17 Marzo 2020, 08.15
Racconti del lunedì

La lezione di Giovannino

di Ezio Gamberini

“Non muoio neanche se mi ammazzano”, affermò quando lo internarono in un campo di concentramento, e due anni dopo, dimagrito di venti chilogrammi, il sottotenente Giovannino Guareschi mantenne la promessa e ritornò a casa… AUDIO


Nelle difficoltà che stiamo affrontando a causa del “coronavirus” che sta infettando il mondo intero, in cui siamo addirittura obbligati ad avere un’autocertificazione che ci permetta anche soltanto di spostarsi a piedi nel proprio paese, ciò che colpisce maggiormente è la limitazione delle libertà personali.
E’ perciò naturale fare il raffronto con il passato, i periodi bui dell’umanità, quando l’umanità, intesa come compassione (cum patire, soffrire con…), condivisione, pietà nei confronti del prossimo, era scomparsa dalla faccia della terra. Ed è naturale, e non c’è da vergognarsi, ad avere paura…

Il grande scrittore, intrappolato solo con il corpo tra i reticolati del lager, scrisse:

“Signora Germania, tu t’inquieti con me, ma è inutile.
Perché il giorno in cui, presa dall’ira farai baccano con qualcuna delle tue macchine e mi distenderai sulla terra, vedrai che dal mio corpo immobile si alzerà un altro me stesso, più bello del primo.
E non potrai mettergli un piastrino al collo, perché volerà via, oltre il reticolato, e chi s’è visto, s’è visto.
L’uomo è fatto così, signora Germania: di fuori è una faccenda molto facile da comandare, ma dentro ce n’è un altro e lo comanda soltanto il Padre Eterno. E questa è la fregatura per te, signora Germania”.


Mi viene spontaneo sostituire quel “Signora Germania” con “Signor Coronavirus”: potrà annichilirci, ma non annientarci, perché sono certo che ognuno di noi saprà far emergere virtù, capacità e attitudini insospettate, e avranno il sopravvento i valori in cui crediamo di più, e ciò che abbiamo di più caro.

Giovannino Guareschi in quei frangenti non si abbatté
, anzi, nei due anni di prigionia si spostò continuamente di baracca in baracca, per leggere e rileggere i suoi racconti, soprattutto di taglio umoristico, pur nel dilemma della condizione, offrendo in tal modo un ineguagliabile sostegno morale ai suoi compagni di sventura.

E mai come in questo momento mi sento di voler emulare questo grande uomo della “bassa”, che ha donato il meglio di sé in quella situazione; anch’io voglio offrire una delle cose che mi riescono meglio: cantare!
Il pezzo è stato registrato tre anni fa in uno studio “vero”, si tratta de “Il mare calmo della sera”, portato al successo da Andrea Bocelli.

(trovate il file audio in fondo alla pagina)

Se gli amici di Vallesabbianews
in “quarantena”, dopo aver letto queste righe e ascoltato questa canzone, si sentiranno il morale e lo spirito sollevati anche solo di un decimillesimo di millimetro rispetto a prima, beh, sarò davvero contento!

E’ ancora Giovannino Guareschi a ispirare
la conclusione del racconto di questo lunedì, con un richiamo al secondo film su Don Camillo e Peppone, “Il ritorno di Don Camillo”: nel finale, Don Camillo celebra messa nella chiesa inondata dalle acque, quando tutti gli abitanti hanno ormai abbandonato il paese allagato, e con la sua voce possente si fa sentire fin sugli argini del Po, in cui sono assiepati i suoi parrocchiani:  

“…non è la prima volta che il fiume invade le nostre case. Un giorno però le acque si ritireranno, e il sole ritornerà a splendere. Allora ci ricorderemo della fratellanza che ci ha unito in queste ore terribili, e con la tenacia che Dio ci ha dato, ricominceremo a lottare, perché il sole sia più splendente, perché i fiori siano più belli, e perché la miseria sparisca dalle nostre città e dai nostri villaggi. Dimenticheremo le discordie, e quando avremo voglia di morte, cercheremo di sorridere, così, tutto sarà più facile, e il nostro paese diventerà un piccolo Paradiso in terra. Andate fratelli, io rimango qui, per salutare il primo sole e portare a voi lontani, con la voce delle vostre campane, il lieto annuncio del risveglio, Che Iddio vi accompagni, e così sia!”.

