18 Aprile 2017, 09.51
Bagolino
Penne nere & Coro Beorum

Gemellaggio canoro tra i monti

di Marisa Viviani

La scorsa settimana si è definitivamente consolidato il gemellaggio alpino-canoro tra gli Alpini di Bagolino e di Molino d'Anzola, e i coristi del Coro Beorum e il Cantamaggio degli stessi paesi.


È toccata a Bagolino questa volta la trasferta in terra parmense, dove si trova il comune di Bedonia, di cui Molino d'Anzola è frazione. Per conoscere i particolari dell'incontro tra le due realtà, accomunate da monti alpini e appenninici e dalla passione per il canto, abbiamo incontrato il capogruppo dell'Ana di Bagolino Elia Bordiga e il referente del Coro Beorum Giovanni Pelizzari.

"Sono state due giornate indimenticabili, abbiamo toccato con mano cos'è un vero gemellaggio tra due territori che vogliono conoscersi e comunicare; abbiamo instaurato un' amicizia che proseguirà nel tempo". Questa la sintesi dell'incontro tra i nostri bagossi e gli ospiti parmensi.

La conoscenza tra i due paesi era avvenuta nel 2014, in occasione dell'assegnazione del Premio Nazionale Fedeltà alla Montagna a Primo Stagnoli, alpino e allevatore di Bagolino, insignito del prestigioso riconoscimento conferito ogni anno dall'Associazione Nazionale Alpini (ANA). Nel passaggio di consegne tra il Premio del 2014 e quello dell'anno successivo, assegnato a Bedonia, i due Gruppi Alpini avevano avuto modo di fare una prima conoscenza.

"Nel 2015 il Capogruppo degli Alpini di Bedonia, Giampaolo Chiappani, era venuto con i suoi appositamente a Bagolino per avere indicazioni in merito all'organizzazione del Premio Nazionale Fedeltà alla Montagna e già in quell'occasione si era instaurata una simpatia reciproca, che si è poi confermata quando siamo andati a Bedonia per l'assegnazione del premio all'alpino Giuseppe Federici, anch'egli allevatore di montagna".

Il racconto del Capogruppo Elia Bordiga si condisce così di quel sapore che hanno le relazioni umane famigliari, che nascono da un sentire semplice e schietto, popolare nell'accezione nobile di questo termine.

"In casa del nuovo premiato ci siamo sentiti subito come a casa nostra; nessuna formalità con Giuseppe e gli altri, un bottiglione di vino e un salame sulla tavola hanno immediatamente chiarito come dovevano essere improntati i rapporti tra noi".

E poi è arrivato il canto. Come si può stare in compagnia conviviale senza arricchire la comunicazione con i canti della propria terra? Dopo la rottura del ghiaccio in casa di Giuseppe, il ghiaccio aveva cominciato infatti a scaldarsi, fino a diventar bollente quando il pranzo sociale al termine della manifestazione si era trasformato in una festa memorabile a base di canti e balli protrattisi fino alle tre del mattino.

"È stato in quel momento che tra Bagolino e Bedonia è scoppiato l'amore". Giovanni Pelizzari, il deus ex machina del Coro Beorum, sprizza entusiasmo da tutti i pori, perché a Bedonia il coro bagosso aveva trovato una rara sintonia canora e gente con cui condividere appieno la passione per il canto corale.

"In quel paese c'è il gruppo corale del Cantamaggio e insieme abbiamo aperto un canale di comunicazione e scambio tra territori di montagna con i quali esistono molte affinità".

Tant'è che già nel gennaio del 2016 gli amici di Bedonia erano venuti a visitare Bagolino e in ottobre erano tornati in forze per cantare al Festival del Canto di Strada nell'ambito della manifestazione La Transumanza.

"Il canto unisce ed ha unito anche le nostre comunità, e quest'anno è stato un gemellaggio autentico, non deciso dall'alto ma proposto dalla gente, con lo spirito di vera partecipazione che questa manifestazione deve avere per essere credibile ed avere senso. L'incontro tra noi alpini e coristi di Bagolino e di Bedonia è stato straordinario, l'accoglienza strepitosa da parte del paese, già ci salutavano per strada senza averci mai visti, persino le autorità ci hanno accompagnato nei due giorni di permanenza".

