19 Agosto 2019, 09.30
Iniziative

Bondone e Baitoni festeggiano gli anziani

di Gianpaolo Capelli

Un pomeriggio tutto dedicato ai “ragazzi della terza età” dei due paesi quello organizzato per il prossimo sabato, 24 agosto, al Castello San Giovanni di Bondone


Il prossimo sabato, 24 agosto, nello splendido scenario del Castello San Giovanni di Bondone, dove una volta i conti Lodron erano i padroni, sul piazzale dove lavoravano i servi della gleba, i “ragazzi della terza età” di Bondone e Baitoni, dai 70 anni in su, si  ritroveranno per un pomeriggio a loro dedicato.
 
Valorizzare, ricordare, festeggiare le persone anziane delle proprie comunità è un atto che rende onore a persone che negli anni hanno partecipato alla vita sociale dei loro paesi, scrivendone la storia attuale con il loro vissuto. Non importa se più o meno importanti, tutti, nel loro piccolo,  hanno lasciato un segno e un ricordo della loro vita.
 
La festa degli anziani nel comune di Bondone è nata negli anni '80, quando l'Amministrazione comunale era guidata dal sindaco Giorgio Romeo Cimarolli;  prima le casse del Comune erano quasi sempre vuote e si doveva pensare ad altre esigenze.
 
La stretta collaborazione tra Comune, Pro loco e Parrocchia, guidata allora da don Dino Menestrina, ha permesso negli anni la realizzazione di feste memorabili, grazie all'assessore di allora Caterina Cozzatti, che ne curava la regia con maestria e impegno...
Indimenticabili i suoi presepi viventi!
 
Ritornare indietro con i ricordi fa male al cuore, nel ricordare le tante persone che sono scomparse.
 
Rivedere e ripensare a quelle tante persone che salivano i gradoni della chiesa di Bondone, per assistere alla Santa Messa comunitaria, nella Chiesa dedicata alla Natività Beata Vergine Maria, davanti alla Madonna dal “Bambì en Bròs”, alla loro protettrice la Vergine Maria, con Gesù Bambino in braccio, riempie il cuore di nostalgia.
 
La chiesa di Bondone, fino agli anni '50, era in comune per i due paesi. Quasi tutte le persone che partecipavano alla festa di allora, in quella chiesa erano state battezzate, avevano ricevuta la prima comunione, lì si sono sposate e avevano accompagnato i loro cari all'ultima dimora.
 
Allora le due comunità contavano molti più abitanti e ritrovarsi insieme, con partecipazione quasi totale degli invitati, riempiva di gioia gli organizzatori.
 
Memorabili alcune feste come quella del 1991, quando, dopo la Santa Messa solenne a Bondone, si erano ritrovati tutti al Ristorante Miralago di Baitoni, dove per l'occasione era stato presentato il libro “Fede e Tradizione della Comunità di Bondone e Baitoni”, con la relazione dei coautori,  don Dino Menestrina e  il Professor Ugo Vaglia di Vestone, presente come moderatore degli interventi il Professor Antolini Mario “Muson” di Tione, sempre molto legato a Bondone e Baitoni.
 
Giornata meravigliosa, conclusasi con l'omaggio del libro e con il ricordo di una piccola cesta di vimini, pazientemente intrecciata per mesi dall'allora sagrestano Angelo Cozzati in cui era stata inserita da mani magiche una statua della Madonna circondata dai fiori. 
Alla sera intrattenimento musicale, per il quale arrivavano tutti - anche i non anziani - a condividere la festa in sana e schietta allegria.
 
Va ricordato che in una delle feste di allora venne presentato e cantato dal coro parrocchiale l'inno di Bondone e Baitoni, autore della musica Giogio Dalrì di Riva, con parole del maestro Celestino Beltramolli di Storo. Inno molto bello, immagine poetica- musicale che unisce i due paesi.
 
Nel ricordo di quelle feste, andando a sfogliare i bollettini parrocchiali di allora, ecco cosa scriveva Pietro Seminario di Brescia, in un articolo ripreso poi dal giornale  “La civetta” del novembre 1995,  su due anziane mamme e nonne di Bondone. Sono la testimonianza degli anziani di allora. Eccone un estratto:
 
“Una domenica di maggio del 1989, conobbi a Bondone due inseparabili amiche: Lucia, classe 1901 (Lorenzi).e Margherita, classe 1912 (Cimarolli). Dopo l'immediata loro disponibilità concessami nel rispondere ad alcune domande sulla comunità di Bondone, scattai loro alcune foto...

