24 Aprile 2007, 00.00
Anfo
La Rocca valorizzata

Dal primo maggio cominciano le visite guidate

Conclusi dal «Gruppo sentieri attrezzati Idro 95» i lavori di recupero dei camminamenti interni, la Rocca d'Anfo apre le porte alla storia. Al suo interno sono previste escursioni adatte ad ogni «gamba».

Studenti in architettura hanno prodotto decine di tesi di laurea, politici ambiziosi ma finanziariamente inconcludenti promesse irrealizzate, mecenati sognatori o promoter velleitari sogni impossibili: in tanti hanno immaginato una soluzione per la Rocca d’Anfo.
Ma occorrevano quattrini o, in mancanza, idee ed olio di gomito.
Poi, un giorno, è arrivato il «Gruppo sentieri attrezzati Idro 95» ed i progetti sulla Rocca hanno iniziato a diventare realtà: ora, il primo maggio alle 8,30, per la prima volta dopo oltre sei secoli, partirà la prima visita guidata al complesso.
Durerà circa cinque ore, percorrerà 1.500 gradini in pietra, iniziativa resa possibile a conclusione del lavoro invernale di recupero dei sentieri e dei camminamenti interni alla Rocca realizzato, appunto, dal «Gruppo sentieri attrezzati Idro 95».
Lavoro massiccio, faticoso, gratuito e appassionato, ma dai risultati di soddisfazione. Martedì salirà il sipario.

LA STORIA DELLA ROCCA - Nella storia - e nell’immaginario - l’impianto bellico, da sempre inaccessibile quindi un poco misterioso anche perché abbastanza torvo nell’aspetto, ha sempre rappresentato un punto di confine fra due mondi diversi, quello latino e quello germanico. La vera storia inizia nel primo Medioevo, epoca in cui era fortezza di controllo per il passaggio di merci e ...uomini. I Visconti, occupata Brescia, effettuarono un primo ampliamento della Rocca insieme a quello della fortezza di Lonato, dando corpo ad una struttura che presentava molte affinità con quella del Castello di Brescia.
Con la battaglia di Maclodio del 1427, e con l’occupazione veneziana dei territori bresciani, inizia - oltre alla fortificazione di Brescia - anche quella di Anfo. Dai primi anni del 500 la Rocca fu poi interessata da alterne vicende che ne trasferirono l’uso sotto influenze diverse: nel 1797 i francesi, vinta la resistenza dei valsabbini, la occuparono dopo aver saccheggiato ed incendiato i paesi vicini.
Ma fu sotto Napoleone che gli ingegneri del genio militare espressero ad Anfo il meglio di sè lanciando, nel gennaio del 1798, il progetto della Rocca d’Anfo: la vecchia linea veneta - composta da un piccolo forte e da una muraglia fiancheggiata da torri - semidistrutta non era più sufficiente a sbarrare la strada che, da Trento, avrebbe potuto portare a Brescia e poi in pianura; Bonaparte decise così di ordinarne la fortificazione «senza ritardi e senza riguardo per la stagione». Il progetto decolla sostenuto dai migliori ingegneri e dalle più corpose risorse.

Nel 1813, quando gli austriaci scendono in Italia con l’idea di sconfiggere Napoleone, la Rocca non era ancora terminata, ma l’Austria ritenne di non aggiungere alcuna opera significativa, senza tuttavia sminuirne il significato di punto di riferimento per i nemici di Vienna. L’impianto passerà, dopo l’armistizio di Villafranca, in mani italiane.
Nel 1866 la Rocca diventa roccaforte italiana con Giuseppe Garibaldi che vi colloca il suo quartier generale (nella Rocca verrà anche curato dopo esser stato ferito) e dopo Custoza su di essa punta l’offensiva austriaca del generale Kuhn, con cui Garibaldi si confronta a Montesuello e proprio ad Anfo l’«Eroe dei due mondi» preparerà i piani per la battaglia di Bezzecca.

