Ultimi giorni di apertura per la mostra fotografica degli scatti che hanno partecipato al concorso indetto dall’Avis di Gavardo e dedicato a Cesare Goffi.
Rimarrà aperta ancora questo fine settimana la mostra fotografica degli scatti che hanno preso parte al concorso indetto dall’Avis di Gavardo e dedicato a Cesare Goffi.
È possibile visitarla questi sabato e domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20, presso la sala mostre della biblioteca di Gavardo, in via Quarena 8.
La mostra è stata inaugurata sabato scorso alla presenza della autorità comunali e del presidente dell'Avis gavardese Arturo Tebaldini ed è stata anche l’occasione per premiare i vincitori delle due categorie del concorso.
Per la categoria “Il lavoro dell’uomo in Valle Sabbia” primo è risultato lo scatto di Lino Biondi di Villanuova sul Clisi, secondo Claudio Bontempi anch’egli di Villanuova e terzo Maria Rosa Marchesi di Vestone. Per l’altra categoria, “La solidarietà”, primo Paolo Sarti di Botticino, secondo il Gruppo Saharawi di Marco Piccoli di Gavardo, terza Paola Paiola di Villanuova.
Il sindaco di Gavardo Emanuele Vezzola, dopo aver espresso apprezzamento per l’iniziativa, ha voluto consegnare alla moglie Luisa Seminario e alle sorelle Diana ed Ermelinda una fotografia quale ricordo della manifestazione.
È toccato poi a John Comini il ricordo di Cesare Goffi, «uno spirito libero, e proprio perché libero era magari scomodo o polemico. In lui – ha rimarcato Comini – non c’era quella voglia di compromesso o di mediazione che spesso è sottesa nell’animo italiano. La sua era una concentrata, penetrante, a volte umoristica ma sempre umana attenzione all’uomo».
Goffi è stato un attento e capace fotografo e per volere della famiglia le sue raccolte sono state donate al Comune di Gavardo che ha compiuto un’operazione di digitalizzazione delle migliaia di scatti riguardanti in buona parte Gavardo e la Valle Sabbia.
«Cesare – ha ricordato John Comini – fotografava anche il paesaggio che cambia… e noi sappiamo quanto sia mutato in questi anni, e come sia stato macchiato il senso del bello. Ti assale la nostalgia e un senso di rabbia a vedere certe fotografie di Cesare che ritraggono angoli di paesaggio ora scomparsi o – peggio – deturpati».
Infine il suo impegno culturale anche con l’Avis gavardese.
«Cesare Goffi – ha concluso Comini – era un animatore culturale, e lo faceva con l’entusiasmo di un adolescente. Ricordo le bellissime serate culturali organizzate dall’Avis, dov’era sempre presente con il suo sapiente entusiasmo Renato Paganelli, e ringrazio ancora i nuovi dirigenti che promuovono incontri per far uscire la gente dal torpore televisivo. La vita, è stato detto, è l’arte dell’incontro».
In foto (di Antenore Taraborelli)
. John Comini durante il suo intervento
. il sindaco Emanuele Vezzola consegna una foto ricordo alla vedova e alle sorelle
. alcuni scatti in mostra
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