12 Novembre 2017, 09.30
Gavardo
Scout

Profughi a Gavardo, una realtà sconosciuta

di Clan Alta Quota - gruppo scout Gavardo 1

Interessante iniziativa quella intrapresa dal Gruppo Scout Gavardo 1 sul tema dei richiedenti asilo per conoscere in maniera diretta una tematica attuale e spinosa


A Gavardo vengono ospitati una quarantina di ragazzi di diversa provenienza (le principali sono Senegal, Gambia e Bangladesh) che rientrano nel progetto di accoglienza nazionale. Il tema dell’immigrazione è un argomento sul quale il dibattito pubblico è molto attivo. Ci sono opinioni divergenti sul tema, che molto spesso si fondano su considerazioni personali non supportate da un contatto concreto con la realtà in questione. Come Clan del gruppo scout di Gavardo ci siamo sentiti chiamati a interrogarci su questo fenomeno e nel farlo si è sviluppata in noi l’esigenza di prendere una posizione.

Inizialmente ci siamo interessati alle leggi che regolamentano il processo di accoglienza dei richiedenti asilo. Abbiamo incontrato diverse figure locali che lavorano a stretto contatto con questa realtà. Il meccanismo di accoglienza è molto complesso ed è articolato in più fasi. Dopo l’arrivo i ragazzi vengono smistati sul territorio nei CARA (centro di accoglienza per richiedenti asilo, a Brescia il centro Pampuri) per essere spalmati nella provincia in centri più piccoli. Questi ultimi possono essere gestiti sia da privati (CAS) che da cooperative (SPRAR). Ogni centro deve garantire vitto e alloggio, vestiario, corsi di alfabetizzazione, assistenza sanitaria, psicologica e legale. Nella nostra indagine abbiamo riscontrato diverse modalità di gestione.

A Villanuova sul Clisi la cooperativa Area, in collaborazione con il Comune, ha avviato un progetto di micro-accoglienza in cui ospita 6 ragazzi che vengono quotidianamente seguiti da personale specializzato. Ai ragazzi vengono proposte molteplici attività grazie alle quali acquisiscono alcune competenze professionali, autonomia nella gestione quotidiana e conoscenza del territorio nel quale sono accolti.

A Gavardo sono presenti tre diverse realtà che differiscono per numero di richiedenti ospitati e per come è nato il progetto di accoglienza. A Sopraponte in spazi comunali è ospitato un piccolo gruppo di ragazzi su disponibilità dell’amministrazione comunale affidati alla gestione della cooperativa Area.

A Soprazzocco ci sono 7 ragazzi; in questo caso l’iniziativa è partita da un privato. In centro a Gavardo, su iniziativa di un privato cittadino non residente, vivono un numero variabile di ragazzi (da 40 a 45). Pur essendo un numero abbastanza rilevante abbiamo notato che la maggioranza della popolazione, noi compresi, non era a conoscenza di questa presenza. Ciò aveva come conseguenza il fatto che fossero isolati, spesso ignorati, relegati alle quattro mura che li ospitano, trasformandole di fatto in una specie di ghetto.

Ci siamo avvicinati ad alcuni di loro invitandoli a mangiare qualcosa insieme per iniziare a conoscerli, approfondire le loro storie, scoprire i loro sogni e capire quali fossero le loro esigenze. Durante questi incontri abbiamo trovato dei ragazzi tali e quali a noi, con la stessa ambizione a costruirsi una vita felice, piena, la speranza di trovare un lavoro che li renda autonomi e utili per non essere un peso nel posto in cui vivono.

Parlare con loro è stato faticoso perché, pur dovendo frequentare da molti mesi corsi di alfabetizzazione, il loro livello di comprensione e utilizzo dell’italiano è estremamente basso. Ci siamo interrogati su cosa avremmo potuto fare per sostenerli nelle loro necessità più urgenti, e abbiamo capito che tanti dei bisogni che non ricevevano adeguata risposta erano oltre le nostre competenze. Ciò che invece eravamo in grado di fare era cercare di occupare parte del loro abbondante tempo libero con attività varie finalizzate a ravvivare il loro entusiasmo, poiché ci siamo accorti che l’ozio a cui erano ormai rassegnati aveva ridimensionato le loro prospettive di vita.

Stare per lungo tempo senza fare nulla li aveva portati a non vedere davanti a loro un futuro con qualche possibilità che andasse oltre la semplice sopravvivenza, e di conseguenza la loro vita era priva di entusiasmo, allegria e vivacità.

