24 Febbraio 2020, 10.00
Gavardo Valsabbia
Depuratore del Garda

Sindaci del Chiese: «Strada politica l'unica percorribile»

di c.f.

Pochi i sindaci del Garda presenti all’incontro convocato venerdì scorso a Montichiari dai primi cittadini dell’asta del Chiese. Posizioni ancora distanti ma si è cominciato a discutere insieme


«Gli organizzatori, oltre ad aver dimostrato la disponibilità verso i comuni gardesani, si ritengono soddisfatti del primo passo avanti fatto questa sera dato che mai, prima di oggi, le due comunità si sono trovate a confrontarsi. Seppur il percorso è solo all'inizio, si convenuto che la strada politica sia l'unica percorribile».

Con queste parole, il sindaco di Montichiari, Marco Togni, ha riassunto l’esito dell’incontro di venerdì scorso al Centro fiera fra i sindaci dell’asta del Chiese e quelli del lago di Garda, convocato dai primi per un confronto diretto, mai avvenuto fino ad allora.

Le posizioni restano distanti anni luce, ma nella battaglia sul controverso depuratore i sindaci della valle del Chiese e quelli del Garda hanno trovato ad unirli un «nemico»: l'Ato bresciano. «Tutti - osserva Togni - hanno convenuto la partita sia sfuggita di mano all'Ato, considerato che la condivisione con tutti i territori interessati al progetto è una delle condizioni imposte dal ministero dell'Ambiente per erogare i 100 milioni di finanziamento. Il progetto è stato portato avanti nonostante la mancanza del numero legale in assemblea Ato a ottobre 2018».

All’incontro erano presenti 24 dei 38 primi cittadini invitati; solo tre quelli della sponda gardesana: San Felice, Moniga e Padenghe. Salò e Desenzano pur avendo mandato conferma scritta non erano presenti. «Nessuno mette in discussione la necessità della salvaguardia del lago di Garda, ma al contempo abbiamo evidenziato anche quelle che sono le problematiche dei nostri territori e del fiume», spiega Togni.

I sindaci dell’asta del Chiese hanno ribadito che salvaguardia ambientale del lago possa essere risolta con soluzioni alternative ai depuratori di Gavardo e Montichiari. Una tesi sostenuta anche dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa che nel recente incontro con gli amministratori anti-depuratore si è impegnato ad affidare ai tecnici e alla cabina di regia uno studio per trovare delle opzioni diverse a quelle imposte finora da Acque Bresciane.

«Abbiamo accolto la richiesta dei sindaci del Garda presenti di fissare una serie di nuovi incontri per offrire l'opportunità di allargare il dibattito e il confronto con gli amministratori assenti. L'obiettivo è un'ampia partecipazione e condivisione degli obiettivi». L'idea, in sostanza, è quella di raggiungere una sorta di unione di intenti per sbloccare dal punto di vista politico questo progetto che al momento sembra scontentare gran parte dei protagonisti.




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