Si è riconfermato anche sabato scorso 22 aprile, nell'ambito dei festeggiamenti organizzati dalla parrocchia di Bagolino per il patrono San Giorgio, il successo del concerto della Pras Band di Praso presso il teatro dell'oratorio
Se siete di quelli che l'orologio svizzero l'avete inventato voi. Che guai a cambiare una virgola della vostra metodica esistenza. Che siete di quelli che la forma vale più della sostanza. Se insomma appartenete alla schiera dei precisini che puntualizzano pedantemente su tutto, e la musica solo di musicisti con il pedigree, beh,
"Quelli delle maglie gialle" (1) allora non fanno per voi. E nemmeno questo articolo.
Si è riconfermato anche sabato scorso 22 aprile, nell'ambito dei festeggiamenti organizzati dalla Parrocchia di Bagolino per il patrono San Giorgio, il successo del concerto della
Pras Band di Praso presso il teatro dell'oratorio. Pubblico meno numeroso dell'anno precedente in verità (altre feste concomitanti), ma decisamente più convinto nel tributare alla formazione bandistica trentina un'ovazione da stadio. Certo è che i precisini di cui sopra si sarebbero scandalizzati, perché lo stile del direttore della banda trasgredisce tutte le forme della tradizione bandistico/orchestrale a cui siamo abituati: -Siamo l'unica banda che fa i concerti come le prove.- afferma infatti il M° Stefano Bordiga divertito.
Già, non capita spesso (mai) di vedere bandisti/orchestrali che si mettano a chiacchierare piacevolmente tra un brano e l'altro, ad interloquire con il direttore, o non vogliano interpretare un certo pezzo, o si rifiutino di suonare l'ennesimo bis perché sono stanchi (concerti che durano anche due ore mettono a dura prova i giovani e giovanissimi bandisti di cui si compone prevalentemente la
Pras Band), perché si sa quando la
Pras Band inizia a suonare, ma non quando finisce. Sono generosi nella
Pras Band, alla fine non si risparmia nessuno, non per niente fanno più di trenta concerti all'anno, e altri ne rifiutano.
Che orrore per i puristi della tradizione e per i nostri precisini, riconoscere che l'obiettivo principale di una banda/orchestra è suonare, mentre la coreografia di divise, cravatte, marsine inappuntabili, il podio e la bacchetta, la disciplina rigorosa dei musicisti (io comando e tu zitto e mosca), è solo forma. L'importante, guarda caso, è saper suonare quegli strumenti che compongono la banda/orchestra, e sentire quella vera disciplina musicale che invece consente ad ogni voce strumentale di trovare il giusto spazio e tempo nell'unitarietà del complesso bandistico/orchestrale. E che disappunto constatare che questa compagine fuori schema, quando il Maestro richiama all'ordine musicale, sa interpretare con passione e precisione ogni brano del suo dinamico repertorio.
E parliamone allora di questo repertorio che riesce a tenere incollati alle sedie gli spettatori per tempi anche molto lunghi. Naturalmente comprende vari generi musicali, dai brani specifici per banda, alla musica popolare contemporanea, tradizionale, regionale, da ballo, alla musica sacra, agli inni, alle colonne sonore di film; con particolare predilezione per musiche di grande impatto ritmico, che sanno coinvolgere il pubblico e renderlo partecipe attivo dello spettacolo.
"La Pras Band nasce come banda da piazza, perciò il nostro repertorio deve appassionare, trascinare, e anche divertire". Il M° Bordiga non ha dubbi sulla natura della sua banda, anche perché è lo specchio della sua personalità: vivace, comunicativa, sorprendente, vigorosa, emotiva, generosa. Ecco allora che a brani "seri e moderati" seguono pezzi esplosivi che producono energia da ogni strumento e scatenano gli applausi degli spettatori, catturati dal ritmo e dalla passione di quel Maestro che è il vero trascinatore della banda e del pubblico.
Mai con lo spartito, il Maestro conosce tutti i brani a memoria; mai con la bacchetta, mani e braccia sono più efficaci; mai con la cravatta, sulle maglie gialle farebbe senso; mai con il titolo dei brani, a quelli ci pensa la presidente, specie se in inglese; e soprattutto mai fermo. Se il concerto prevede una scenografia, quella è rappresentata dalla presenza scenica dello stesso Maestro, che interpreta con la sua gestualità e la sua corporeità esuberante ogni passaggio musicale, ogni entrata degli strumenti, ogni modulazione che trasporta, emoziona, colpisce.
Per Stefano Bordiga ogni spettacolo è un'impresa che comporta la perdita di almeno due chili di peso, di più se il concerto è molto impegnativo sotto il profilo emozionale, e Bagolino ne rappresenta l'acme, perché è in parte terra d'origine di forte imprinting culturale: musica, ballo, canto, attaccamento alla montagna, convivialità, divertimento, tutte specificità di un'ambiente che si ritrovano in questo Maestro che respira musica, suonando, insegnando, divertendosi con gli altri.
Ecco dunque per il nostro M° Bordiga un concerto a Bagolino caricatissimo di aspettative, preparato appositamente per lasciare il segno presso il suo pubblico ambìto. Sono stati presentati così alcuni brani in prima assoluta per la banda, accanto a brani collaudatissimi, come la colonna sonora del film "Mission", di Ennio Morricone, in cui l'assolo dell'oboe (strumento non presente nella banda) è sostituito dalla voce lirica della Mª Romina Faes. Applausi a scena aperta in vari momenti dello spettacolo, che hanno commosso il Maestro, molto sensibile alla partecipazione del pubblico.
Grande apprezzamento per l'omaggio a Freddie Mercury, per il "Rimbalzello" un brano per banda molto trascinante, con un assolo di tromba suonato dal Maestro, che è uno dei migliori trombettisti trentini; e così di seguito tra generi diversi e persino direttori diversi, dato che una delle originalità del nostro Maestro è di far dirigere la banda anche alla Mª Romina Faes, e persino alla propria figlia dodicenne fin dall'età di sei anni.
Vari i riconoscimenti per i propri bandisti da parte del M° Bordiga, che non soffre della Sindrone della Primadonna, ma incoraggia, sostiene, favorisce, dà spazio alla crescita musicale dei suoi allievi e componenti di banda; ecco allora i vari comparti strumentali; la cantante e trombettista Mª Romina Faes; la Presidente della Banda Francesca Filosi, alla cornetta; l'esordiente Valentino, al basso elettrico; e ancora la giovane esordiente Elisabetta al clarinetto, e l'unico bandista di Bagolino, Jacopo al sax. E in chiusura Alessandro, con un assolo alla fisarmonica.
Che dire infine? Non solo musica con la
Pras Band, ma una montagna di emozioni in giallo. In effetti, sono loro Quelli delle maglie gialle.
(1) "Quelli delle maglie gialle", in Vallesabbianews, 14/10/2012
Nelle foto di Luciano Saia: Scene del Concerto della Pras Band per la Festa Patronale di San Giorgio a Bagolino - 22 aprile 2017