16 Aprile 2018, 10.30
Blog - Genitori e figli

A quale età il cellulare?

di Giuseppe Maiolo

La domanda più insistente che oggi si fanno i genitori è relativa all’età in cui è più giusto dare lo smartphone ai figli. Una questione assai dibattuta anche da pediatri e psicologi e non ancora risolta perché non vi sono linee guida precise e definite.


Di certo sappiamo che il nostro paese è al primo posto in Europa per la diffusione dei cellulari e ai bambini viene dato sempre prima proprio per il fatto che tutto si anticipa. Così si osserva che mediamente da noi genitori e parenti arrivano a regalarlo tra i 7 e gli 8 anni. Giusto o sbagliato che sia c’è da dire che oggi i nativi digitali e crescono e si sviluppano con una tecnologia avanzata e che strumenti e dispositivi digitali non sono di per sé negativi e dannosi. È il modo con cui li usiamo che li rende pericolosi.

Tuttavia porsi l’interrogativo di quando dare in mano un cellulare personale ad un bambino è corretto. Ma non vi è un’età specifica che vada indicata per tutti. Ogni realtà familiare e ogni bambino è diverso. Però sappiamo con certezza che un piccolo già all’età di 3-4 anni è in grado di interagire con tablet e smartphone.

La prima cosa da fare, dunque, è cominciare molto presto a prepararli all’utilizzo, insegnare gradualmente loro cosa si può fare con il telefonino e accompagnarli nel suo uso per un tempo considerevole prima di far loro gestire lo smartphone, che è uno degli strumenti più potenti che abbiamo in questo momento. 

Serve sicuramente, proprio per questo, usarlo insieme, provare a navigare e a scoprire la rete con lui, ascoltare la musica o vedere un cartone a casa o mentre si aspetta in una sala d’attesa.  Fatto come gioco, gli servirà per condividere col genitore il piacere del divertimento e della scoperta, mentre l’adulto coglierà l’occasione per insegnargli la netiquette, cioè come ci si comporta con gli altri in rete e anche nella realtà, silenziando il telefonino in certi luoghi o parlando piano per non disturbare chi è vicino.

Stargli a fianco prima di lasciarlo solo con il suo telefonino, equivarrà a vedere dove vanno i suoi interessi mentre naviga e permetterà di trasmettergli l’idea che noi siamo interessati alle cose che lui fa.  Allo stesso tempo il bambino potrà capire l’importanza della presenza dell’adulto e sentire che se dovesse trovarsi in difficoltà potrà contare sull’aiuto dell’adulto competente che è capace di proteggere. 
 
È un errore invece farlo familiarizzare da solo con la tecnologia “touch”, fargli fare esperienze senza il controllo dell’adulto e consentirgli il cellulare come passatempo quando la mamma prepara la cena o il papà non vuole essere disturbato. Lo smartphone dei genitori così spesso prestato al bambino, non deve essere una baby sitter né la palestra dove fargli fare esercizio. Perché complice la tecnologia intuitiva che ci attornia, i piccoli autodidatti si abituano a non chiedere nulla e a pensare che, in fondo, i grandi ci capiscono poco. Il che spesso è vero. Stare accanto ad un figlio per educarlo al digitale, vuol dire ad esempio insegnare come si usa WhatsApp e supervisionare realmente il modo con cui lo utilizza con i compagni. E di certo si tratterà anche di dare il buon esempio.

Prima di decidere sull’età in cui dare il cellulare, bisognerebbe infine domandarsi se abbiamo responsabilizzato a sufficienza nostro figlio e lo abbiamo reso consapevole di come si gestisce. Utile è chiedersi quanto realmente necessiti ad un bambino quel sofisticato dispositivo e quanto invece risponda ad un nostro bisogno di controllo. Spesso infatti, è un alibi del genitore che serve a contenere l’ansia di separazione. Poi, una volta compreso tutto questo, dare lo smartphone ad un figlio è la naturale conseguenza perché abbiamo saputo coniugato fiducia e senso di responsabilità.

