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mercoledì, 28 gennaio 2015 Aggiornato alle 07:00Antibracconaggio

Cacciatori nella rete della Forestale

di Fabio Borghese
Due cacciatori di Serle sono finiti nel mirino delle Guardia Forestale per uso di richiami di allevamento di dubbia provenienza e uccellagione

I Forestali della Stazione di Gavardo, in collaborazione con alcuni volontari di Legambiente, nei giorni scorsi ha effettuato due operazioni antibracconaggio nel territorio di Serle che hanno permesso di intercettare cacciatori che facevano uso di richiami di allevamento di dubbia provenienza. Si trattava di cesene e tordi sassello, inanellati con anelli alterati nella forma e nelle dimensioni facenti riferimento ad un’associazione ornitologica.

In località “Funtanì” è stato controllato un cacciatore (P.C. le sue iniziali), sorpreso nel suo capanno con uccelli da richiamo di allevamento inanellati con anellini di un’associazione ornitologica. Da una prima verifica questi anelli sono risultati alterati nella forma e nelle dimensioni. Il cacciatore ha dichiarato che i richiami erano di proprietà del padre L.C., allevatore iscritto all’AMOV. Il controllo è proseguito nell’abitazione del cacciatore in cui si trovavano altri esemplari di specie di avifauna, tordi bottaccio e merli, senza la presenza di una voliera utile alla riproduzione in cattività di tali esemplari.

Gli agenti hanno così proseguito il controllo nel bosco prospiciente l’abitazione, rinvenendo ben 14 trappole per la cattura uccelli.
Il cacciatore è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di uccellagione con mezzi vietati, le trappole sono state sequestrate e gli uccelli, anch’essi sottoposti a sequestro, sono stati trasferiti al Centro di recupero per la fauna selvatica “Il Pettirosso” di Modena per le opportune cure di riabilitazione finalizzate alla liberazione in natura.

Nell’altro caso, sull’altopiano di Cariadeghe, è stato controllato un altro cacciatore (G.R. le sue iniziali), che appostato al suo capanno con l'utilizzo di richiami privi di anello di identificazione. L’uomo ha dichiarato agli agenti che le cesene e i tordi sasselli da richiamo erano di sua proprietà e provenivano dal suo allevamento, e ha mostrato alcuni anelli di alluminio dell’associazione ornitologica e nel frattempo ha tentato di applicarli sul momento al tarso degli uccelli, per cui sono stati sequestrati 10 anellini e 13 esemplari di avifauna. Anche lui è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per uccellagione e per tentato uso abusivo di sigilli.


 

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