E' arrivato l'autunno
di Ubaldo Vallini

Sarŕ l'estate che se ne sta andando, ma sono in molti in Valle Sabbia a ricordare che per l’autunno di quest’anno era stata promessa la ripresa dei lavori per la realizzazione del lotto di Variante fra Vobarno e Sabbio Chiese.

Sarà perchè ogni tanto capitano incidenti in grado di paralizzare per ore l’intera viabilità valligiana, oppure a causa della pioggia di questi giorni che ha mandato a dormire l’estate. Fatto sta che in queste ore in Valle Sabbia sono in molti a ricordare che per l’autunno di quest’anno era stata promessa la ripresa dei lavori per la realizzazione del lotto di Variante fra Vobarno e Sabbio Chiese.
Alcuni, a dir la verità, vanno più in là e si chiedono che fine abbiano fatto i progetti per prosecuzione dell’opera, almeno nel tratto fra Barghe e Idro.

“Mica penseranno che basteranno le due rotonde di Sabbio e di Nozza per risolvere la situazione” diceva uno, mentre l’altro rilanciava: “E della circonvallazione di Idro che ne è stato?”.
Insomma: forse non è di dominio pubblico il dato statistico che indica nel 1.200% l’aumento del traffico su gomma negli ultimi decenni, a fronte di una rete stradale che nello stesso periodo è stata implementata dell’uno per cento. Però è uno squilibrio che “a pelle” sentono tutti quanti.

Noi ci siamo limitati a “girare” sensazioni e quesiti, perchè ci aiutassero a fare il punto della situazione sulla viabilità principale lungo il corso del Chiese, ai due massimi rappresentanti della politica valligiana: i consiglieri provinciali Roberto Facchi e Gianantonio Girelli.
In Broletto siedono uno da una parte e uno dall’altra. Sull’asfalto valsabbino solo poche sfumature, però, a rendere divergenti i rispettivi pensieri. “Attorno ad alcune opere pubbliche siamo riusciti a fare fronte comune – conferma Girelli -, cosa che ci ha permesso di dare peso alla Valle nelle scelte strategiche come quelle che riguardano la viabilità”.

Ecco dunque, finalmente, la ripartenza col lotto fra Vobarno e Sabbio che “sta attraversando la fase preliminare fatta di adempimenti burocratici necessari e ci sono tutti gli elementi per pensare che il prossimo anno sarà quello buono per completare quest’opera cominciata troppi anni fa”.
Fra Barghe e Ponte Caffaro, ovvero fra Ponte Re e Sant’Antonio, le cose cambiano.

“Intanto non sarà l’Anas ad occuparsene e la Provincia, contrariamente a quello che è sempre stato l’iter seguito dall’Ente statale, ha deciso di giungere ad un progetto il più possibile condiviso con i Comuni e con i privati coinvolti – ci ha detto Facchi -. Ci vorrà più tempo perchè sia “definitivo”, un progetto così costruito, ma a quel punto sarà una cosa fattibilissima senza più il rischio di trovarsi tutto bloccato se qualcuno degli interessati poi non è d’accordo”.
Tempi? “Difficile dirlo, però le cose sembrano mettersi bene – ci ha detto Girelli -. La Provincia autonoma di Trento ha messo sul piatto una legge che le permette di finanziare opere nelle province limitrofe e gli ha dato corpo con una cifra che si aggira attorno ai 38 milioni di euro. In Broletto sembra che siano disposti ad inserire pari stanziamento nel Documento di Programmazione del 2009”.

E la circonvallazione di Idro? “E’ stata accertata la compatibilità ambientale, quindi si può fare” hanno confermato i due.
Qui c’è però uno strascico polemico ed avremo modo di approfondire l’argomento.
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