Sarà più avanti Giuseppe Zanardelli, per un ventennio, a destinare risorse per ampliamenti e fortificazioni anche se nella Prima guerra mondiale l’importanza assunta dal fronte occidentale non attribuirà alla Rocca un ruolo strategico, servendo soprattutto come polveriera. Pagando il prezzo di questo ruolo.
Nel 1917 un incendio fece infatti esplodere una fila di baracche, nell’agosto del 1924 un secondo incendio distrusse la Rocca Vecchia e il 26 aprile del 1945 i tedeschi, in ritirata, fecero deflagrare le munizioni conservate. Poi, trent’anni di abbandono.

OGGI - Dopo alcuni incontri esplorativi è stato raggiunto un accordo con Comunità Montana e Comune di Anfo in base al quale al «Gruppo Sentieri Attrezzati Idro 95» (presieduto da Sergio Rizzardi, con Valter Zecchi ideatore ed esecutore delle opere tecniche) verranno concessi in uso i locali della Guardia veneta e della Batteria Venezia, accordo all’interno del quale il gruppo si è impegnato ad eseguire la pulizia della scalinata ed a realizzare un sentiero panoramico nella Rocca stessa che martedì prossimo riaprirà con tre possibili itinerari: escursionistico, architettonico, storico.

ITINERARIO ESCURSIONISTICO - È consigliato a chi non ama i passaggi sotterranei ed è interessato a percorsi all’aria aperta che il «Gruppo sentieri attrezzati Idro 95» ha recuperato internamente alla Rocca. Dopo la giornata inaugurale (gratuita) il biglietto costerà 10 euro (ragazzi 5) con partenza alle 8,30 e rientro alle 12,30 solo dal lunedì al venerdì, mentre il sabato e la domenica d’estate l’ingresso sarà gratuito. La visita prevede di entrare nelle fortificazioni scendendo lungo la scalinata formata da 800 gradini che consentono di arrivare alla lunga balconata sul lago ed alla caserma Zanardelli (partenza 8,30 arrivo 12,30).

ITINERARIO ARCHITETTONICO - Permette la visita dettagliata dell’intero complesso della Rocca, interessa tutte le strutture (caserme, batterie, casematte, depositi) e presenta le maggiori difficoltà di effettuazione a causa del degrado subito da molti fabbricati interessati (durata 5 ore, partenza 8,30). Dalla Batteria Venezia si sale l’antica Scalinata veneta (oltre 600 gradini) dalla cui conclusione si prosegue attraverso il bosco sotto imponenti rocce giungendo alla Rocca napoleonica. Dopo una nuova interminabile scalinata si scende alla batteria Belvedere (dal tetto si osservano se c’è bel tempo Adamello, Brenta ed Alto Garda), batteria Rolando giungendo alla caserma Zanardelli con stalle e depositi annessi. Si visiterà quindi la batteria Statuto fatta saltare dai tedeschi nel 1946.

ITINERARIO STORICO - Pensato per chi non soffre di vertigini e non è in grado di affrontare sforzi fisici. Consente di conoscere approfonditamente aspetti storici e geografici senza percorrere tratti in salita (partenza ore sette arrivo ore 12).

IL CALENDARIO - Il sabato e la domenica le visite in giugno, luglio e agosto sono gratuite e compatibili con i posti a disposizione; negli stessi mesi e durante l’anno dal lunedì al venerdì saranno a pagamento. I gruppi sono di venti persone. Informazioni all’Agenzia del turismo della Valle Sabbia 0365 83224, al Gruppo sentieri attrezzati Idro (0365 583374 - 3381756741). Quello che il turista percorrerà sarà un viaggio nella storia dentro ad un castello fino a poco tempo fa proibito. Ora non più. Resta la speranza di vedere un giorno recuperati anche gli edifici, ma questo, certo, non si può chiedere all’appassionato «Gruppo sentieri attrezzati Idro 95». Anche se ...mai dire mai.

Camillo Facchini dal Giornale di Brescia


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