Manital non teme la concorrenza cinese

l design italiano è in grado di aprire le porte di tutto il mondo. Per Manital nessuna affermazione calza più a pennello di questa. Dallo stabilimento della zona industriale di Gavardo ogni anno escono quasi un milione di maniglie destinate ad una sessantina di Paesi.

E pensare che il settore delle maniglie era entrato negli scorsi anni in crisi per via della forte concorrenza cinese. Manital, in controtendenza, si è invece imposta sui mercati internazionali e Luigi Bigoloni è riuscito a vendere i suoi prodotti anche in Cina.

Il segreto ce lo spiega lo stesso imprenditore valsabbino: affidarsi all’inventiva, alla qualità dei materiali, e soprattutto alla collaborazione con i più grandi designer italiani per riuscire a dare vita ad un prodotto dove la bellezza delle linee si accompagna all’eleganza e all’essenzialità.

Bigoloni ha 49 anni, è figlio di un operaio della Falck oggi in pensione, ed è riuscito a costruire questo piccolo impero dal nulla. Diplomato in ragioneria dopo il servizio militare viene assunto in una maniglieria della Valsabbia. A 25 anni diventa dirigente dell’azienda. Si occupa a 360 gradi della produzione, segue l’amministrazione e il settore vendite; proprietà, caratteristiche dei metalli, tecniche di lavorazione, stampi sono materie subito assorbite.

Nel 1990 la decisione di mettersi in proprio aprendo a Vobarno una piccola azienda di maniglie con un solo operaio. Oggi Manital ha sede a Gavardo, occupa 37 operai, con un indotto di una quarantina di artigiani. Sforna una media di 3-4 maniglie al giorno, a seconda della tipologia, con un fatturato che nel 2006 ha toccato i 7,5 milioni di euro (erano 6,9 nel 2005) e l’obiettivo di superare quota 8 milioni nel 2007.

«Negli anni ’90 il 70 per cento delle maniglie italiane venivano realizzate nel Bresciano - ci spiega Luigi Bigoloni -. Ma tutti facevano lo stesso prodotto, classico, standard. La mia idea era diversa: coniugare la tradizione e l’esperienza bresciana con l’innovazione ed il design. Iniziai a contattare i grandi architetti italiani. Le prime collaborazioni furono con Davide Mercatali e Paolo Pedrizzetti. Disegnammo maniglie completamente nuove dalle linee eleganti e moderne, aggressive in ottone forgiato».

Fu subito un successo. L’azienda iniziò ad esportare in Inghilterra, Spagna, Olanda, dove oggi rappresenta un punto di riferimento per il mercato. Quindi il resto d’Europa, la Russia, l’Australia, il Canada, i Paesi Arabi e gli Stati Uniti.

Le maniglie Manital aprono le porte del Parlamento dell’Azerbaigian; del Mina Salam, il celebre hotel di Dubai; le sedi della Microsoft in Sudafrica; il più lussuoso Golf Club di Dublino.
Oggi la Manital si avvale della collaborazione di architetti del calibro di Ettore Sottsass ed dei giovani Maurizio Giordano e Roberto Grossi.

La nuova sede nella zona industriale di Gavardo è costituita da un’area di 3.600 metri quadri di laboratori, con un impianto di verniciatura in grado di produrre 15mila pezzi al giorno di prodotti verniciati; due macchine di montaggio automatiche assembla-maniglie e 4 robot di pulitura e lucidatura delle maniglie in grado di lavorare 24 ore su 24, sette giorni su sette; 600 metri quadri di uffici direzionali e commerciali ed in futuro una nuova area magazzino di 2.400 metri quadrati.

«Futuro ed elettronica non mi preoccupano - confida Bigoloni -. Ci saranno sempre porte da aprire e anche il più moderno sistema di serratura digitale avrà bisogno di qualcosa di bello che lo contiene. Stile e del design italiano vinceranno».

Un futuro sempre più legato all’innovazione. All’interno dell’azienda Bigoloni sta predisponendo un vero e proprio «work shop», una specie di «officina di idee» dove studenti dell’università potranno dare spazio alla loro creatività. Nell’azienda attualmente lavorano il figlio Luca, di 24 anni, incaricato di seguire la produzione, ed il figlio Alessandro, di 21, in questi giorni a Dublino per approfondire la conoscenza dell’inglese. Creatività, innovazione, capacità di raggiungere i mercati, queste le ragioni per cui nei giorni scorsi a Roma Luigi Bigoloni ha ricevuto direttamente dal presidente Montezemolo l’«Awards of Excellence di Confindustria».

Roberto Ragazzi
Da Giornale di Brescia

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