Muore 16enne, grave la fidanzata

Una disperazione inconsolabile avvolgeva ieri la casa di Darzo (a tre chilometri dal confine con la Valle Sabbia, in provincia di Trento) dove abita la famiglia di Matteo Beltrami, dopo la tragedia che l’ha colpita sabato sera.
Tragedia, l’ennesima, provocata da un ubriaco alla guida di un’automobile. Il terribile incidente è accaduto sabato sera. Matteo Beltrami, che avrebbe compiuto oggi i 17 anni, è stato investito, mentre alla guida del suo scooter portava a casa la fidanzatina Hilary Nicolini, a Ponte Caffaro, che da Darzo dista meno di tre chilometri.

I fatti si sono svolti fra mezzanotte e mezzanotte e mezza, quando i due ragazzi stavano scendendo da Darzo verso il confine bresciano.
Superata la curva del Dylan’s Pub, ancora in paese, lo scooter è stato investito da una Honda Civic guidata da Simone Marascalchi, 22 anni, professione rappresentante, di Cimego (un villaggio a pochi chilometri da Darzo), il quale ha superato la macchina che seguiva lo scooter, rientrando velocemente per evitare un’automobile che veniva in senso contrario.

Sarà stata la velocità, sarà stata la manovra improvvisa di rientro, sarà stato l’alcol che l’automobilista aveva in corpo, sta di fatto che Marascalchi non ha visto la motoretta e l’ha presa in pieno, sbattendo i due ragazzi contro il muro che fiancheggia la carreggiata subito dopo un piazzale.
Dopo aver sbattuto la testa contro il muro, Matteo è rimbalzato sul cofano di una macchina che era ferma in attesa di uscire dal piazzale.
Dal canto suo, l’investitore ha proseguito la sua corsa per una cinquantina di metri, girandosi con un testa-coda degno di piloti da rally e tornando indietro senza fermarsi.

Per fortuna chi seguiva la coppia dei due sfortunati giovani ha avuto il tempo di prendere il numero di targa, così i Carabinieri, ieri mattina all’alba, hanno potuto arrestare Simone Marascalchi, che dovrà rispondere di accuse pesanti: omicidio colposo, guida in stato di ebbrezza e omissione di soccorso. Nonostante l’immediato intervento dei soccorritori, per Matteo non c’è stato niente da fare: troppo gravi erano le ferite e le fratture alla testa ed agli arti. Diverso il destino per la quindicenne Hilary, che stava sul sellino posteriore. È stata trasportata d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento, dov’è stata ricoverata. Sembra fuori pericolo, anche se notizie più certe si avranno nelle prossime ore.

Se se la caverà, dovrà superare lo choc per quanto è accaduto a lei e soprattutto al suo fidanzatino.
L’angoscia ha colpito l’intera comunità del paesino del basso Chiese. I genitori, il fratellino Samuel e i nonni non sanno darsi pace. «Mi ero offerto di dare un passaggio a Hilary - mormorava ieri fra i singhiozzi il papà - ma Matteo mi ha detto che per andare a Caffaro, che dista un tiro di schioppo, ci avrebbe pensato lui: dopotutto ci vogliono pochi minuti».
Invece, tragicamente, ha percorso meno di mezzo chilometro, e la vita di Matteo è stata spezzata contro un muro da un giovane ubriaco.
E dire che i messaggi contro la guida da ubriachi stanno invadendo da mesi televisioni e giornali. Evidentemente non serve.

dal Giornale di Brescia

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