E così sia, anche per tutti noi.

Ezio Gamberini

Nelle foto: la mia tessera di socio del “Club dei Ventitré”, al quale è iscritta anche Grazia, autografata da Carlotta e Alberto Guareschi, i figli di Giovannino.
La mitica “Pasionaria” e “Albertino”sono stati i personaggi principali, insieme alla mamma “Margherita” (Ennia Pallini), ritratti in irresistibili e gustosissimi racconti di cronache famigliari dallo scrittore parmense.






Vedi anche
18/11/2013 07:00

Una giornata meravigliosa con Giovannino Guareschi Una delle pi belle giornate della mia vita sicuramente quella trascorsa a Fontanelle di Roccabianca, in provincia di Parma, il primo maggio del 2008

25/01/2015 11:15

Nel campo di concentramento di «frate Satana» Martedì 27 gennaio, in occasione della “Giornata della Memoria”, l’Anpi e l’Arci di Salò presentano una serata dedicata al campo di concentramento croato di Jasenovac, il più grande campo di sterminio dei Balcani

05/05/2010 14:00

Visita al campo di concentramento di Fossoli Entro luned 10 maggio si ricevono le iscrizioni per la gita culturale del 22 maggio al campo di concentramento di Fossoli e all’attiguo museo organizzato dall’assessorato alla Cultura di Vobarno.

28/06/2020 09:05

Scarpe, scarpù e scarpulì Alcune settimane fa ci ha lasciati Aristide Fontana, che ha fatto il calzolaio per una vita. Lavorava in via Gosa con suo fratello “Giovannino” e Gianni Tebaldini, che abita a Prevalle ed è nipote della Gina Tortelli. Conosco la figlia Clara, una maestra simpatica e molto preparata

08/06/2020 06:26

Il tubetto del dentifricio Non riesci mai a capire quando è finito il dentifricio, con questi tubetti di plastica che riprendono sempre la loro forma iniziale, anche se li spremi...
AUDIO




Altre da Racconti del Lunedì
16/11/2020

L'ultimo giorno

“Oggi è l’ultimo giorno”, mi dico un lunedì mattina, al momento del risveglio…

19/10/2020

Cinque chili di Morositas

Non è difficile farsi spedire a casa cinque chili di Morositas. E’ sufficiente scrivere un racconto su Vallesabbianews…

03/08/2020

Un vasetto in affitto

Usciamo dal lavoro e raggiungiamo il centro salodiano per acquistare l’ultimo romanzo di Camilleri: “Riccardino”…

06/07/2020

Una confessione imbarazzante

È dura dover confessare al proprio coniuge un’azione indegna, alla soglia dei sessant’anni: non mi era mai accaduto fino ad ora un evento così spregevole...

08/06/2020

Il tubetto del dentifricio

Non riesci mai a capire quando è finito il dentifricio, con questi tubetti di plastica che riprendono sempre la loro forma iniziale, anche se li spremi...
AUDIO

18/05/2020

Si riparte

Oggi comincia una nuova fase, in cui la maggior parte di aziende e negozi riprenderà la propria attività, rispettando le dovute prescrizioni...

04/05/2020

A modo mio

Non si tratta della famosa macchinetta del caffè, bensì della maniera in cui trascorro l’ultimo fine settimana, prima di riprendere il lavoro a tempo pieno, lunedì 4 maggio…
AUDIO

28/04/2020

Nei giardini che nessuno sa

Coronavirus, bufale o realtà? “Inutile salvare obesi e fumatori…”, e ancora: “Gli ottantenni esclusi dalla terapia intensiva”...

20/04/2020

Una Pasqua sorprendente

E’ il giorno di Pasqua. Grazia ed io siamo a casa da soli. A mezzogiorno esatto, con una giornata meravigliosa, cielo azzurrissimo e sole splendente, apro tutte le porte e le finestre e “sparo” al massimo volume l’Hallelujah di Händel…

13/04/2020

Mamma

In occasione della scomparsa della loro mamma, dedico questo ricordo, pubblicato sette anni fa, al nostro direttore Ubaldo Vallini e alle sue sorelle Eliana e Nunzia. AUDIO