02 Giugno 2013, 09.04
Bagolino Valsabbia Val del Chiese Storo
Esercitazione

Trentacinque sotto le macerie

di Ubaldo Vallini

Quasi tutti bambini i feriti in occasione del terremoto che sabato ha gravemente lesionato la scuola a Ponte Caffaro. Per fortuna era tutta una finta

 
L'allarme è scattato alle 9 e 30 e per fortuna a simulare il tremore pernicioso della terra è stato quello sgraziato di una tromba da stadio.
Questo però era l'unico segnale convenuto.
 
Il resto è stato una sorpresa per tutti, eccetto per il fatto che gli equipaggi delle ambulanze, i Vigili del Fuoco e i mezzi del Soccorso Alpino già stazionavano a qualche chilometro da lì, pronti ad intervenire.
Questo prevede il protocollo delle emergenze simulate, che diventano uno spettacolo, ma devono servire soprattutto ad affinare le procedure di intervento.
E questa volta aggiungendovi la difficoltà del lavoro "interforze".
 
Più di cento fra Elementari e medie i bambini presenti in quel momento nell'edificio scolastico di Ponte Caffaro, lo stesso che ai piani seminterrati ospita la sede distaccata del municipio bagosso.
La prima reazione è toccata ai loro insegnanti: portarli al sicuro in cortile, evitando che il panico potesse sopraffarli.
Fuori, divisi in diligenti gruppi, ecco l'appello: soprattutto bambini, ma anche qualche adulto, in tutto ne mancavano 35.
 
I primi ad arrivare sul posto sono stati i volontari di Ponte Caffaro.
Un po' alla volta è poi arrivato il mondo. A proporre l'esercitazione era stata l'Anpas provinciale, presente ieri con 17 equipaggi in rappresentanza dei 21 presenti in tutta la provincia bresciana.
Con loro sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Bagolino, Vestone, Salò e Storo, oltre a tre mezzi del Soccorso Alpino della Valle Sabbia e al gruppo locale della Protezione civile. In tutto 150 volontari.
 
Minuti interminabili quelli necessari per organizzare le ricerche, raggiungere tutti quanti i feriti, effettuare le operazioni di "triage" che sono quelle di stabilire priorità e modalità d'intervento sui singoli feriti.
Scatole grandi e piccole simulavano le macerie, il lavoro fatto di fino dalle truccatrici di Odolo e Ponte Caffaro davano idea ben precisa sulle ferite da trattare: volti tumefatti, oggetti conficcati in varie parti del corpo, ossa rotte, arti incastrati sotto le macerie, persino un incendio.
 
Le scale di accesso ai piani superiori erano inagibili, così si sono dati da fare i vigili del fuoco con le loro scale modulari. Sette i feriti da "codice verde", ben più ampia la casistica "gialla" e "rossa".
Ogni caso è stato trattato con la dovuta priorità sotto l'occhio attento ed esperto degli istruttori Anpas.
Per l'evacuazione è intervenuta l'autoscala da Salò e in alcuni casi i tecnici del Soccorso Alpino hanno dovuto calare feriti con l'uso delle corde, mentre nel cortile della scuola, nello spazio lasciato libero dai mezzi di soccorso, è stato allestito un Posto medico avanzato (Pma) per un primo trattamento medico prima della partenza per l'ospedale più vicino.
 
Non sono mancate le azioni di "disturbo" di genitori che cercavano di raggiungere i locali scolastici per prendersi cura direttamente dei propri figlioli, mettendo così a repentaglio la propria e altrui sicurezza.
Un'insegnante si è sentita male e alcuni soccorritori sono dovuti intervenire lì vicino per un brutto incidente fra un trattore ed un'auto, nel quale ha perso la vita una persona.
 
Una sorpresa dietro l'altra, insomma.
Tutto finto naturalmente, sotto gli occhi di centinaia di persone che osservavano da aree appositamente fettucciate.
E' andata avanti così per tre ore.
 
Alla fine il "debriefing" per capire com'è andata, presente fra gli altri anche il presidente dell'Anpas provinciale Vincendo Della Valle: «Direi che è andata bene, tutti hanno dimostrato grande professionalità nel gestire le diverse fasi dell'intervento. Con qualche criticità dovuta alla difficoltà di comunicazione fra le diverse forze in campo e prima o poi di questo dovremo parlarne in modo approfondito» è stato il verdetto.
 
La fase successiva ha richiesto l'impegno di altri dieci volontari, questi tutti cucinieri nella sede degli Alpini, dove sono stati preparati in gran quantità polenta, verze, torta e caffè.
 


Commenti:
ID32603 - 03/06/2013 09:11:36 - (carlob.) - RINGRAZIAMENTO...

voglio ringraziare personalmente tutti i volontari del Gruppo di Ponte Caffaro che mi hanno aiutato, dimostrando che, anche un gruppo piccolo come il nostro, con buona volonta' e tanta disponibilita', e' in grado di rendere possibile tutto cio'. Grazie....eeeee.....MAI MOLLARE.

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