Assieme a loro abbiamo provato ad uscire delle sere, a fare qualche sport, sono venuti con noi un sabato e domenica a navigare in canoa sul lago di Garda, siamo andati alla Festa dei Popoli, e avremmo voluto fare molto altro, ma l’impegno che si stava prospettando andava oltre quelle che erano le nostre possibilità in termini di tempo, idee, autonomia…  poiché loro sono tanti e noi solo un piccolo gruppo, alcuni dei quali nemmeno maggiorenni.

Crediamo sia necessario non rimanere soli in questo impegno che intendiamo mantenere, ed è per questo che abbiamo deciso di muoverci seguendo due strade.

La prima è diffondere nella nostra comunità la notizia che a Gavardo ci sono queste persone, e aumentare la conoscenza di quali sono i loro bisogni, nella speranza che anche altre persone abbiano voglia di essere disponibili e vogliano infrangere le barriere fittizie che relegano questi giovani nel loro isolamento e nell’inezia, mentre avrebbero voglia di fare molto di più.

La seconda è di creare una collaborazione
con altri gruppi dell’oratorio o della comunità gavardese, e assieme a loro elaborare un’ampia gamma di proposte in modo da dare continuità al percorso intrapreso, e rendere così la vita di questi nuovi gavardesi più varia, serena e felice, perché possano superare con più tranquillità il difficile iter che si prospetta loro in quanto profughi.

Se qualche lettore maturasse la volontà di contribuire, o anche solo la curiosità di approfondire la questione, siamo disponibili:
clangavardo@gmail.it


Clan Alta Quota - gruppo scout Gavardo 1


Commenti:
ID74084 - 12/11/2017 16:05:22 - (Dioniso) - Non ha capito!

A dire il vero, non ho capito quale sia l'obiettivo degli scout. Far sapere che ci sono rifugiati? Suvvia, chi non lo sapeva. Creare collaborazione per fare cosa? Dibattere, parlare, esaminare e fare qualcosa di concreto? Cioè cosa?

ID74085 - 12/11/2017 16:28:15 - (Tc) - ...

Visto che stare lungo tempo senza far nulla si stancano,piu' che portali in giro in canoa,gli avrei dato una ramazza,scopa e paletta in mano,anche perche',di fame non stan morendo ed e' gia' una buona cosa,ma se poi gli diamo anche lo svago,l'Italia va a finire che diventa la realta' piu' farlocca d'Europa,sta bene accoglierli,mantenerli,ma facciamogli fare qualcosa di utile,altro che giro in canoa...

ID74089 - 12/11/2017 18:31:38 - (Venturellimario) -

Che bravi questi scout, non come i soliti che sono solo bravi a criticare

ID74090 - 12/11/2017 18:35:05 - (Tc) - Venturelli...

chi critica? Si e' espresso con raziocinio...e' ben diverso...;-) ..quando non avevo niente da fare,mio papa'el me daa en ma la scua o la furca...e avevo 10 anni...

ID74092 - 12/11/2017 19:51:08 - (sonio.a) -

Lo sapevo gi che a Gavardo ci sono pi di 40 profughi..o presunti tali...in Bangladesh non sapevo ci fosse la guerra..chiss che foto hanno mandato ai loro amici sparsi tra africa e asia del lago di Garda!venite in Italia...vitto alloggio e svaghi per tutti..tanto gli italiani vi mamtengono

ID74094 - 12/11/2017 19:54:58 - (sonio.a) -

Nessuno mi risponde maisulla famosa accoglienza diffusa nelle famiglie PD

ID74096 - 12/11/2017 19:58:49 - (Venturellimario) -

TiPoveretti, un po’ di svago e che cavolo, solo a noi italiani divertirsi?

ID74100 - 12/11/2017 20:18:00 - (Tc) - Venturelli...

credo che gli italiani senza lavoro e non 'mantenuti' si divertano veramente poco...

ID74103 - 12/11/2017 20:56:18 - (Sarasara) -

Che bel progetto clan! Il miglior modo per conoscere é incontrare. In questo caso anche guardarsi un po' di legislazione sulla protezione internazionale così aiuterete a diffondere informazioni corrette :) Bravi, buona strada.

ID74106 - 12/11/2017 23:26:49 - (ubaldo) - Bravi ragazzi

Sono certo che il vostro entusiasmo finirà col contagiare qualcuno. Bravi davvero.

ID74107 - 13/11/2017 09:01:50 - (guattaing) - Profughi

Buongiorno a tutti; e se a questi profughi gli spieghiamo che per vivere nel nostro paese (mangiare dormire lavarsi etc. etc. ) bisogna lavorare e pagare le tasse come fanno gli italiani sarebbe un male? cominciamo a farli lavorare visto che possono godere di una serie di servizi che noi dobbiamo pagare..... anche loro si devono rendere utili. Se vogliono vivere nel nostro paese devono rispettare le nostre regole ed essere utili come lo facciamo noi tutti i giorni.

