07 Febbraio 2019, 09.00
Blog - Figurine di provincia

Il Giggs italiano

di Luca Rota

Poiché anche le “figurine” si raggruppano in sottoinsiemi, nei prossimi numeri ne dedicherò diversi a differenti tipologie. Il primo di essi è dedicato agli “inglesi”, parte di quella nutrita flotta di calciatori di casa nostra espatriati in Premier League


Se i più famosi furono Berti, Eranio, Zola, Vialli, Di Matteo e Ravanelli, ebbene non furono i soli a lasciare l’allora grande serie A per la Premier. 
Gabriele Ambrosetti fa il suo esordio nel Varese, allora militante in C2, diventando prima professionista poi maggiorenne. Gioca da seconda punta, è veloce e ha i colpi giusti.
  
Così si mette in mostra facendosi notare dal Brescia, dove gioca la sua prima stagione in B e ad appena 20 anni conquista la promozione, guadagnandosi l’esordio nella massima Serie.
A gennaio però verrà rispedito in B, a Venezia, per poi fare nuovamente ritorno a Brescia e infine raggiungere quella che risulterà essere la sua meta: Vicenza.
 
Lì tramutato in ala sinistra da Guidolin, farà faville offrendo dribbling, assist, emozionanti discese sulla fascia e gol. In quattro stagioni coi biancorossi assaporerà la gloria delle prime posizioni di classifica, vincerà la Coppa Italia e sognerà insieme a tutta la squadra nell’avventura di Coppa delle Coppe.
 
È difficile che nessuno si accorga di lui date le prestazioni, ma mentre si aspetta qualche big italiana, una delle “sette sorelle”, sarà proprio il Chelsea, giustiziere del Vicenza in semifinale di Coppa delle Coppe, ad ingaggiarlo.
 
A ventisette anni, età considerata di maturazione effettiva per un calciatore, si aprono per lui le porte della Premier League.
Gianluca Vialli, allora giocatore/allenatore dei blues, lo presenterà entusiasta alla stampa come il “Giggs italiano”. Ma il paragone con il più famoso collega gallese non gli porterà bene.
 
Concluderà la sua prima stagione a Stamford Bridge con sole sedici presenze, senza essere troppo partecipe dei successi in FA Cup e nel Charity Shield. Riuscirà persino a segnare una rete in Champions League, ma un brutto infortunio e le conseguenti prestazioni non all’altezza del suo normale rendimento, ne causeranno il ritorno in Italia l’anno seguente. 
 
Ad accoglierlo sarà il Piacenza, prima in B e l’anno seguente in A. Dopo una brevissima parentesi nel suo Vicenza farà nuovamente ritorno a Londra, dove nel frattempo si è insediato Ranieri, ma non riuscendo più ad essere quello che era stato sulla fascia sinistra del Menti, verrà nuovamente rispedito in patria, sempre a Piacenza.
 
Poi poche altre stagioni in C1 nella Pro Patria, prima di dire basta.
 
Nel Regno Unito ci ritornerà diversi anni più tardi, nello staff di Guidolin allo Swansea, ma anche quell’esperienza durerà poco e finirà non proprio bene. Di lui resterà per sempre il ricordo degli anni vicentini, dove si ebbe modo di ammirarne la vera forza, l’eleganza e la potenza delle sue progressioni sulla fascia, i tiri a convergere dall’esterno, gli assist e la generosità al servizio dei compagni.
 
Non a caso Vialli lo aveva definito “Il Giggs italiano”.  


Aggiungi commento:

Vedi anche
16/02/2019 13:00

Pennellone Continua il meta-percorso a tinte british di Figurine di Provincia, e lo fa parlando di chi per primo fece ciò che mai nessun altro calciatore italiano aveva fatto: giocare in Premier League 

04/06/2019 15:22

Tir Figurine di Provincia continua il suo viaggio nel “Made in Sud”, attraversando la penisola e raccontando storie.

29/01/2020 09:46

Scarpa d'oro Un nuovo filone di “figurine”, stavolta non propriamente di provincia, ospita al suo esordio una storia breve che ci parla di epoche lontane e di un grande campione

17/12/2017 16:15

Il ritardatario Da piccolo sfogliando l’album delle figurine, arrivato nella sezione dedicata alla Serie B, subito risaltavano ai miei occhi due nomi...

23/03/2020 10:58

La prima donna Figurine di Provincia ritorna con altre storie “varie ed eventuali”, passando dai campetti improvvisati dove asfalto, sanpietrini, pietrisco e sabbia la facevano da padrone, per arrivare fino a stadi prestigiosi e grandi eventi mondiali ed europei




Altre da Blog - Figurine di provincia
31/05/2021

Il punk

Con quello odierno si chiude un cerchio lungo cento episodi, un piccolo traguardo che porta questa rubrica in tripla cifra e che, per festeggiarla, sceglie una figurina diversa, anticonvenzionale, folle e oltre qualunque altro aggettivo si possa usare; ma in grado di impersonare il termine “leggenda” come poche

12/05/2021

Il poeta

Esistono molti modi di fare poesia, tra questi quello su carta, ma quella espressa da Ezio Vendrame non si è limitata alle pagine dei libri, riversandosi nei campi da calcio sotto forma di ala destra

20/04/2021

El Trinche

Se parliamo di “leggende”, non possiamo di certo ignorare quella del Trinche, alias Tomàs Felipe Carlovich, il cui mito si fonde a tratti col vero, conservando quel fascino insito solo in certe storie

04/04/2021

Il credente

La figura odierna “di provincia” non lo è propriamente, ma la ospitiamo comunque a pieno merito tra le pagine di questa rubrica, nella sottocategoria delle “leggende”

18/03/2021

B di Bomber

Oggi si chiude con i “cannonieri”, ultima categoria in questione per quel che riguarda i ruoli in campo

02/03/2021

Il girovago vincente

Uno dei miei ricordi sportivi d’infanzia preferiti portava i capelli neri ingellati, il pizzetto (molto in voga al tempo) e finiva spesso nel tabellino dei marcatori

16/02/2021

Lo zar

Passando in rassegna i “cannonieri” che tanto bella hanno reso la nostra serie A, non potevamo di certo ignorare Igor Kolyvanov

30/01/2021

From Panama with goal

Dopo aver percorso tutto il campo, passando dalla trequarti alla difesa, stazionato in porta e coperto in lungo e in largo la mediana...

30/12/2020

Il primo dei numeri uno

Ci si avvia alla conclusione di questo 2020 che definire "particolare" sarebbe riduttivo. Ragion per cui non lo definiremo, limitandoci a continuare il nostro giro per il rettangolo di gioco che da un po’ di tempo ci vede impegnati a difesa dei pali

16/12/2020

Il nonno

Quando si parla di portieri, che si tratti di “numeri uno, dodici o ventidue”, essi hanno in comune quasi sempre lo stesso destino: esordire da numeri uno, proseguire da tali (o finire in panchina) e concludere in età avanzata da dodicesimi o ventiduesimi