Chiusi parchi e giardini, aperti supermercati e uffici

Il nuovo giro di vite del governo per contenere il contagio da coronavirus è arrivato non con un nuovo dpcm, questa volta, ma con un’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza.

Queste le nuove restrizioni contenute nell’ordinanza, valida da oggi – sabato 21 marzo – fino a mercoledì 25 marzo, quando scadrà il decreto che aveva imposto restrizioni agli spostamenti e la chiusura di bar e negozi, decreto che con tutta probabilità verrà prorogato anche oltre la data del 3 aprile.

PARCHI E GIARDINI - È vietato l'accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici. La misura, già adottata nelle grandi città, vale per tutta Italia.

PASSEGGIATE E CORSA – È vietato svolgere attività ludica o ricreativa all'aperto. Resta consentito fare, purché da soli, attività motoria nei pressi di casa, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona.

BAR DI STAZIONI E AUTOGRILL - Sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande all'interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento di benzina. Possono restare aperti gli autogrill lungo le autostrade, ma vendendo solo prodotti da asporto. Restano aperti i bar di ospedali e aeroporti, con l’obbligo di assicurare il rispetto della distanza di almeno un metro.

STOP ALL'ESODO NEL WEEKEND – Per evitare l’esodo nel weekend verso case vacanza e seconde case, il governo ha disposto dal venerdì al lunedì il divieto di ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale.

Il Governo ha deciso, per il momento, di lasciare aperti i supermercati e di non limitare ulteriormente l’attività degli uffici, in attesa delle nuove decisioni in programma per la prossima settimana.

Nel frattempo il governatore della Lombardia Attilio Fontana continua a chiedere misure ancor più restrittive, come la chiusura di studi professionali e uffici pubblici (salvo per le attività indifferibili), il fermo dei cantieri, un’ulteriore limitazione delle attività commerciali e un utilizzo più massiccio dell’esercito come presidio.

Al suo appello si unisce quello della Regione Veneto e di altre, alcune delle quali hanno però disposto ordinanze restrittive proprie, così come hanno fatto anche alcuni sindaci.

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Tag

Vedi anche