26 Giugno 2017, 14.47
Gavardo
Lutto

Mario

di John Comini

Domenica sera. Sono a Carzago per uno spettacolo con la Signora Maria. Guardo il cielo, un cielo pieno di nuvole. Telefono a mia moglie per sapere se mio figlio è tornato da un viaggio. Tutto bene, mi risponde, ma ho una notizia molto triste…


...No, le faccio, cos’è successo? È morto il Mario Mabellini.
No! Ma come, l’abbiamo appena visto al funerale di sua moglie…

Ti ha scritto la tua collega Elena Baratelli. “Ciao John, il maestro di musica Mabellini Mario è deceduto improvvisamente stanotte......ha deciso di raggiungere la sua amata Anita…”

Guardo il cielo. Le nuvole si stanno diradando. E piango. In silenzio.
In mezzo alla gente che numerosa sta arrivando per passare una serata in allegria. Le casse del teatro diffondono la bellissima musica "What a Wonderful World" di Louis Armstrong. Ciao Mario…

“Vedo alberi verdi, anche rose rosse
le vedo sbocciare per me e per te
e fra me e me penso, che mondo meraviglioso
Vedo cieli blu e nuvole bianche
il benedetto giorno luminoso, la sacra notte scura
e fra me e me penso, che mondo meraviglioso
I colori dell'arcobaleno, così belli nel cielo
sono anche nelle facce della gente che passa
vedo amici stringersi la mano, chiedendo "come va?"
stanno davvero dicendo "ti amo"
Sento bambini che piangono, li vedo crescere
impareranno molto più di quanto io saprò mai
e fra me e me penso, che mondo meraviglioso
sì, fra me e me penso, che mondo meraviglioso…”

Mario era una delle persone più buone e gentili che ho mai conosciuto.
Ha insegnato musica per una vita, a Gavardo, a Sopraponte, a Muscoline, trasmettendo l’arte a centinaia di giovani.
Lo conoscevo da quando ero bambino, ed era uno dei pochi che mi chiamava con il mio nome di battesimo.
Quando lo incontravo mi sorrideva con un “Ciao Giovanni!”…due parole, ma mi regalavano la serenità.

E mi viene in mente la canzone di Jannacci, che s’intitola “Mario”…
“Mario, tra vent'anni chissà in quanti saremo
in quanti rideremo?
Ma ci pensi, sul treno
tutti impazziti a chiederci dove andremo?
 
Mario
ma tu guarda i miliardi che spendono
a togliere i sassi alla luna nel cielo
questi prendono, vanno, tornano
non fanno niente, è solo un volo
noi quaggiù ci sbraniamo, gridiamo ti amo
e chi la sente la povera gente?
 
Gente, ognuno la pensa in maniera diversa
eh, ognuno ha la sua testa
per lo meno un figlio ti fa compagnia,
ma poi scappa e vola via
poi che c’entra la terra e la luna?
son sempre gli stessi ad avere fortuna
Mario non ti resta che l'amore
Mario non ti resta che l'amore…”

E allora vorrei trovare le parole giuste per parlare dell’amore che si fa vita nell’incontro tra due persone.
Mario e Anita non avevano bisogno di grandi discorsi, si amavano, ecco tutto. Mi sembra ieri che li vedevo, mentre passavo per strada, Mario che se ne stava seduto sul terrazzino e l’adorata moglie che faceva capolino dietro la finestra…

E mi viene in mente la “Canzone del tempo che passa” di Gianmaria Testa…
“Saluteremo dalla nostra finestra il tempo che passa
e se passando ci riconoscerà
anche il tempo perduto
anche il tempo sbagliato
ci risponderà
Saluteremo dalla nostra finestra
e non sarà una canzone
che tutto il tempo finito ci ritornerà
ma saranno gli occhi
questi nostri occhi senza più parole e un altro tempo sarà.”

Caro Mario, non sei riuscito a stare senza la tua amata. E ti capisco, sai?
Ricordo mio papà, quando mia mamma era andata in Paradiso. Lo accompagnavo al cimitero a farle visita e lui tornando mi diceva “Me toca lasala là…”
Sì perché avrebbe voluto portarla con sé, a casa, e stare ancora insieme a lei ancora per un giorno, o solo per qualche istante, anche solo per darle una carezza. Sì perché capita, nella vita, che ognuno di noi possa incontrare una persona che, all’improvviso, cambi tutta la nostra esistenza.

