«L'incendio occorso nella terra di Bagolino»

L’incendio di Bagolino del 1779 è un evento rimasto nella memoria collettiva della popolazione bagossa.

Nella notte tra il 30 e il 31 ottobre, il grosso borgo valsabbino fu investito da un incendio che ebbe origine dai depositi di carbone vegetale situati nei pressi del forno fusorio di proprietà comunale.
 
Incenerite 644 abitazioni. Dei 2.994 abitanti che il paese contava, secondo i dati delle autorità venete, oltre 500 perirono; interi nuclei familiari andarono completamente estinti; 644 abitazioni furono incenerite, la parrocchiale e la chiesa di San Lorenzo vennero seriamente danneggiate dalle fiamme, che non risparmiarono neppure il convento delle Monache, benché posto sopra il paese.
Solo poche case in località Salvì, oltre al forno fusorio e alle fucine da ferro, si salvarono dalla furia delle fiamme.

Nel 1780, a pochi mesi della tragedia, il Consiglio Generale di Bagolino fece un voto alla Madonna, impegnandosi al 30 ottobre di ogni anno a celebrare “una Messa solenne per le anime del Purgatorio e le vittime dell’incendio; la sera dello stesso giorno processione al Forno (ora Capitello delle Povere Anime) e preghiera del salmo Miserere; giorno di magro e di digiuno”.

In ottemperanza a tale voto, anche quest’anno nella chiesa parrocchiale di S. Giorgio, alle 18 di questo mercoledì 30 ottobre, sarà celebrata una messa in suffragio, a cui seguirà la processione fino al Capitello delle Povere Anime, dove ci sarà la benedizione del fuoco.
Alle 22 i rintocchi del campanone ricorderanno l'inizio del grande incendio.

In occasione di questo 240° anniversario l’associazione Habitar in sta terra ha dato alle stampe un libro intitolato “L’incendio occorso nella terra di Bagolino”, curato da Luca Ferremi, Giancarlo Marchesi e Flavio Richiedei.

La presentazione, alla presenza dei tre storici, si terrà sempre mercoledì 30, alle 20.45, nella sala consiliare del municipio.

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