Un sistema valsabbino più efficiente
di val.

E' servito per capire meglio di cosa si tratta, l'incontro pubblico fra gli amministratori di Agnosine e di Odolo, sul tema della stazione di smistamento la cui edificazione prevista in localit Pirla, a due passi dal confine odolese.

“Visto che me lo chiedete i suggerimenti sono tre: prima di tutto una commissione che possa analizzare in ogni sua parte il progetto e la sua eventuale realizzazione; la bonifica di alcune delle linee aeree esistenti, se è vero che non serviranno più; valutare la possibilità di spostare l’impianto in un’area meno a ridosso delle abitazioni. Con questi presupposti possiamo riparlarne”.

Così si è espresso il sindaco di Odolo.
Un tentativo di ricomposizione dello strappo il suo, martedì sera ad Agnosine, in merito alla questione che nei giorni scorsi ha portato l’intero Consiglio comunale di Odolo a pronunciarsi contro l’ipotesi di realizzare una “stazione di smistamento” per l’alta tensione in località Pirla: territorio di Agnosine al confine con Odolo.

Il progetto avanzato da A2A e da Terna, con il sostegno dell’Amministrazione provinciale e della Comunità montana, è stato per l’occasione sviscerato dall’ingegner Roberto Spezie.
Nella sostanza, il tecnico ha affermato che la valle Sabbia sta pagando lo scotto di 15 anni di mancati investimenti nel settore energetico, in seguito ai quali il gestore si ritrova impossibilitato a garantire aumenti di portata.
La valle è attraversata da due grandi linee da 220 e 138 mila volt che portano energia dal Trentino a Brescia.

Energia che poi torna dalla città “in antenna”, cioè con una linea unica che è la stessa per i piccoli utilizzatori, i medi e i grandi: condizione che è causa frequente di cali di tensione e che non permette di gestire in modo adeguato le emergenze.
L’impianto odolese che, assicura il tecnico, al di fuori dell’area di cinta presenta un livello del campo magnetico prossimo allo zero, fa parte di un sistema più complesso che prevede altri impianti analoghi a Vestone e Ponte Caffaro ed il potenziamento di quello già esistente a Carpeneda.

“In questo modo tutto il sistema sarà in rete e ci permetterà di fornire più energia, servire meglio e senza sbalzi le utenze, gestire con più facilità eventuali interruzioni che dovessero verificarsi su una delle maglie di questa rete” ha precisato il tecnico.
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