24 Febbraio 2015, 09.19
Gavardo Valsabbia
Storia

Il Mulino dei Gavardesi

di Patrick Doniselli

Con origini molto antiche, il Mulino di Gavardo è uno fra i primi ed è stato l’ultimo ad aver macinato grano sulle rive del fiume Chiese


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Costruito prima del 1528, adagiato sull’greto del fiume Chiese, il mulino di Gavardo, vanta al suo interno ben quattro pale mosse dall’acqua, le quali a loro volta tramite un albero “motore” azionavano le quattro macine presenti nei locali interni.
 
Quattro canali più uno, utilizzato per far fluire l’acqua, e talvolta per azionare una quinta ruota, che azionava un meccanismo per la molatura dei ferri; ciascuna ruota era posta su piani diversi per permetterne un funzionamento seriale.
Contrariamente ad un pensiero comune, il mulino Gavardese non era ben visto, in particolar modo dai contadini “bassaioli”, i quali pensavano che utilizzando l’acqua del chiese sfavorisse i loro interessi nell’irrigazione dei campi, favorendo invece i gavardesi che utilizzavano e sfruttavano il Naviglio.
 
Formato da un edificio a pianta rettangolare, il mulino aveva al piano “terra” i locali per la macina, su di un soppalco, i magazzini per granarie e farine, e dei locali attigui che fungevano da abitazione del mugnaio. Il Mulino fu costretto a chiudere i battenti nel 1970 circa, poiché fra le tante cause, le più gravanti e pericolose sono da attribuire alle pesanti piene del Chiese, le quali misero spesso a dura prova l’edificio stesso del mulino, ricoprendolo quasi totalmente nel 1966, evento che portò sempre più declino e danneggiamento di macchinari e murature.
 
Il degrado dell’ambiente del mulino e delle ruote fu sempre più notevole e pesante, abbandonato a se stesso ed agli eventi naturali, subì pesanti perdite e dannose conseguenze.
Le Pale intere e visibili restano solo due, una in legno, abbastanza malmessa, ed una in ferro. All’interno, nonostante la struttura abbia resistito egregiamente, l’unico “molino”  visibile è stato accompagnato da una pietra da macina malconcia. 

Ora, grazie all’intervento del Consorzio del medio-Chiese, che ha preso in tutela e ristrutturato il Mulino tutto, la zona e l’edificio sono stati resi agibili e di gran lunga migliorati, ponendo un deciso “rinnovamento” e svariati rinvigorimenti al locale, tant’è che oggi è spesso teatro di Mostre ed eventi, fra i quali, è “ospite” di spicco il consueto presepe vivente di Gavardo.
 



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