Post-verità e fake news, ovvero propaganda e bugie

Conoscere per capire i meccanismi che stanno dietro i sistemi di propaganda utilizzati sul web per diffondere messaggi e creare consenso.
Era questo lo scopo della serata dedicata alla post-verità e alle fake news, del modulo riservato alla Valle Sabbia della rassegna di geopolitica organizzata dalle Acli provinciali e dall’Ipsia Brescia Onlus, organizzata in collaborazione con il Circolo Acli Medio Chiese e le Parrocchie dell’Unità Pastorale di Gavardo.

Post-verità e fake news non sono altro che un nuovo modo per definire la propaganda e le notizie false, ovvero le bugie o bufale, che impazzano in particolare sui social network.

Ad aprire uno squarcio su questo mondo, a volte inquietante, è stato Fabio Chiusi, giornalista freelance (Repubblica, L'Espresso, Wired) e blogger (Chiusi nella Rete, ilNichilista) che scrive regolarmente di censura e sorveglianza su Internet e del complesso rapporto tra tecnologie digitali, politica e società. Ha conseguito un Master of Science in Filosofia della Scienza presso la London School of Economics, ed è Fellow al Centro Nexa su Internet e Società.

“Quello che è in atto in occidente – spiega Chiusi – è una guerra di propaganda, fra democrazia e populismo, attraverso una narrazione, storytelling per usare un termine molto di moda, che serve a creare consenso e nello stesso tempo creare un nemico”.

Nulla di nuovo, evidenzia il giornalista: anche in passato i regimi totalitari del Novecento hanno utilizzato le stesse modalità, solo che adesso ci sono nuovi strumenti tecnologici offerti dalla rete Internet che sono ancora più pervasivi.

Questo, inoltre, trova terreno fertile nella crisi di credibilità dei partiti, delle istituzioni e dei media.

Su questo si innesta il tema della regolamentazione di Internet, di volta in volta auspicata per mettere freno al dilagare di bufale, che secondo l’esperto rischia però di portare a delle forme antidemocratiche di censura.

Quello che Chiusi suggerisce è di essere consapevoli dei meccanismi che stanno dietro al propagandarsi delle notizie e di verificare le fonti presso i siti di fact-cheking e di consultare giornale di diverso orientamento politico.

Sicuramente un’operazione che tutti possono compiere, ma che raramente si fa, se non per gli addetti ai lavori.