Auditorium comunale intitolato a Mario Rigoni Stern
di Cesare Fumana

Č stato l’atto conclusivo dei festeggiamenti per l’80° del gruppo alpini di Vestone. Presenti autoritŕ e familiari dello scrittore alpino asiaghese.

Per i loro primi ottant’anni le penne nere di Vestone hanno fatto le cose in grande, con due giorni di festa che hanno coinvolto l’intero paese. Sabato sera una festa in piazza con la fanfara alpina di Villanuova e ieri una bella quanto toccante cerimonia per festeggiare l’anniversario di fondazione e il decennale delle nuova sede. Il tutto all’insegna del ricordo di quanti sono “andati avanti” e del glorioso battaglione alpino che porta il nome del loro paese, di cui sono gelosi custodi della memoria.

L’inizio è stato presso la chiesa dei cappuccini a Mocenigo dove il cappellano della “Monte Suello”, don Diego Gabusi, ha officiato la messa. Poi una partecipata sfilata per le vie del paese ha portato le penne nere fino davanti al monumento dedicato ai quattro battaglioni alpini di origine valsabbina: Vestone, Val Chiese, Monte Suello e Monte Cavento.
In testa la fanfara alpina di Salò, le autorità, il vessillo della sezione di Salò scortato dal presidente Romano Micoli e da alcuni consiglieri sezionali, il gagliardetto del gruppo di Vestone accompagnato dal capogruppo Emiliano Piadena e da un giovane alpino vestonese in armi, Francesco Maccarinelli, seguiti da una selva di gagliardetti e dallo schieramento di penne nere, con in testa gli artiglieri da montagna del gruppo “Vestone” che festeggiavano nell’occasione il loro raduno. Non è voluto mancare neanche il più anziano alpino vestonese, Carlo Amigoni, di ben 101 anni, accompagnato sulla sedia a rotelle dal figlio.
Giunti al monumento si è tenuta la vibrante cerimonia dell’alzabandiera seguita dalla deposizione di una corona in ricordo degli alpini caduti.

Poi la folla si è recata presso l’auditorium comunale dove è stata scoperta la targa di intitolazione a Mario Rigoni Stern, cittadino onorario di Vestone e socio del gruppo alpini, a poco più di un anno dalla sua scomparsa. Erano presenti la moglie Anna e il figlio maggiore Alberico: a lui il compito di scoprire la targa. Poi nell’auditorium, i saluti da parte della autorità e i discorsi di due reduci del “Vestone”, Nelson Cenci e Giobatta Danda, entrambi cittadini onorari vestonesi.

Prima i saluti da parte del capogruppo Piadena che ha voluto ringraziare tutti i presenti, le autorità e in particolare la moglie e il figlio di Rigoni Stern; poi gli interventi di Cenci, che ha ricordato l’amico Rigoni, e Danda, che ha ripercorso le tragiche vicende belliche che hanno visto cadere tanti alpini della terra bresciana e ha visto in prima linea nella ritirata di Russia le penne nere del Vestone e del Val Chiese.

Il sindaco Giovanni Zambelli ha voluto sottolineare l’intitolazione dell’auditorium come un ulteriore omaggio di Vestone al “montanaro scrittore”, come amava definirsi Rigoni, che si riallaccia alla motivazione del conferimento della cittadinanza onoraria del 1977, “per aver cantato al mondo le gesta del “Vistù”. La giornata di festa è poi proseguita presso la sede degli alpini dove per un momento conviviale.

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