Roccolo autorizzato, caccia abusiva

Un roccolo autorizzato, utilizzato per la caccia vietata. Proibita come proibiti erano gli uccellini trovati, ovviamente morti, nel freezer dell’impianto di cattura di Gavardo e nell’abitazione del suo conduttore.

In tutto gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, entrati in azione venerd� scorso, giornata di silenzio venatorio, hanno scoperto 153 esemplari protetti.
Ma non solo. Nel roccolo, una struttura composta da 2 reti e capace di 22 diversi richiami, erano custodite anche 25 trappole a scatto, comunemente chiamate �sep�, in ottimo stato e funzionanti; oltre a 39 anelli inamovibili utilizzati dagli allevatori per inanellare gli uccelli da allevamento; ma anche 22 anelli rilasciati dalla Provincia, ma ormai fuori corso.

Nello stesso roccolo, o meglio, nel freezer posto al suo interno, gli uomini della Forestale hanno scovato in tutto 18 uccelli morti: tra questi 1 frosone e 6 pettirossi, specie che nel roccolo, come altrove, non dovevano esserci.
Per questo motivo l’impianto di cattura � stato posto sotto sequestro.

Le ricerche sono proseguite altrove. Gli agenti del Cfs, insospettiti, si sono recati all’abitazione del roccolatore. La prima significativa scoperta nel garage dell’uomo. Da un armadietto spuntano alcune armi da caccia, regolarmente denunciate, e un fucile flaubert non regolarmente detenuto. Dalle armi alla cacciagione il passo � davvero breve.
Nell’abitazione gli agenti hanno trovato infatti un secondo freezer e altri uccellini proibiti: 146 in tutto. Oltre a 48 balia nera, nel congelatore c’erano 45 pettirossi, 16 frosoni, 9 codirosso e 7 pispole.

Ma anche animali decisamente pi� rari, quasi in via di estinzione, come i 9 lucherini, le 8 capinere, i 2 verzellini, 1 cinciallegra e un’averla minore. Tutti uccellini dal becco fine, ma soprattutto, manco a dirlo, protetti. Non cacciabili.

Sull’uomo adesso pendono diverse accuse.
A partire dalla detenzione di arma, la pistola flaubert non denunciata, per arrivare ovviamente alla uccellagione, per aver detenuto tutti quegli esemplari protetti.
Tra le violazioni ipotizzate dal Corpo Forestale anche la mancata registrazione delle catture e il mancanto inanellamento di alcuni esemplari.
Come conseguenza immediata, il roccolatore sar� cancellato dall’apposito albo tenuto dalla Provincia.

Pierpaolo Prati
dal Giornale di Brescia

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