Miniconvegno a Vestone
di val.

“Senza le associazioni non sapremmo proprio come fare”. Nelle parole di Elia Pasotti, assessore ai Servizi sociali del comune di Vestone, la necessitŕ di porre massima attenzione al fenomeno del volontariato.

“Senza le associazioni di volontariato non sapremmo proprio come fare”. Nelle parole di Elia Pasotti, assessore ai Servizi sociali e alle Politiche giovanili del comune di Vestone, tutta l’importanza attribuita all’opera delle associazione, argomento all’ordine del giorno in un mini-convegno che ha avuto luogo nei giorni scrosi nel Centro sociale di Vestone, organizzato dal Pdl locale.
Questi i “numeri” del volontariato vestonese: 60 associazioni, dieci delle quali impegnate a tempo pieno in attività relative al “sociale”.

Una realtà affrontata da due ospiti di eccezione: il consigliere regionale Margherita Peroni e l’assessore provinciale con delega alla protezione civile Corrado Scolari. Entrambi amministratori di lunga esperienza.
A Scolari il compito di delineare la storia della protezione civile, nata per dare risposta alle tragedie nazionali come quella del Friuli, quando si è capito che le forze militari non erano in grado, per il tipo di equipaggiamento e di addestramento, di affrontare questo genere di emergenza, su un territorio come quello nazionale che presenta tutti i rischi possibili.

Grazie all’intervento di quello che può essere considerato il padre della moderna Protezione civile, Giuseppe Zamberletti, fu scelto di fare leva sul senso di solidarietà di cui è capace il mondo dell’associazionismo.
“Una strada diversa da quella intrapresa dagli altri Paesi: poche forze professionali e massiccio interrvento di volontari ben preparati. E’ stata una scelta vincente, che ora tutti gli Stati ci invidiano - ha detto Scolari -. Il ruolo delle Istituzioni, in questo campo, è stato quello di dare ordine, norme, riferimento, controllo amministrativo e direzione operativa. Il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti, la nostra provincia, ma ancheil resto della Lombardia sono all’avanguardia: attività sul territorio, piani di emergenza strutturati, assiduo lavoro di monitoraggio”.

“Grazie all’associazionismo le amministrazioni pubbliche possono risparmiare, chi riceve servizi di qualità è soddisfatto e si fanno salti in avanti dal punto di vista culturale, sulla strada della responsabilità e della crescita personale” ha detto Margherita Peroni, per sottolineare il positivo apporto del mondo delle associazioni, quando ci sono di mezzo i rapporti umani.
“Non solo. In momenti come questi, nei quali la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e della politica è in calo, il modo migliore di combattere questa tendenza è quello di spalancare le porte alle associazioni perché possano essere a pieno titolo protagoniste della vita pubblica – ha aggiunto -. Non c’è dubbio che queste siano in grado di sostenere il compito. Del resto al mondo del volontariato stiamo già affidando compiti particolarmente delicati con la raccolta del sangue per le trasfusioni, l’emergenza sanitaria, spesso le case di riposo”.

Insomma: il volontariato è da intendere come parte integrante della comunità in cui si vive, capace anche di sperimentare servizi sociali innovativi e per questo si deve tenerne sempre conto, in special modo quando si programma un’azione di governo.

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