Pistola giocattolo per minacciare

Prima la lite e lo scambio di schiaffi. Poi la minaccia con la pistola. Un’arma giocattolo, ma chi se l’è vista puntare addosso non lo poteva sapere. Era la perfetta replica di una Beretta 92, peraltro priva del tappo rosso che la distingue dall’arma vera. Portata a casa la figlioletta, unica testimone della scena, l’artigiano di Gavardo bersaglio dell’intimidazione si è recato alla caserma dei Carabinieri, dove ha denunciato l’accaduto. I militari hanno poi rintracciato l’uomo con l’arma-giocattolo, che è stato denunciato. Anche per la presenza in casa sua di due immigrati clandestini.

Il fatto è accaduto domenica pomeriggio, intorno alle 18, in strada, non lontano dal supermercato Colmark. Lì l’artigiano gavardese, che era con la piccola figlia, ha incrociato un giovane albanese di casa a Villanuova, che certo non si trovava da quelle parti per caso. Lo straniero, infatti, gli ha chiesto conto di una presunta uscita con la sua ragazza. Il confronto, secondo quanto denunciato, sarebbe ben presto trasceso. Dalle parole, i due sono passati alle vie di fatto. Uno schiaffo a segno ha trovato puntuale replica. A sparigliare le sorti del match è stato l’albanese che ha estratto una pistola ed ha pesantemente minacciato il suo «nemico». Alla fine, tuttavia, i due si sono separati ed ognuno è tornato sulla sua strada.

Quella dell’artigiano lo ha portato dritto alla caserma dei Carabinieri, ai quali ha raccontato la sua versione dell’accaduto. I militari, sulla scorta della descrizione dello straniero e del suo nome di battesimo, si sono messi alla ricerca. E ieri mattina, poco dopo le 6, sono entrati nell’appartamento di Villanuova dove abita. La perquisizione si è chiusa con il ritrovamento della pistola in questione, risultata inoffensiva. Ma tant’è. Era nascosta in una giacca riposta in un armadio. I carabinieri hanno quindi denunciato L. N., albanese di 21 anni, per minaccia grave e porto abusivo di arma. Tale è stato considerato il giocattolo, privo del prescritto tappo rosso sulla canna.

Di più. A questo si è aggiunto anche il deferimento per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nella casa sono stati infatti bloccati altri due albanesi, risultati privi di permesso di soggiorno. Hanno dovuto seguire i carabinieri che li hanno scortati in Questura, a Brescia, per le pratiche di espulsione.

dal Giornale di Brescia

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