la famiglia.

Luciano va a lavorare nell'edilizia, come gruista. Segue poi gli elettricisti in tanti lavori condominiali: guarda, apprende e quasi da autodidatta impara il mestiere di elettricista, diventando un bravo operatore qualificato.

Lavora per oltre 25 anni presso la ditta Rinaldi Giovanni di Darzo.
Tanto tempo lo trascorre a Madonna di Campiglio, nei costruendi condomini che la ditta Rinaldi aveva in appalto.
Lavoro che ha svolto poi in valle, fino al pensionamento.

Sempre disponibile, se c'era da andare a sistemare qualche rottura elettrica nelle case, dove gli impianti di una volta erano tutt'altro che a norma, Luciano era sempre pronto ad intervenire.

Ricordo che negli anni '80, quando nei due paesi presentai le mie due commedie “Sum Carboner” e “Gabi en Molgo”, Luciano gratuitamente realizzò l'impianto elettrico delle scene del teatro, sempre presente e disponibile.

A volte, come si dice in dialetto, “la ghe saltava”, cioè era piuttosto fumantino, ma tutto si risolveva subito in un'allegra battuta.

Sempre nel tempo libero che gli rimaneva dopo il lavoro ed ora a tempo pieno dopo il pensionamento, Luciano si dedicava alla sua campagna, ai suoi campi, con l'aiuto della moglie Romana Pelanda di Brione che aveva sposato nel 2001.

Tante le sue partecipazioni alle mostre agricole della zona, con i suoi prodotti migliori da esporre.
Nell'autunno del 2018, a cura di Capelli Videotecnica di Condino, Luciano era stato protagonista del video dove insegnava a spannocchiare e a formare il trittico, il grappolo dei “mazoi de formentas” Luciano era orgoglioso di raccontare e di vantare i tanti diplomi ricevuti, per gli oltre 22 anni di “sobrietà”.

Luciano frequentava l'ACAT di zona, aiutando con i suoi consigli amici e conoscenti.

Nel dicembre del 2018, Luciano con la moglie è stato protagonista involontario di un grave incidente nella galleria verso Idro.
Mesi di ospedale con cure continue e dolorose, arrivando spesso in punto di morte, non avevano fiaccato la sua voglia di vivere e il suo spirito combattivo.

Da due giorni gli era arrivata la sua panda nuova,
contento di poter andare di nuovo in macchina.
Il suo primo viaggio, breve, con la moglie Romana al “fenil” al suo rustico ai Casali, alcune ore da passare in serenità.
Da lassù improvvisamente, a metà mattinata, è iniziato il suo ultimo viaggio, senza ritorno, verso l'eternità.

Ciao... contadino di Baitoni, riposa in pace nelle verdi praterie del cielo.

Sentite condoglianze alla moglie Romana, ai cugini, e a tutti i parenti.
I funerali si svolgeranno martedì corrente alle ore 15, nel cimitero di Baitoni.

Nelle foto:
- Luciano Fusi
- Luciano con la moglie Romana in un momento di relax
- Fine anni Settanta, il giovane Luciano (in alto a sinistra) con il Gruppo Teatrale “Sum Carboner”.

Le foto sono di Gianpaolo Capelli


200810-LucianoFusi.JPG 200810-LucianoFusi.JPG 200810-LucianoFusi.JPG