L'amicizia fatta con Lucia e Margherita era così spontanea che ogni qualvolta mi recavo a scarpinare sulle vicine montagne, al ritorno, da solo o in compagnia, mi fermavo nelle loro case a salutarle. L'accoglienza era sempre meravigliosamente festosa e semplice, sui loro tavoli comparivano immancabilmente la moka per il caffè, biscotti, caramelle, un buon bicchiere di vino. Proibito rifiutare l'offerta, che per loro significava un dovuto ringraziamento alle nostre inaspettate visite.”
 
Qui ancora una volta si va a ribadire l'ospitalità dei bondonesi, che con il cuore offrivano all'ospite quello che in casa avevano di più buono, così anche al giorno d'oggi. 
 
“A volte, quando i loro racconti si facevano ricchi di dettagliati ricordi, rammendando la bravura dei Bondonesi a preparare il fuoco per fare il carbone, ricordavano le innumerevoli difficoltà che i loro padri, mariti, parenti dovevano affrontare, lasciando il paese e migrare a far legna e carbone, sulle montagne anche lontane, per quattro miseri “solc” (soldi, che a volte non erano sufficienti a sfamare la famiglia. In quei momenti i loro volti diventavano tristi, mentre gli splendidi occhi azzurri di entrambe, lasciavano cadere con delicata compostezza la pioggia della vita...”
 
Questo raccontavano facendo il riassunto della loro vita.
 
“Anche se il percorso della vita per noi è stato duro e difficile, oggi siamo qui vecchie, piene d'acciacchi, ma estremamente serene, perché siamo convinte che i nostri cari ci lasceranno morire nelle nostre case, nella nostra Bondone”.
Avevano ragione loro, anche se forse vivevano con una misera pensione o magari neanche quella, contavano sull'amore dei loro cari e infatti sono morte entrambe nelle loro case, con dignità, nella loro Bondone e ora riposano in pace nel piccolo e composto cimitero vicino alla chiesa .”
 
Leggendo quanto sopra, c'è da chiedersi che valore hanno al giorno d'oggi gli anziani per la nostra società. Purtroppo c'è qualche luce e molte ombre ... e per i figli, quanto valgono i loro padri e nonni anziani?
 
Per l'attuale Amministrazione comunale senz'altro hanno valore, ogni anno organizzano infatti la festa per loro, nella speranza che il ritrovarsi insieme smussi un po’ il campanilismo tra i due paesi.
 
Bello ritrovarsi il giorno 24 agosto nel pomeriggio al Castello San Giovanni, dove dopo la celebrazione della Messa da parte di don Andrea Fava, ci sarà un momento conviviale con intrattenimenti vari. Sarà l'occasione per “ricementare” un'amicizia un po’ sbiadita, dimenticare un dissapore lontano nel tempo, ritrovarsi tra vecchi amici, assenti da anni dal paese natio.
 
L'organizzazione della festa, come da dichiarazione dell'assessore Chiara Cimarolli, è a cura della parrocchia e dell'associazione culturale “I Carboner”. Il Sindaco Gianni Cimarolli ringrazia tutti i volontari impegnati per la buona riuscita della manifestazione.
La pro loco non partecipa, perché da due anni è vacante, e ha sospeso qualsiasi iniziativa.
 
Il pensiero del parroco don Andrea Fava, che guida l'unità pastorale Madonna dell'Aiuto, va a tutte le persone sole, ammalate o nelle case di riposo, che non possono partecipare alla bella festa a loro dedicata e augura con l'Amministrazione comunale che il bene, la salute e la serenità li accompagnino sempre.
 
Chiudo con una strofa della canzone di Gianni Dego: I Nonni raccontano...
 
I NONNI avranno la testa bianca, la vista stanca, ma un NONNO in famiglia è la cosa più bella che c'è!
Aggiungo che per le famiglie sono un aiuto e anche un sostentamento indispensabile, in questi periodi di crisi.
Grazie NONNI!
 
Nelle foto:
- Foto di gruppo presso la Chiesa della Madonna del Rosario di Baitoni (foto di Barbara Capelli)
- 2018, foto di gruppo al Castello San Giovanni di Bondone (foto di Chiara Cimarolli)
- 1989, Bondone, Lucia, Margherita ed Erminia fanno filò (foto di Pietro Seminario)
- Anziani in una cucina di paese, anni '50, ambientazione del presepio vivente anni '90 di Caterina Cozzatti 


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