15 Aprile 2016, 10.28
Gavardo
Crescere con lo sport

L'alimentazione corretta per i giovani campioni

di Barbara Podavini

Tanti preziosi suggerimenti sono giunti dal dott. Francesco Confalonieri, medico dello sport, nella serata organizzata dall’A.C. Gavardo dedicata al tema dell’alimentazione dei ragazzi


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La salute psicofisica dei bambini è una cosa che sta molto a cuore a tutti i genitori che nelle più svariate maniere si prodigano perché crescano sani e felici.

Per dare alcune indicazioni, soprattutto sulla dieta più adatta, per i nostri piccoli campioni  l’A.C. Gavardo ha organizzato un incontro, lo scorso 11 aprile, presso l’Auditorium Cecilia Zane.

Relatore era il dott. Francesco Confalonieri, medico dello sport, che da anni segue atleti di fama internazionale impegnati in diverse discipline sportive.

Entrando subito nel vivo del tema, Confalonieri ha sottolineato quanto sia fondamentale nel nostro paese il ruolo esercitato dalle società sportive poiché queste sono la più importante agenzia sociale sul territorio. “Fare sport  - ha detto - è molto importante per la crescita di un bambino ma è anche molto rischioso la dove non viene vissuta in modo corretto. Lo sport è un momento di aggregazione e di confronto che da ai nostri figli la possibilità di crescere facendo movimento.  Fra i 5/6 e i 10/12 anni è importante fare in modo che i bambini, che in questa fase hanno un cervello ancora molto plastico, pratichino sport perché apre loro la mente rendendola dinamica, capace di apprendere e soprattutto di elaborare. La nostra capacità di usare in modo intelligente il nostro corpo inizia a formarsi in questa fascia di età. Attraverso lo sport il bambino si muove ma soprattutto diventa un po’ più intelligente! Il bambino deve però crescere anche come persona e tutti noi, genitori, educatori ed allenatori, dobbiamo fare in modo che il bambino ricavi il massimo dall’esperienza dello sport. Dobbiamo fare in modo che questa esperienza lo gratifichi e che aumenti il suo livello di autostima perché così si piace di più e si vuole un po’ più bene”.

Su come fare per aiutarli in questo, Confalonieri spiega: “Il livello di autostima aumenta nel momento in cui il bambino raggiunge gli obiettivi cioè quando inizia a mettersi in gioco e a partecipare a delle competizioni. Va subito spiegato ai bambini che i risultati si ottengono in proporzione dell’impegno ma anche, e soprattutto, in funzione del talento. Il talento è dato dalle capacità tecniche, dall’intelligenza tattica e dalle caratteristiche mentali e fisiche. Nello sport è importante dare ai bambini degli obiettivi legati alle loro caratteristiche e soprattutto dobbiamo lasciargli almeno 1 anno di tempo per provare a raggiungerli”.

Circa l’alimentazione più corretta per i giovani atleti e sulle problematiche alimentari e della salute in generale Confalonieri ha messo in guardia i presenti dai danni che internet sta facendo la dove vengono trattati con leggerezza e senza alcun fondamento alcuni argomenti. “Ognuno vi scrive quello vuole – ha detto - e quando si tratta di alimentazione è grave perché va a minare la salute.  Oggi ci sono due scuole di pensiero che imperversano: quella che sostiene la dieta vegana e quella che invece spalleggia la dieta iperproteica, due estremismi che non devono essere assolutamente imposti ai bambini perché possono creare dei gravi danni fisici”.

Sul come fornire l’alimentazione corretta al nostro bambino ha spiegato: “Dobbiamo definire innanzi tutto quanto deve mangiare, tenendo conto del fatto che il mio quanto è diverso dal suo, perché è diverso il nostro metabolismo. Dobbiamo altresì tener presente che questo quanto varia nel tempo in base al variare delle sue abitudini.  Anche i bambini, come gli adulti, hanno bisogno di assumere nell’arco della giornata un 50% di carboidrati, possibilmente nella prima metà della giornata, un 20% di proteine, preferibilmente la sera e un 30% di grassi”.

Sul come distribuire gli alimenti nell’arco della giornata Confalonieri suggerisce: “Bilanciare la prima colazione con latte o yogurt e lo spuntino di mezza mattina, nella prima parte della giornata. A pranzo prevalentemente carboidrati con l’aggiunta di proteine vegetali in abbondanza. Alimenti calorici per merenda solo se poi andranno a fare attività sportiva. Infine per la cena sarebbe più indicato fargli assumere proteine. Le pietanze dovrebbero essere così alternate: una o due volte la settimana carne rossa, una volta carne bianca, una pesce e una uova”.

Solo su alcune cose il medico è stato categorico dicendo: “Anche se non in modo assoluto, due cose dovrebbero essere vietate nella dieta di un bambino: tutte le bevande che non siano acqua o spremuta e le patatine confezionate e fritte in tutte le loro forme”.
Un’altra cosa su cui si è soffermato è l’importanza di imparare a leggere le etichette e soprattutto la provenienza di quello che si compra al supermercato poiché le insidie nascoste nelle logiche del marketing sono innumerevoli.

Ha così concluso l’intervento: “Qualsiasi cosa in eccesso fa male, come disse a suo tempo Paracelso, l’inventore della farmacologia, questo è il principio a cui dovremmo rifarci per avere una alimentazione equilibrata. Mangiare un po’ di tutto è l’ideale anche e soprattutto per i nostri figli”.

Queste le domande poste dai presenti e le relative risposte.

Se un bambino è intollerante al latte cosa consiglia in alternativa?
“Innanzi tutto quando si parla di intolleranza io insisto sull’importanza di fidarsi dei sintomi e non dei test, una volta appurato che questa realmente sussiste, consiglio il latte di soia o ancora meglio è il latte di mandorla, anche se è più costoso”.

Dobbiamo evitare gli OGM? “Riguardo gli OGM non dovremmo avere una posizione assoluta perché se non ci fossero molti prodotti non potrebbero più essere modificati e ciò andrebbe a discapito di quanti soffrono di allergie ed intolleranze”.

E’ consigliabile cambiare alimentazione in base alla stagione? “No e soprattutto evitare le vitamine perché non hanno senso scientifico, servono solo se c’è una carenza certificata”.

Quale frutta è meglio per i bambini? “Innanzi tutto la frutta va assunta lontano dai pasti poiché rallenta la digestione e poi perché è meglio proporgliela quando hanno fame. Nella scelta dovete considerare che il potere calorico di una banana o di un kiwi è paragonabile a quello di un piatto di pasta mentre quello di una mela o di una pesca è decisamente più basso”.

Quanta pasta dare ad un bambino ad ogni pasto?
“A pranzo tra i 100 e i 150 grammi e a cena tra i 60 e i 90 grammi”.

Quanto preoccuparsi per il sovrappeso dei bambini? “Il sovrappeso non è preoccupante fino alla pubertà”.



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