28 Aprile 2009, 00.00
Bagolino
Lutti

Addìo a Terenzio Formenti

Terenzio Formenti, poeta e psicoterapeuta, ha concluso a 86 anni, compiuti un mese fa, la sua vita terrena sorridendo all’infinito, come ha voluto scrivere la famiglia nel necrologio.
Ieri a Brescia i funerali.

Da oggi Bagolino, Brescia, e con loro la Valle Sabbia sono un po’ meno ricche, perché hanno perso una persona speciale. Terenzio Formenti, «poeta e psicoterapeuta», ha concluso a 86 anni, compiuti un mese fa, la sua vita terrena «sorridendo all’infinito», come ha voluto scrivere la famiglia nel necrologio.
Formenti lascia la moglie Marisa Tirini, cinque figli - Daniele, Donatella, Raffaella, Luisa e Adriana - e le loro famiglie. I funerali si sono svolti ieri (lunedì) alle 10.30, nella chiesa parrocchiale del Buon Pastore (i «Comboni») di viale Venezia, provenendo dall’abitazione di via Ragazzoni 17. La salma del "dottore" è stata tumulata nel cimitero di San Francesco di Paola.

Nato a Bagolino il 26 marzo 1923, Terenzio Formenti si laurea in Farmacia ed esercita la professione fino al 1972. Nel 1968 frequenta corsi di formazione al «counseling» e alla terapia psicodinamica, prima a Parigi, poi a Berlino e Berna, effettuando successivamente in Italia la formazione a psicanalista di gruppo e a psicodrammatista. Nel 1972 costituisce a Brescia il «Centro persona coppia gruppi», nel quale lavora come psicologo, psicoterapeuta e psicodrammatista a livello individuale, di coppia e di gruppo nella sede di via Ragazzoni.
Dalla sua professione di «persona attenta ai sogni, alle immagini, alla fantasia, alla natura, alla vita» (come dice di sè nel suo sito Internet www.terenzioformenti.com), durante un seminario sulla comunicazione corporea e emotiva tenutosi a Rosano, in provincia di Alessandria, nasce la sua prima «espressione poetica», dal titolo «Io sono l'arcobaleno della notte».
Escono successivamente i libri «Poesie nate d’estate», «Poesie portate dal vento», «Aquiloni», «Foglie sparse», «Frammenti», «Gocce di rugiada», «Punti bianchi», «Bagolino in poesia» e l’antologia «Amore in poesie».

In collaborazione con la poetessa bresciana Gigliola Franzolini, nel 1993 esce il libro «Contrappunto», mentre da un’altra collaborazione, quella con il poeta uruguayano Juan Baladán Gadea, esce a firma di entrambi il libro «Silloge e Dialoge».
Nel frattempo sono state curate alcune traduzioni dei suoi libri in francese, inglese, tedesco, spagnolo e portoghese: escono così «Feuilles dans le vent», «Poems brought by the wind», «Drachen», «Cometas», «Poesias llevadas por el viento» e «Folhas dispersas».
Nella serie «Uno psicologo scava nella sua anima di poeta» sono invece pubblicati i brevi saggi «Mi farò una casa nel vento», «Libertà nata dalla schiavitù nella notte dei tempi», «Come è difficile dimenticare un aquilone mai posseduto da bambino», «Io sono l'arcobaleno della notte» («Io sono l'arcobaleno della notte, nato dalle tenebre in questa sera di magia. Mi chiederete quali sono i miei colori, chiudete gli occhi e li vedrete»), «Giardino nutrito dal vento», «Tra-passato-futuro e presente pieno».

Il 6 ottobre 2008, «Bresciaoggi» aveva dedicato a Formenti una puntata della rubrica «Tipi bresciani» curata da Gian Battista Muzzi.
Alla domanda di Muzzi «Posso chiamarla dottore?», il «dottore» aveva dato una risposta sicuramente illuminante per capire l’uomo formenti: «Se intende riferirsi alla laurea in farmacia allora glielo consento. Se, invece, parla di psicologia e tutto il resto... Guardi: io, a causa dei tempi calamitosi in cui sono vissuto, non ho fatto l’esame di maturità della terza liceo, non ho fatto l’esame di Stato di farmacista (e ho fatto il farmacista per 25 anni), non ho preso la laurea in psicologia».

Del resto, Formenti veniva da una famiglia di farmacisti: «Mio padre - raccontò a Muzzi - aveva la farmacia a Vobarno. Poi ha preso la farmacia a Bagolino per poter andare a caccia di camosci. Infine è venuto in città; per un po’ ha fatto il dipendente e, in seguito, s’è fatto una sua farmacia, in corso Palestro».
Farmacista per cinque lustri, a 49 anni Terenzio chiede alla moglie Marisa e al figlio Daniele: «Voi che ne dite se io smetto di lavorare in farmacia? Mi risposero: "Basta che tu ci mantenga come adesso". Ho venduto la farmacia al dottor Fontanella e mi sono dedicato alla psicologia».

A questo punto il dottor Formenti inizia a girare l’Europa, a frequentare corsi: «In Francia ho fatto un corso sulla non direttività rogersiana. Poi feci altri due anni a Berlino sulla gestione dell’inconscio del singolo e della coppia. Rientrato in Italia, ho fatto un tentativo di andare ad iscrivermi all’università a Torino ma c’era troppa gente; a Padova ho quasi sempre trovato chiusi gli uffici... Allora sono andato a fare un corso di psicanalista con Diego Napoletani che, allora, era un pezzo grosso.
Da lui ho imparato la differenza tra la scienza e la saggezza; la prima è il sapere saputo, l’altra è il sapere-sapore».

Fonte Bresciaoggi


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