Giuseppe Maiolo
Docente di Psicologia delle età della vita – Università di Trento
www.officina-benessere.it


Aggiungi commento:

Vedi anche
22/08/2019 09:15

Togliere i cellulari dalle mani dei genitori per sostenere la loro funzione educativa I compiti principali dei genitori di oggi sono quelli di educare all’uso consapevole della rete e allo stesso tempo non far perdere il rapporto con la natura

20/05/2018 10:30

Regolare e proteggere i minori I pollicini, cioè i nuovi adolescenti che scrivono sullo smartphone con due pollici, per motivi biologici culturali ed evolutivi sono dentro un flusso continuo di cambiamenti e mutazioni fisiche, mentali, relazionali, affettive.

29/07/2019 10:10

Genitori separati e vacanze coi figli Se le vacanze con i figli vanno sempre preparate, quelle dei genitori separati soprattutto i non affidatari, hanno ancora di più la necessità di essere pensate e organizzate con attenzione

11/08/2020 09:20

Gli iperconnessi Tra il preoccupato e l’arrabbiato molti genitori si chiedono che fare con i figli che, ancor più di ieri catturati dai loro dispositivi, passano un tempo infinito a incontrare il mondo delle relazioni virtuali e soprattutto a giocare online

07/05/2021 10:30

Adolescenti bloccati e genitori distanti Non è una novità che la crescita sia diventata più complessa e difficile in questo tempo di sospensione.




Altre da Genitori e Figli
24/03/2024

Le risse dei giovani e la platea degli indifferenti

I violenti fatti verificatisi alla fermata dell’autobus a Tormini richiedono una profonda riflessione. Una ce la offre il prof. Giuseppe Maiolo

11/03/2024

Stalking, quando l'amore è persecuzione

Le radici di questo comportamento stanno nell’incapacità relazionale e nella difficoltà di quei maschi che non riescono a gestire un rapporto affettivo

04/03/2024

Selfie, una mania comune

Il selfie sembra diventato una “mania”, intesa non come disturbo mentale ma come comportamento comune, di tendenza

26/02/2024

Sessualità, educare alle relazioni

Nel terzo millennio il sesso, non più tabù, sembra essere esperienza carica di ansia da prestazione e non per mancanza di educazione sessuale

19/02/2024

San Valentino è ancora il giorno dell'amore?

L’ultimo Report di Save the Children “Le ragazze stanno bene?” diffuso proprio nel giorno di San Valentino, ci invita a riflettere sulle relazioni amorose dei giovani e sul come vivono la sessualità al tempo dei social

06/02/2024

Safer Internet Day, per pensare alla prevenzione

La giornata mondiale per la sicurezza in Rete è un’occasione di riflessione per la diffusione della cultura della cyber sicurezza, della consapevolezza e sull’uso sicuro del digitale

27/01/2024

Narrare la memoria contro la banalità del male

La memoria è l’esistenza stessa e da sempre sappiamo che non è solamente il ricordare qualcosa. Senza la memoria non c’è storia, non esiste il tempo, tantomeno lo sviluppo e il cambiamento

15/01/2024

I social, demoni o strumenti per chi educa?

I social media, come dice la parola, sono strumenti per la socialità pensati per tutti. Ma spesso l’utilizzo che ne fanno le nuove generazioni, viene vissuto dagli adulti in maniera conflittuale.

09/01/2024

Le aspettative: utilità e limiti

All’inizio di un nuovo anno e in un tempo di poche certezze, di solito crescono le aspettative che, come dice la parola stessa, sono cose che ti aspetti.

31/12/2023

La cura. È pre-occuparsi dell'altro, ovvero esserci

Da analista la parola “cura” mi appartiene perché nella stanza delle parole sta sempre lì a fianco, vive della relazione con il paziente, anzi la “cura”, la riempie di significato. Che è quello necessario a costruire una nuova narrazione, il rinnovamento o il cambiamento, anche se non la guarigione