ID74109 - 13/11/2017 09:39:00 - (ubaldo) - Rendersi utili

Non capisco certi commenti. Qui stiamo parlando di un gruppo di scout che ha deciso di rendere il soggiorno di questi giovani richiedenti asilo un po' meno oppressivo, perchè ritengono che "ravvivare il loro entusiasmo" giovanile possa aiutarli a superare meglio il momento di difficoltà che stanno attraversando. L'azione degli scout non è assolutamente in contrasto col dovere/diritto di ciascuno di noi di sentirsi utili alla società (in questo caso che li ospita). Però, invece che plaudere all'iniziativa di questi ragazzi, ecco che qualcuno alza il dito della critica e si sente in dovere di dire che bisogna fare dell'altro, tipo farli lavorare, cosa che per altro questi ragazzi quando viene loro richiesto, in genere fanno volentieri (e di esempi ce ne sono tanti). Ma anche questo tocca agli scout? Oppure è il caso che gli amministratori comincino ad affronare il problema con meno pancia e più efficacia?

ID74110 - 13/11/2017 10:33:37 - (marco p.) - Semel scout semper scout

Emozionante leggere il contributo dei giovani scout gavardesi che hanno saputo approfondire, vivendo le relazioni, un tema complesso e attuale. Un Clan che si chiama "Alta quota" sa che volare alto non significa avere la testa tra le nuvole e disinteressarsi di ciò che avviene sulla terra. Al contrario: è occasione per aguzzare la vista, stimolare la testa e tonificare il cuore. Bravi anche per il tenore delle parole usate: pacate e misurate. Coraggiosi per la scelta di condividere l'esperienza nella prospettiva di allargare la rete, pur (credo) mettendo in conto che i dispensatori di verità non avrebbero mancato l'appuntamento. Grazie e buona strada!

ID74111 - 13/11/2017 11:51:20 - (olati) - olati

La vita di ognuno fatta di vari aspetti della stessa...Mangiare dormire lavorare svagarsi..Sono perfettamente d'accordo che bisogna impiegare il tempo di questi sconosciuti procurando un lavoro anche socialamente utile alla loro integrazione(specie lavoro sociale e di facile apprensione come il volontariato di prima esperienza)questo non significa essere in errore aiutarli anche in un po' di svago.Questi ragazzi sono da elogiare se coprono un tassello del programma di integrazione..olati

ID74112 - 13/11/2017 12:19:28 - (Venturellimario) -

Però aspettiamo la bella stagione prima di fargli fare qualcosaNon sia mai che si ammalino e non possano godere dei piaceri della vita

ID74113 - 13/11/2017 12:23:04 - (Venturellimario) -

Nel frattempo proporrei che siano gli scout a rimpiazzarli nei duri lavori che di solito questi poveri stranieri devono a volte sobbarcarsi Almeno fino a primavera

ID74117 - 13/11/2017 15:58:55 - (Tc) - marco.p

hai dispensato anche tu la verita'...sei dei nostri...;-)

ID74118 - 13/11/2017 17:56:15 - (turk182) - vuoi vedere che...

Che strano il commento di Dionisio, sempre pronto/a a dispensare bonta' e felicità in ogni dove quando si parli di Gavardo e della sua Amministrazione e adesso mi fa l'acido/a, come se fosse una questione personale .. strano..ricorda certi commenti sugli scout di qualche anno fa di questo periodo.Comunque bravi gli scout. fedeli al motto "del mio meglio" speriamo che l'iniziativa venga inquadrata in un contesto più ampio e sostenuta da chi di dovere, come è stato detto più volte anche da loro, la questione è oltre la loro portata.

ID74142 - 14/11/2017 20:52:53 - (Camilla) - Camilla

Mi riempie il cuore sapere che ci sono giovani disposti a dedicare il proprio tempo agli Altri (siano profughi, bambini, anziani, etc). Mi dà grandi speranze per il futuro. BRAVI! Ps Le critiche sterili lasciamole al bar!

ID74207 - 19/11/2017 00:01:25 - (Tc) - Camilla...

piu' che altro al bar nascono quelle sterili...

ID74208 - 19/11/2017 00:04:31 - (Tc) - Pardon...

ho sbagliato...il fatto e' che intendevo,che non sono critiche da bar,ma razionali osservazioni in merito...si guarda sempre la medaglia da un lato,ma c'e',che piaccia o meno,anche l'altro...alla faccia degli italiani che il giro in canoa sul lago non lo hanno mai fatto e mai lo faranno...

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