Nuovi elitrasporti per il restauro del tetto
di Cesare Fumana

Di nuovo l’elicottero in azione ieri a Villanuova, per nuovi trasporti di materiale edile al cantiere della Madonna della Neve. Sarà allestito il ponteggio per il rifacimento del tetto, ma prima di procedere si attende l'approvazione della Soprintendenza.

Di nuovo l’elicottero in azione ieri a Villanuova, per nuovi trasporti di materiale edile al cantiere della Madonna della Neve, sopra Prandaglio. È la terza serie di voli questa di ottobre, dopo quelle di luglio e settembre, per trasportare il necessario per i lavori di ristrutturazione post-terremoto dell’antico santuario e dell’adiacente rifugio.

Ieri mattina, in particolare, è stato elitrasportato un ponteggio per permettere la sistemazione del tetto. Ma prima di procedere al rifacimento dell’intera copertura si dovrà decidere come procedere. Come era stato detto prima dell’inizio dei lavori, per la particolarità della struttura e la gravità delle lesioni provocate dal sisma, alcune decisioni progettuali dovranno essere prese in corso d’opera, in particolare per quanto riguarda il tetto.

«Negli anni Settanta sopra la copertura originaria ne era stata posta un’altra con assito in legno, onduline e coppi, che è un carico troppo gravoso per le pareti e ne minano la stabilità - ci spiega l’architetto Fedele Mora, dell’ufficio tecnico del comune di Villanuova –. L’intenzione sarebbe quella di ripristinare la copertura originale, ma per fare questo dobbiamo prima verificarne la fattibilità su una porzione della copertura. Il prossimo 29 ottobre la Soprintendenza ai beni architettonici della Lombardia farà un sopralluogo per dare il benestare o meno a questo progetto. Nel frattempo – prosegue architetto Mora – si sono compiuti altri studi in fase di cantiere come alcuni sondaggi stratografici interni degli intonaci del rifugio, e anche su questo c’è un confronto con la Soprintendenza per come procedere per il consolidamento strutturale».

I lavori al santuario nel periodo estivo hanno subito un rallentamento per dare priorità ad altri cantieri post-terremoto (ce n’erano aperti 11 a Villanuova l’estate scorsa) che presentavano delle scadenze più impellenti, in particolare quelli delle scuole che dovevano essere pronti per l’inizio dell’anno scolastico.

Mauro Francinelli, presidente dell’associazione Amici della Madonna della Neve, presente in piazza Donatori di Sangue, da dove partiva l’elicottero, ha raccolto fra la popolazione delle lamentele per i ritardi nei lavori. «Ma è comprensibile che prima del santuario il comune abbia dato precedenza alle scuole – ha precisato – L’importante è che ora si proceda nella maniera più corretta possibile, anche se ci vorranno alcuni mesi in più del previsto, in modo da garantire la migliore riuscita del restauro».
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