Sabato a Bagolino un convegno sull’acqua e l’inaugurazione della mostra di Aurelio Bertoni, viaggio pittorico fra Bagolino, Valle Sabbia e le Valli Giudicarie.
Prosegue con la personale di Aurelio Bertoni l’attività dello Studio d’Arte Zanetti recentemente inaugurato a Bagolino. Dopo il successo riscosso dalla mostra di Tullio Pericoli, va ora in scena l’esposizione dell’artista figurativo scoperto negli anni ottanta dall’ingegno critico di Giovanni Testori. “I canti dell’acqua. Viaggio pittorico fra Bagolino, Valle Sabbia e Valli Giudicarie” è il titolo - liberamente ispirato ai celebri Canti Pisani del poeta americano Ezra Pound - della rassegna pittorica, nata da un progetto di Mario Zanetti che con Domenico Montalto cura l’esposizione. Si tratta di una quarantina di opere - tra dipinti a olio, pastelli, acquerelli e incisioni - eseguite dall’artista tra il 2009 e il 2010 sul tema del paesaggio e della veduta con un’attenzione particolare per l’acqua.
L’artista su suggerimento e invito di Mario Zanetti, cavalletto e cassetta dei colori in spalla, come facevano i pittori en plein air d’una volta – è salito fino in Valle Sabbia. Un soggiorno trascorso concentrandosi sul ciclo di lavoro esposto nella mostra. Un grand tour che, a più tappe, l’ha portato a soffermarsi e a dipingere sulle sponde del Lago d’Idro, dei fiumi Caffaro e Chiese, dei torrenti d’altura, fra gli alpeggi del Passo di Crocedomini e i boschi del Maniva, fra le abetaie del Gaver, fra le vecchie case e gli orti di Bagolino, fra pietre e paesi dove la natura cela una bellezza riservata e maestosa. In questo viaggio Bertoni si è spinto anche nell’ambiente montano del Trentino Occidentale, ha attraversato il patrimonio ecologico della Val di Daone fino alle Valli Giudicarie, dove, a Storo, ha “ritratto” la storica centrale elettrica e i soleggiati campi di mais dal colore tipicamente ramato.
"Ne è sortita una suite di quadri bellissimi, alitanti, dove l’autore dimostra la propria capacità di attualizzare – con accenti inconfondibilmente propri – la tradizione del moderno, dal romanticismo al simbolismo, dall’impressionismo all’espressionismo” - scrive il curatore Domenico Montalto spiegando che - “sono quadri in cui noi vediamo, soprattutto, scorrere acque, una musica di flutti che s’accorda con la sinfonia della tavolozza, fatta di colori freschi e dolci: blu profondi, azzurri turchesi e radianti, verdi acquosi, viola, grigi rosati. Per la sua capacità di accordare poetici cromatismi a una vivida semplificazione compositiva, a una pennellata decisa, di prima intenzione, Bertoni si conferma fra i più importanti paesaggisti contemporanei”.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con testo critico di Domenico Montalto, un’intervista di Chiara Gatti all’artista e due saggi sull’acqua, uno di don Gabriele Scalmana e l’altro dello storico Alfredo Bonomi.
L’inaugurazione della mostra sarà preceduta alle 15.30 da una tavola rotonda ideata e organizzata dallo Studio d’Arte Zanetti in collaborazione con il Comune di Bagolino e con il contributo di Fonte Alpina Maniva e del Consorzio elettrico di Storo (Cedis), dal titolo “L’acqua: risorsa naturale, patrimonio culturale, bene da tutelare”. Da bene economico a ispirazione artistica l’acqua rappresenta dunque il trait d’union tra i due eventi. L’incontro sarà moderato da Alfredo Bonomi, interverranno Domenico Montalto, Giuliano Rizzardi, don Gabriele Scalmana, Marco Vitale.
La mostra rimarrà aperta fino a domenica 12 dicembre, con i seguenti orari: da mercoledì a venerdì dalle 10.30 alle 12 e dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Aperto anche nei festivi lunedì 1 novembre e martedì 7 dicembre.
In foto "Tuffi nel lago d'Idro", 2010, olio su rame di Aurelio Bertoni
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