Elia e Giovanni raccontano infatti che per tutta la prima giornata di visita al paese di Bedonia e alla frazione Molino d'Anzola il gruppo dei visitatori di Bagolino è stato accompagnato dal Presidente della Sezione ANA di Parma in persona, Roberto Cacialli, e dal suo predecessore Maurizio Astorri (il quale è un assiduo frequentatore della Valle Sabbia), mentre il Capogruppo degli Alpini di Bardi, Mauro Chiavarini, ha fatto da guida alla visita al castello di Bardi e al caseificio dell'Azienda Agricola Brugnoli produttrice di Parmigiano Reggiano, dove è stato anche possibile l'acquisto di formaggio biologico a Km Zero.

Persino il sacerdote che nel 2015 aveva officiato la messa nell'ambito della manifestazione Premio Nazionale Fedeltà alla Montagna, don Roberto Ponzini, è arrivato da Piacenza per celebrare la Messa delle Palme nella chiesetta di Sant'Antonio di Molino d'Anzola, mai così affollata di fedeli. La messa dedicata a tutti i caduti delle guerre è stata animata da canti e molto partecipata; entusiasta il giovane sacerdote, che si è unito al coro e con voce splendida ha cantato la struggente canzone in memoria dei 19 caduti di Nassiriya.

Il gemellaggio alpino-canoro tra Bagolino e Bedonia è stato dunque un grande successo; si è creata un'amicizia destinata a continuare e a consolidarsi. Sono già previsti infatti prossimi incontri:

Sabato 22 luglio il Gruppo Alpini di Bedonia parteciperà alla messa presso il Cimitero di Guerra di Bruffione, celebrata per iniziativa del Gruppo Alpini di Bagolino come ogni anno.

Il Coro del Cantamaggio Alta Val Ceno di Molino d'Anzola, diretto da Francesco Federici, sarà presente anche quest'anno al Festival dei Canti di Strada che si terrà a Bagolino per la manifestazione La Transumanza.

Un incontro che si prevede scintillante è già in cantiere per il Premio Nazionale Fedeltà alla Montagna 2017, che si terrà a Vernante (CN) nei giorni 25/26/27 agosto prossimi. E allora W gli Alpini, W il canto popolare, che uniscono e creano amicizia e solidarietà.

In foto alpini e coristi di Bagolino e Bedonia ripresi durante il gemellaggio del 6 aprile 2017


GIÀ PUBBLICATA IN VALLESABBIANEWS, RIPORTIAMO UNA NOTA SULLLA TRADIZIONE DEL CANTAMAGGIO.

Coro del Cantamaggio Alta Val Ceno di Molino d'Anzola (Comune di Bedonia, Parma): alcune note sulla loro realtà corale

Cantamaggio è una tradizione centenaria tipica dell'area appenninica tosco-ligure-emiliana, ma anche delle Marche, Umbria, Molise, Piemonte, Lombardia, che affonda le sue radici nei riti pagani della fertilità e della terra. Dalla ricerca effettuata dagli appassionati del canto corale locali, è risultato che fin dall'origine il coro era misto, come attualmente; tale tradizione subì una interruzione a cavallo degli anni '20 e fu ripresa negli anni '60, riscuotendo negli ultimi tempi un notevole apprezzamento da parte della comunità e del pubblico.

Il 1° Maggio era, ed è, consuetudine di recarsi presso le famiglie del paese, di casa in casa per cantare un tipico canto a scopo augurale per la fertilità e le nascite, per i matrimoni, per i raccolti, per buona fortuna e salute; il canto lunghissimo viene adattato nella scelta delle strofe alle circostanze specifiche degli ospiti; anticamente era d'uso anche piantare nel terreno degli orti una croce a fine protettivo e propiziatorio. Alla fine del canto viene effettuata la questua, si raccolgono in un cesto le offerte in beni della natura donati dagli ospiti. Il Cantamaggio è accolto dalla comunità con grandi feste, banchetti e gioia dall'alba al tramonto, rappresentando un momento di autentica partecipazione e condivisione dei bei momenti di socialità.

Attualmente il coro Cantamaggio è composto da circa 40 coristi con accompagnamento musicale con la fisarmonica; i coristi indossano un cappello di paglia ornato di fiori, in omaggio alla bella stagione che arriva. Nel mese di maggio del 2017, nel paese di Molino d'Anzola si radunerà una quindicina di gruppi corali della zona per intonare la Canzone di Maggio e proseguire la bella tradizione di canto e di augurio per la buona stagione e per la vita di tutti gli abitanti sparsi su quei monti (Molino d'Anzola è ubicato a circa 1.000 metri di altitudine e i paesi del circondario sono tutti centri montani).


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