Solitudine e sofferenza nella straordinaria interpretazione di Paiato e Scommegna

Commuoversi a teatro fa sentire idioti, chissà perché. Al cinema nessun problema, ma se a teatro viene da piangere ci si sente ridicoli. Non ero però l'unico a trattenere a fatica la commozione ieri sera a Lumezzane durante lo spettacolo "due donne che ballano".

Sul palco due attrici eccezionali, Arianna Scommegna e Maria Paiato, che calcisticamente parlando sarebbe come dire Pelè e Maradona.
Avevo già avuto modo di apprezzare singolarmente queste due giganti del teatro,  ma questa è stata la prima volta che le ho viste recitare insieme.

Maria Paiato non è nuova al pubblico del teatro Odeon, che incantò già alcuni anni fa con Erodiade prima e Medea poi. Ariana Scommegna invece era stata a Brescia lo scorso anno con Cleopatras di Testori esibendosi allo Spazio Idra.
"Due donne che ballano" è il titolo di dello spettacolo che le vede protagoniste sullo stesso palco.

Il testo, ambientato in un vecchio appartamento, racconta dell'incontro tra due vite apparentemente distanti, tra un'anziana signora ed una giovane laureata costretta a fare la donna delle pulizie. Si intuisce già da subito che queste due donne hanno avuto un passato difficile che le ha rese refrattarie ai rapporti umani. Un incontro e scontro tra due solitudini che si uniranno poi in un destino comune, senza cedere a buonismo o facile moralità.

Il testo, pur non essendo un capolavoro letterario, grazie alla straordinaria bravura delle protagoniste, arriva al pubblico con un impatto emotivo sconvolgente, arrivando a picchi di tensione da raggelare la sala.

Non c'è un buono o un cattivo, un vincente o un perdente, ma solo la diversa sofferenza di due persone sole che non riescono ad accettare questa situazione e non trovano altro rimedio che il suicidio. Dopo aver timidamente provato a reagire alle disgrazie capitate scelgono di farla finita. Il momento in cui decidono di attuare il loro piano arriva in una tetra danza sulle note di una vecchia canzone cantata però da un artista contemporaneo che unisce le due generazioni.
Questo ballo vede per la prima volta vicine, sia fisicamente che umanamente, le due attrici.

Uno spettacolo che non lascia indifferenti e, mentre rientravo a casa, ancora mi portavo dentro un senso di angoscia e rassegnazione. Quando uno spettacolo coinvolge testa e pancia ha fatto centro.