Prima serata, senza infamia e senza lode
La prima serata del Festival va in archivio senza infamia e senza lode. Noi di vallesabbianews l'abbiamo vissuta in modo particolare commentandola insieme in diretta facebook. Ringraziamo gli oltre 2000 spettatori che hanno si sono collegati con noi per seguire e commentare la diretta.
Per sentire la prima canzone sono dovuti passare 48 minuti dall'inizio della diretta poi finalmente sale Annalisa che per fortuna è scesa presto.
Prima di entrare nel merito delle singole esibizioni devo dire che Mister Baglioni ha provato a mettere in primo piano la musica (come è giusto che sia), peccato che la è stata proprio la bella musica la grande assente. Pochi sprazzi di bellezza in una mare di mediocrità o show fine a se stesso (penso all'imbarazzante performance dei The Kolors ad esempio).
A dare ritmo ci ha pensato Fiorello, vero mattatore della serata. Ecco le pagelle dello spaccadischi.
ANNALISA - Il mondo prima di te. Apre il festival con una canzone piatta, un'esibizione algida e un testo inesistente. Peccato ci toccherà riascoltarla almeno un'altra volta. VOTO: 3,5
RON - Almeno pensami. Il testo è di Lucio Dalla e anche Ron tende ad interpretarla come se la cantasse Dalla. Resta una delle migliori canzoni del festival ed una tra le papabili per la vittoria. VOTO: 8
THE KOLORS - Frida (Mai, Mai, Mai): canzone terribile e furba, costruita appositamente per le radio. L'esibizione è stata una carnevalata della peggior specie. Non mi stupisce che questi proditti siano usciti da un talent. VOTO: 4
MAX GAZZE' - La leggenda di Cristalda e Pizzomunno: elegante e raffinata Max Gazzè fa capire la differenza tra chi sa fare musica davvero e chi no. Non uno tra i suoi pezzi migliori ma tanto emstiere che la rende comunque una buona canzone. VOTO: 7
ORNELLA VANONI con BUNGARO E PACIFICO - Imparare ad amarsi: l'esibizione emoziona e il pezzo c'è! Tanta maestria e un'eleganza unica. VOTO: 8
ERMAL META E FABRIZIO MORO - Non mi avete fatto niente: nonostante la critica sia molto favorevole a me questo pezzo non è per nulla piaciuto. Un susseguirsi di luoghi comuni, di banalità e ovvietà per fingersi impegnati. Senza dire nulla e con la pretesa di dire tutto c'è anche qualche possibilità che la canzone venga estromessa dal Festival per sospetto plagio. Speriamo. VOTO 4,5
MARIO BIONDI - Rivederti: musica da ascensore che incanta… per i primi 30 secondi ma poi annoia. VOTO: 6
ROBY FACCHINETTI E RICCARDO FOGLI - Il segreto del tempo: pugnetti sulle spalle come due vecchi amici in un siparietto patetico. Facchinetti canta male, il resto è noia. VOTO: 3,5
LO STATO SOCIALE - Una vita in vacanza: dalla scena alternativa vengono catapultati sul palco dell'Ariston ma la voce fatica a trovare l'intonazione e riempiono il palco con uno spettacolino che lascia il tempo che trova. VOTO: 6
NOEMI - Non smettere mai di cercarmi: mi convince. Stoffa ne ha da vendere e la voce rovinata e graffiata arriva dove deve arrivare riuscendo ad emozionarmi. VOTO: 7,5
DECIBEL - Lettera dal Duca: Ruggeri & Co., sono in difficoltà a parlare male di Ruggeri ma questa performance sta tra il patetico e il nostalgico. Energia ce n'è, la canzone traballa, soprattutto quando mischia italiano ed un inglese da scuole elementari. Per il Duca si poteva fare di meglio. VOTO: 5,5
GIOVANNI CACCAMO - Eterno: questa è la vera canzone sanremese, elegante, leggermente romantica e senza nessuna pretesa. Tanto mestiere per uno che ormai all'Ariston si sente di casa. VOTO: 6
RED CANZIAN - Ognuno ha il suo racconto: l'ex Pooh meglio dei suoi due ex colleghi, bella voce e canzone quasi convincente VOTO: 6
LUCA BARBAROSSA - Passame er sale: canzone in romanesco discreta. VOTO: 6
DIODATO E ROY PACI - forse la canzone meglio arrangiata e la più complessa e strutturata del festival. Servono più ascolti per apprezzarla meglio VOTO: 7
NINA ZILLI - Senza appartenere: canzone femminista e femminile che però stenta a decollare. VOTO: 5
RENZO RUBINO - Custodire: mi sono distratto e quasi addormentato, non per colpa sua (credo) VOTO n.c
ENZO AVITABILE CON PEPPE SERVILLO - Il coraggio di ogni giorno: due pezzi da novanta che spaziano dalla world music alla canzone popolare. Arrangiamento e interpretazione notevoli. Tanta classe e qualità. Troppe per questo palco. VOTO: 7
LE VIBRAZIONI - Così sbagliato: si riuniscono ed hanno un buon tiro rock. VOTO: 6,5