In pochi alla visita, in tanti alla festa

“Questa è una festa che dovete ripetere ogni anno, perché ha in sé tutto lo spirito alpino”. Con queste parole Fabio Pasini, presidente della sezione di Salò dell’Ana, ha esortato Omar Bettini, il giovane capogruppo degli alpini di Anfo alla fine della giornata alpina promossa sabato scorso dal locale gruppo delle penne nere.

La risposta dei soci della “Monte Suello” all’invito degli alpini anfesi a visitare gratuitamente la Rocca d’Anfo è stata piuttosto scarsa, ma la festa organizzata alla sera, con l’esibizione del coro “Monte Suello” di Salò e la cena a base di polenta tiragna, ha attirato molta gente.

Tanti gli abitanti del posto e diversi anche i turisti che in questa stagione affollano il più piccolo dei paesi che si affacciano sull’Eridio che non sono voluti mancare alla serata di festa organizzata alla Rocca d’Anfo.

Era la prima volta che gli alpini organizzavano un appuntamento del genere: vuoi la scarsa pubblicizzazione tra gli alpini della visita guidata, vuoi che siamo ancora in periodo di ferie, l’affluenza delle penne nere per la visita guidata ad opera dei volontari del “Gruppo sentieri attrezzati di Idro” è stata molto al di sotto delle aspettative. Due i gruppi partiti al mattino, con 25 visitatori ciascuno, non tutti alpini, e un'altra trentina nel pomeriggio, la metà dei quali soci alpini e loro familiari e una comitiva di giovani valtriumplini. Un'altra guida illustrava in inglese le bellezze della rocca a un gruppo di una decina di giovani turisti tedeschi.

La rocca d’Anfo è ancora una fortezza sconosciuta, anche fra gli abitanti della Valsabbia stessa. Negli scorsi anni è cominciata un’operazione di recupero e valorizzazione che è ancora agli albori. Il “Gruppo sentieri attrezzati” ha disboscato diversi sentieri e camminamenti e dallo scorso anno offre delle visite guidate. Anche gli alpini della “Monte Suello” si sono impegnati in alcune giornate di lavoro per ripulire delle zone della vasta fortezza che si distende sulla parete del monte Censo, alle spalle dell’abitato di Anfo, a picco sul lago d’Idro. Una fortezza di origine veneta, ma che si è sviluppata nel periodo napoleonico con la torre circolare dell’osservatorio di rara bellezza artistica e architettonica.

Anche l’iniziativa degli alpini, che ha avuto l'appoggio dell'amministrazione comunale, rientra fra quelle messe in campo negli ultimi tempi per far conoscere e far rivivere il complesso militare.

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