Come scrive Fabio Volo:
“L'amore? Non si cerca. Non si aspetta. Non si sceglie.
Nasce per caso, quando meno te lo aspetti.
Arriva e basta! Arriva nel giorno più triste,
arriva nel periodo più buio o addirittura, 
quando hai perso le speranze e non lo desideri più.
E’ proprio così, l'amore non avvisa mai.”

Arriverà la persona che saprà amare tutti i tuoi difetti, più dei tuoi pregi, senza farteli pesare.
Ti farà sentire la persona più importante del mondo riuscendoti quasi a convincere di esserla. Ti amerà senza riserve, strappandoti un sorriso nei momenti più bui.
Arriverà in punta di piedi, quando meno te lo aspetti, quando non credevi più all’amore. Arriverà per ricordarti che nella vita non bisogna mai perdere la speranza. Perché se hai pazienza, tutto arriva.

E quando questa persona non c’è più, sembrerà che ti dica:  “Ti mancherò sai? Ti mancherò quando meno te lo aspetti. Ti verrò in mente, i ricordi riaffioreranno, e ti mancherà il respiro. Ti ricorderai di quando c’ero io a farti compagnia, di quando ti consolavo, di quando cercavo di farti tornare il sorriso quando tutto ti andava male, di quando ti baciavo per zittirti, di quando le nostre risate superavano qualsiasi litigio, di quando ti abbracciavo forte fino a farti mancare l'aria, di quando c'ero solo io con te e nessun altro.”

E allora, caro Mario, che sono certo mi stai a sentire da qualche parte di questo cielo di un azzurro splendido, ti dedico queste parole di Vasco Rossi... lo so, non è musica per banda, ma sono certo che ti piaceranno…

“Non lo so dove andrò, 
ancora no, vado dove vai tu. 
E ti seguirò tanto non ho altro da fare più. 
Aspettavo te, da tanto tempo ormai.. 
che quasi non ci credevo che arrivassi più. 
Non lo so che cos'hai, so cosa sei, 
quella che fa per me
è destino ormai che io diventi quello che fa per te.
Aspettavo sai, da tanto tempo ormai.. 
che quasi non ci credevo, 
però non mi ero arreso 
Stammi vicino e ogni cosa vedrai col tempo tutto arriverà. 
Stammi vicino e ogni cosa vedrai che col tempo tutto si aggiusterà 
domani… 
Non lo so dove andrò, 
ancora no, 
vado dove vai tu. 
E ti seguirò tanto non 
ho altro da fare più. 
Non lo so dove andrò, 
ancora no, 
vado dove vai tu…”

Caro Mario, ora sei andato insieme alla tua amata Anita nell'infinito Amore di  Dio.
E sicuramente troverai il modo di dirigere una banda di angeli usando la tua magica bacchetta, ed insieme loderete il Signore per le vie del cielo con il suono della tromba, con il flauto ed i cembali squillanti…Non lo sapevi che anche gli angeli sono bravi a suonare?

Grazie per tutto l’amore che ci hai dato, 
il tuo amico Giovanni (maestro John)
 


Commenti:
ID72444 - 26/06/2017 23:19:00 - (Andreina.mabellini) - Andreina Mabellini

Grazie John per i bei pensieri, il nostro papà ne sarà felice.

ID72451 - 27/06/2017 22:30:02 - (Angelita.Mabellini) - Grazie

Grazie John per la poesia che metti in ogni cosa che scrivi, grazie per aver rivolto una dedica al nostro caro papà, grazie per averci fatto commuovere (non nascondo di aver letto con la voce interrotta dal pianto). Grazie per aver descritto in versi l'amore tra i nostri genitori: persone semplici che si sono incontrate in gioventù e non si sono più lasciate, nonostante le tribolazioni e le vicissitudini che hanno affrontato sempre insieme, quell'amore per il quale ora si sono riuniti indissolubilmente.

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