17 Luglio 2010, 08.00
Presentazione libri

Diario storico militare del Comando del Settore del Monte Altissimo

di red.

Presentata baita Caduti del Baldo di Dosso Casina sul monte Altissimo il secondo sulla Grande Guerra sull’Alto Garda curato dall’Asar di Sal e da “Il Sommolago”.

È stato un pomeriggio particolarmente intenso quello vissuto sabato 10 luglio tra Malga Zures e Dosso Casina, lungo le pendici settentrionali del Monte Altissimo.
Alle ore 14, Ferdinando Martinelli, noto studioso e ricercatore di Nago Torbole, ha guidato un’interessante escursione sui luoghi della Grande Guerra che i soldati dei due eserciti si sono divisi, a poche decine di metri gli uni dagli altri.
Una trentina i partecipanti che, da Malga Zures, avamposto austro-ungarico, sono saliti lungo il “Sentiero della memoria” fino alle postazioni italiane di Sasso Sega e Dos dela Zoca, al cimitero di guerra e alla baita Caduti del Baldo di Dosso Casina. Dosso Casina è la zona in cui, durante la Grande Guerra, combatterono i Futuristi (Marinetti, Boccioni, Russolo, Sant’Elia, Erba, Sironi, Bucci, Piatti, Volo, Funi ecc). Significativi sono i manufatti militari ancora esistenti, recuperati di recente dagli alpini in congedo.
Alle 16.30, è stato presentato il volume “La grande guerra nell’Alto Garda. Diario storico militare del Comando del Settore del Monte Altissimo. 8 aprile 1917-19 agosto 1918”, edito da “Il Sommolago” e dall’“Associazione Storico-Archeologica della Riviera del Garda” (A.S.A.R.). Sono intervenuti Alberto Martinelli, in rappresentanza del Comune di Nago Torbole, Romano Turrini, presidente de “Il Sommolago”, Mauro Grazioli, Domenico Fava e Ferdinando Martinelli, che con Gianfranco Ligasacchi hanno curato la nuova pubblicazione.

Tra i presenti, oltre agli alpini di Nago Torbole e alcuni soci delle due Associazioni, anche il nipote di Luigi Rotondi, del Battaglione Ciclisti Volontari, caduto nel 1915, ed Ezio Marco Tomasi, figlio del vice comandante della batteria del cannone da 305/40 della Regia Marina stanziato in località Crocette, a Limone, batteria che dipendeva dal Comando dell’Altissimo. Le vicende della grande guerra coinvolsero profondamente le sponde settentrionali del Lago di Garda. Le truppe italiane, subito schierate lungo la linea di confine verso Passo Nota e sul Monte Baldo, tentarono di conquistare la roccaforte di Riva dalla Valle di Ledro, senza riuscire a superare il Monte Rocchetta e la Tagliata del Ponale, e dal Monte Altissimo di Nago, incontrando la strenua difesa delle forze austro-ungariche sulla linea dei Dossi e della Valle di Loppio. Le batterie, di vario calibro, piazzate un po’ ovunque sulle montagne intorno alla città, trasformarono il conflitto in una logorante sequela di scambi di colpi con l’artiglieria italiana, con i soldati delle due parti in costante allerta.

Dopo il volume con il Diario storico militare del Battaglione Vestone, pubblicato nel 2008, che ha raccontato l’avanzata degli alpini italiani verso Pregasina e il Monte Vies fino al marzo 1916, le due Associazioni culturali benacensi proseguono nella proposta di documenti inediti sul tema della Grande Guerra.

Si tratta ancora una volta di una preziosa fonte proveniente dall’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, che nella fattispecie permette di avere una serie importante di informazioni relative alle truppe italiane. Infatti, nei sedici mesi che vanno dall’aprile 1917 all’agosto 1918 il Diario storico militare presenta le azioni di fanti, alpini, artiglieri, finanzieri, arditi sul territorio dei Comuni di Nago-Torbole, Malcesine, Brentonico e Mori, con uno sguardo anche alla Val di Gresta e al Lago di Garda.

Dal Comando dell’Altissimo, tramite il Sotto Settore Alto Garda, dipendevano anche la Flottiglia del Garda e l’artiglieria della difesa costiera. La flottiglia era composta dal piroscafo armato Garda, dal rimorchiatore armato Mincio, da due torpediniere e due barche Withe della Regia Guardia di finanza, oltre che da due motoscafi antisommergibili. L’artiglieria, che nel febbraio 1918, aveva il comando del Gruppo nord in Val di Sogno, schierava una ventina di cannoni tra Campione, Limone, Punta Campagnola e Malcesine; quello del Gruppo sud, con Comando a Sirmione, una decina tra Sirmione, Casara Vo’ e Fornaci.

Ad arricchire le pagine del volume intervengono numerose fotografie inedite conservate presso l’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, nonché mappe e cartografie altrettanto poco note recuperate presso l’Istituto Storico di Cultura dell’Arma del Genio. È anche questo un materiale di estremo interesse in quanto permette di corredare la pagina scritta e di comporre un quadro davvero preciso sia dal punto di vista storico che d’ambiente. Il Diario e il suo prezioso corredo offrono dunque non solo l’opportunità di una maggiore conoscenza, ma si propongono agli studiosi e agli appassionati come fonti di ulteriori riflessioni e ricerche.

All’iniziativa editoriale hanno contribuito i Comuni di Malcesine e Nago Torbole e il MAG Progetto Museo dell’Alto Garda.



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