Trasformazioni discordanti
di Ubaldo Vallini

“Un grande impianto di trasformazione di energia elettrica in localitŕ Pirla? No grazie”. In questi termini, nella sostanza, si č pronunciato all’unanimitŕ il consiglio comunale di Odolo nei giorni scorsi. Martedě se ne parlerŕ ad Agnosine.

“Un grande impianto di trasformazione di energia elettrica in località Pirla? No grazie”. In questi termini, nella sostanza, si è pronunciato all’unanimità il consiglio comunale di Odolo nei giorni scorsi, anche se l’area interessata dal progetto di Terna, riguarda il territorio del comune di Agnosine.
Torna così protagonista sulla scena amministrativa della Conca d’Oro quella parte di territorio agnosinese compresa fra la circonvallazione di Odolo e i capannoni della Iro.
La stessa che qualche anno fa, a causa di scelte non condivise dalla maggioranza in consiglio comunale, provocò la resa dell’allora sindaco Santino Campagnoli.

Allora si trattava di un insediamento produttivo e la querelle fu tutta interna all’amministrazione odolese.
Questa volta a mettere i puntini sulle “i” sono i vicini di casa di Odolo: “Ci hanno parlato di 30 mila metri quadrati di impianto e quella zona, pur essendo assai distante dal paese di Agnosine, è immediatamente a ridosso delle nostre aziende e dell’abitato di Odolo” chiarisce il sindaco odolese Fausto Cassetti, che aggiunge: “Il territorio di Odolo è tra i più piccoli degli oltre duecento Comuni bresciani ed è già gravato, anche in virtù della realtà industriale presente, da numerosi attraversamenti di elettrodotti.

Una sottostazione di trasformazione è già presente in prossimità del centro del paese.
Da quanto abbiamo capito, questo nuovo impianto appare come una integrazione, un aumento di potenza, senza che si preveda alcun intervento di sostituzione dell’esistente. Insomma: temiamo per un ulteriore e pesante degrado ambientale, per un territorio che ci appare già parecchio compromesso.
Confidiamo nel fatto che l’amministrazione di Agnosine, impegnata per altro nell’estensione del nuovo Pgt che in bozza auspicava una stretta sinergia con i Comuni limitrofi, nel prendere delle decisioni voglia tenere conto anche della posizione dell’intero consiglio comunale odolese”.

Se questa è la posizione di Odolo, qualche cosa dev’essere andato storto nel processo di condivisione del progetto che, avanzato da Terna e da a2a, è già stato positivamente vagliato a livello di amministrazione provinciale e di Comunità montana.
Prova a metterci una pezza il sindaco di Agnosine Giorgio Bontempi: “Martedì 12 alle 20:30 l’intera questione verrà dibattuta in municipio. Un confronto al quale abbiamo invitato anche gli amministratori odolesi, perché possano rendersi conto per filo e per segno di cosa si tratta. Quella sarà la sede nella quale tutti quanti avranno modo di fare le loro considerazioni – ci ha detto -. Sia chiaro che sul tema noi non abbiamo ancora preso alcuna decisione e che lo faremo solo dopo aver sentito tutti e valutato attentamente sia gli eventali rischi per la salute pubblica sia l’impatto ambientale di un impianto di questo tipo. Abbiamo già incaricato un tecnico di parte perchè il tutto possa essere valutato con il massimo dell’attenzione”.

Poche e frammentarie, al momento, le specifiche tecniche di questo impianto di trasformazione che, mediante scambiatori e deviatori, permetterebbe di migliorare la distribuzione sul territorio dell’alta tensione.
Miglioria che garantirebbe condizioni ottimali di utilizzo dell’energia soprattutto alle aziende che ne fanno uso in grandi quantità. I 30 mila metri quadrati dell’impianto comprenderebbero anche l’area di rispetto al di fuori della quale i rischi per l’esposizione ai campi elettromagnetici, secondo i tecnici che hanno redatto il progetto, sarebbero nulli.
Gli amministratori odolesi, ma a questo punto anche quelli di Agnosine, vogliono vederci chiaro.
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